Per l’intelligence Usa la controffensiva dell’Ucraina è fallita

Secondo i funzionari americani Kiev non riuscirà a riconquistare Melitopol e a minacciare la Crimea. Ma se è così la strada della trattativa su cui insiste l'ex presidente Sarkozy potrebbe essere l'unica soluzione

L’Ucraina non riuscirà a riconquistare Melitopol e non raggiungerà il principale obiettivo della controffensiva. È la previsione dell’intelligence americana, che certifica di fatto il fallimento dell’iniziativa militare ucraina in un rapporto classificato del quale il Washington Post è venuto a conoscenza.

La controffensiva ucraina è fallita

Melitopol è fondamentale perché è considerata la porta d’accesso alla Crimea, trovandosi all’intersezione di due importanti autostrade e di una linea ferroviaria che permette alla Russia di spostare personale ed equipaggiamento militare dalla penisola ad altri territori occupati nel sud dell’Ucraina.

Nonostante l’esercito ucraino sia stato rifornito con armi occidentali dal valore di decine di miliardi e combatta con brigate addestrate dalla Nato, non è riuscito a superare le formidabili difese russe ed è ancora lontano dal perforare la prima linea di difesa (su tre).

Non basterebbero neanche missili e F-16

Soprattutto nel primo mese i soldati di Kiev sono stati massacrati dai russi, tanto che l’Ucraina ha dovuto cambiare tattica e non concentrare più le sue forze in un singolo punto ma sparpagliare le sue unità lungo tutto il fronte alla ricerca di punti deboli nelle difese di Mosca.

Secondo alcuni funzionari americani intervistati dal Washington Post, e attualmente criticati sia dai repubblicani che dai democratici per il fallimento della strategia, la situazione non cambierebbe neanche se l’esercito di Kiev fosse dotato di F-16 e missili a lungo raggio Atacms, che tardano ad arrivare al fronte.

Usa: la Russia è più debole ora

Nonostante gli uomini di Zelensky non siano riusciti ad avanzare in modo significativo a due mesi dall’inizio della controffensiva, gli Stati Uniti sono parzialmente soddisfatti visto che Kiev è riuscita comunque a degradare le forze russe: «Sono in pessime condizioni, hanno subito molte perdite e il loro morale non è alto», ha dichiarato Mark Milley, capo dello stato maggiore congiunto degli Usa.

Ma degradare l’esercito russo non era certo l’obiettivo dell’Ucraina, che aveva promesso di riconquistare ogni singolo territorio preso dai russi e che ancora spera di poterlo fare. «Non importa quanto ci vorrà», ha ribadito il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. «Chi critica la controffensiva può venire qui a combattere. È facile dire di volere progressi più rapidi quando non si è sul terreno».

Sarkozy: «In Ucraina serve un compromesso»

Le previsioni dell’ultimo rapporto coincidono sostanzialmente con quelle di febbraio, quando in un rapporto classificato, trafugato e pubblicato su Discord si sosteneva che gli ucraini non sarebbero riusciti a dividere in due i territori conquistati dai russi arrivando alle porte della Crimea.

Se la situazione non dovesse cambiare, bisognerebbe «trovare una via d’uscita», come dichiarato dall’ex presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy in una recente intervista al Figaro che ha fatto infuriare mezzo mondo: «Putin ha sbagliato, quello che ha fatto è grave e si traduce in un fallimento. Detto questo, noi abbiamo bisogno dei russi e i russi hanno bisogno di noi. Bisogna trovare una via d’uscita. La Russia è un vicino dell’Europa e tale rimarrà».

E ancora:

«Su questo tema interessi americani ed europei non sono allineati. Non si può insistere con la strana idea di “fare la guerra senza farla”. Dobbiamo chiarire la nostra strategia, soprattutto se questa guerra dovesse durare. La diplomazia, la discussione, lo scambio restano il solo modo per trovare una soluzione accettabile. Senza compromesso niente sarà possibile e noi corriamo il rischio che le cose degenerino da un momento all’altro. L’Ucraina deve restare un paese neutrale».

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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