Per Pasolini una messa dopo tanto rumore

Ho fatto dire una messa per Pasolini. Glielo ho fatta dire nella sua città natale, a Bologna. In quella santa Maria della Vita dinanzi al suo caro Portico della morte. L’avevo fatto scrivere sul giornale. Dopo aver portato in giro chi voleva con amici poeti a legger poesie nei luoghi dove ha vissuto e studiato, ho proposto a chi voleva di far dire una messa. Eravamo quattro gatti. Ne hanno straparlato di Pasolini. Usato. Io penso che sia passato, e perciò ancora più rispettato. Ho voluto che almeno un gesto nel mese memoriale non fosse di sole altre parole. Ma per quel che lui diceva esser nella sua vita ‘un grido infinito’.
Ho voluto che fosse una messa piccola, familiare, come per un morto di casa, nella città dove regna nella cultura ufficale la ghenga di quelli come Guglielmi che a Pasolini volevano farglielo in cultura 40 anni fa il funerale. Una messa piccola, una preghiera, solo per lui, in mezzo a tutto questo straparlare.

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