Pedofilia, ecco una notizia che la «grande campagna mediatica» contro la Chiesa nasconderà a dovere

Di Redazione
08 Agosto 2013
Un altro colpo al teorema degli abusi dei sacerdoti "insabbiati" dal Vaticano. Archiviata nell'Oregon una causa partita con grande clamore undici anni fa

Articolo tratto dall’Osservatore Romano – La Santa Sede non può essere accusata di responsabilità diretta in caso di abusi sessuali commessi da qualsiasi esponente del clero nel mondo. È questo il principio stabilito dalla Corte d’appello dell’Oregon (nel particolare la Court of Appeals for the Ninth Circuit), negli Stati Uniti, che, con una sentenza del 5 agosto, ha respinto una causa giudiziaria avviata nel 2002 su presunte responsabilità della Santa Sede in un caso di abusi sessuali. La causa riguardava un sacerdote irlandese che dopo essere stato denunciato per abusi su un minore, avvenuti nel 1965, era stato segnalato, dall’ordine religioso di appartenenza, alla Santa Sede che, in poche settimane, lo aveva ridotto allo stato laicale.

In un comunicato l’avvocato Jeffrey S. Lena, che rappresenta la Santa Sede, ha sottolineato che la sentenza determina di fatto la chiusura di una disputa iniziata nel 2002 «all’insegna di una grande campagna mediatica». La sentenza, è scritto nel comunicato, «non ha avuto luogo a seguito di un accordo o di altro tipo di pagamento da parte della Santa Sede». Si tratta del «terzo caso di questo tipo contro la Santa Sede che si dissolve di fronte all’evidenza legale e fattuale», infatti la causa «era basata su affermazioni inesatte e sillogismi fallaci che avevano fuorviato il pubblico per anni. Ma si è conclusa con la ferma remissione di un’azione legale contro la Santa Sede che non avrebbe mai dovuto comunque essere iniziata».

L’avvocato Lena sottolinea in particolare che la sentenza respinge quanto si voleva affermare in linea di principio, ovvero che la Santa Sede sarebbe direttamente informata e avrebbe il controllo su tutti i sacerdoti del mondo e che dunque dovrebbe essere accusata di responsabilità diretta in caso accertato di abusi sessuali compiuti da qualsiasi esponente del clero.

In una intervista rilasciata al programma inglese della Radio Vaticana, l’avvocato Lena sottolinea inoltre che si sarebbe voluto trattare la Chiesa cattolica alla stregua di una grande società con a capo il Papa come se fosse un Chief Executive Officier. In questo procedimento, osserva l’avvocato, il giudice «ha avuto l’opportunità di seguire da vicino i fatti, ha potuto incontrare tutte le parti e i testimoni legati alla vicenda del sacerdote e questo gli ha consentito di esaminare da vicino eventuali collegamenti con la Santa Sede, appurando che la Santa Sede era stata informata solo nel momento in cui era arrivata la richiesta di riduzione allo stato laicale del religioso da parte dei suoi superiori locali».

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4 commenti

  1. Se vogliamo pensare come certi che si improvvisano moralisti e giudici per accusare la pedofilia di certi religiosi malati dobbiamo accusare tutti i sindaci perchè nelle loro città o paesi esistono ladri,assassini e fuorilegge vari.

  2. Cisco

    Accusare il Vaticano per “responsabilità oggettiva” su casi di pedofilia di sacerdoti americani era con tutta evidenza ridicolo. Il fatto stesso che sia stata intentata una causa di questo tipo la dice lunga sul pregiudizio anticattolico di buona parte dell’establishment, compreso quello che vuole sdoganare la pedofilia facendo pressioni di ogni genere per derubricarla da malattia a “naturale orientamento sessuale” come avvenuto con l’omosessualità. Leggetevi il “capolavoro” di Mario Mieli, “Elementi di critica omosessuale”(scaricabile gratuitamente dal web), dove si narra di pedofilia, necrofilia e coprofagia come di “esperienze redentive”…e poi hanno il coraggio di accusare la Chiesa…

  3. Franco

    X Pollastri: a giudicare da una vecchia intervista su Repubblica misá che ti confondi con Niki oppure con qualche suo verde tedesco dell’epoca…erano loro che volevano cancellare il reato di pedofilia misá…

  4. Q.B.

    Pollastri ricomincia dalla prima riga e lentamente rileggiti l’articolo. Anche sillabando se ti riesce meglio.

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