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Ruby-ter. Il Pd vede il cavillo nell’occhio della destra, non la trave che è nel suo

Di Emanuele Boffi
17 Febbraio 2023
Consigli non richiesti al Pd per uscire dal tic giustizialista dopo l'ennesima assoluzione di Berlusconi. Non sarà facile, come sanno bene Renzi e Bonaccini
Karima Al Mahrough al processo Ruby Ter, Milano, 15 febbraio 2023 (ansa)
Karima Al Mahrough al processo Ruby Ter, Milano, 15 febbraio 2023 (ansa)

E se la sinistra ne approfittasse? L'assoluzione di Silvio Berlusconi nel Ruby-ter perché il «fatto non sussiste» potrebbe costituire per la sinistra italiana la grande occasione per seppellire definitivamente, dopo trent'anni, quel giustizialismo che, in fin dei conti, s'è rivelato arma utile per colpire gli avversari, ma anche un portentoso veleno auto-inflitto. Come l'ape che quando punge muore, così il Pd è finito per autodistruggersi.
Che le cose da domani possano andare in maniera diversa se lo augurava anche il senatore Marcello Pera: avere finalmente a che fare con un Pd con cui aprire un confronto «vero» e «laico» sulla giustizia.
135 assoluzioni in 136 processi
Con questa, per Berlusconi fanno 135 assoluzioni su 136 processi. Processi che in questa guerra dei trent'anni sono stati tutti cavalcati dalla sinistra per battere (ma sarebbe meglio dire: abbattere) un avversario che nelle urne si è sempre mostrato un osso duro. Alla fine, ce l'hanno fatta. Non con le accuse di mafi...

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