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Per i cattolici immorale è proprio separare la fede dalla politica

Di Giancarlo Cesana
09 Agosto 2021
Senza chiarezza riguardo alla posizione umana che si assume, alla compagnia con cui si vuole procedere, non c’è lealtà di proposta e verifica
La Statua di san Paolo in piazza San Pietro

«La politica è la più alta forma di carità». Questa affermazione, attribuita abitualmente a Paolo VI, è stata in effetti pronunciata per la prima volta da Pio XI nell’udienza del 18 dicembre 1927 ai dirigenti della Federazione universitaria cattolica (Fuci). La frase o il concetto sono stati poi ripetuti da tutti i papi successivi, fino a Francesco, e con loro da vescovi e preti di ogni ordine e grado per incitare i laici all’impegno sociale. I risultati, a mio parere, non sono gran che, nel senso che la politica, anche nell’ambiente cattolico, è guardata con un certo sospetto e, se è carità, la fede che la sostiene si fa vedere poco. Per esempio, nonostante la politica sia la più alta forma di carità, i preti e religiosi sono fortemente sconsigliati dal praticarla – non possono praticarla senza permesso – e quando la praticano sono non infrequentemente sospesi dal loro ministero.
Molti ricorderanno il caso di don Gianni Baget Bozzo, eletto al Parlamento europeo nelle file de...

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