
Pasqua, la morte è solo la penultima parola

In Serotonina, opera del 2019 di Michel Houellebecq, a un certo punto un personaggio dice: «Non speravo niente, ero pienamente consapevole di non avere niente da sperare».
Frase che potrebbe aver pronunciato chiunque sulla Terra, nell’ultimo anno, soprattutto nei momenti più oscuri. Niente speranza, tutto buio, il destino è il nulla. Eppure, subito dopo, il personaggio ritratto da Houellebecq fa capire che qualcosa in cui sperare, nascosto alla vista, c’è eccome!
Un desiderio? Un’incertezza? In ogni caso un moto di ribellione alla prospettiva del niente.
Esiste un antico inno pasquale dell’XI secolo: Victimae Paschali, che si canta dal giorno di Pasqua e per tutti i giorni dell’Ottava (qui si può ascoltare quello dell’anno scorso nella Basilica di San Pietro, vuota)
Tra gli splendidi versi, che dicono il contenuto profondo della Pasqua, ne riporto uno:
Mors et Vita duello
conflixere mirando:
dux vitæ mortuus, regnat vivus.
Morte e Vita si sono affrontate
in un duello straordinario:
il Signore della vita era morto, ora, regna vivo.
Ad un anno abbondante dall’inizio della pandemia, la Pasqua di quest’anno assume un significato nuovo, un vero atto di fede:
Tutte le domande e le incertezze, le esitazioni e le paure sono fugate da questa rivelazione. Il Risorto ci dà la certezza che il bene trionfa sempre sul male, che la vita vince sempre la morte e la nostra fine non è scendere sempre più in basso, di tristezza in tristezza, ma salire in alto. Il Risorto è la conferma che Gesù ha ragione in tutto: nel prometterci la vita oltre la morte e il perdono oltre i peccati
(Papa Francesco, Udienza Generale del 31 marzo 2021)
Ecco il messaggio profondo che ci annuncia il Cristo Risorto: la Vita vince ancora, e la Morte è solo la penultima parola.
Auguri di una Santa Pasqua!
don Elio e Comunità Salesiana di Sesto san Giovanni
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!