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Parole perse / Tradizione, la dote del passato senza la quale «tutto nasce adesso come un fungo»

Di Pier Paolo Bellini
09 Maggio 2022
«Lungi dal proprio ramo, povera foglia frale, dove vai tu?». Leopardi sapeva bene che questa violenta cesura ha un’unica possibile destinazione: «Vo dove ogni altra cosa», cioè nel nulla
Foto di Oliver Hihn per Unsplash

«L’umanità è fatta più di morti che di vivi»: quando Auguste Comte ha coniato questo paradosso voleva farci riflettere sul fatto che la nostra vita quotidiana è fatta di abitudini, prassi, universi di significati costruiti non da noi, ma da coloro che ci hanno preceduti: il nostro quotidiano è “fatto di tradizione”.
L’acqua calda, le strade, la casa, il treno, il caffè, lo smartphone, il “senso” sono una dote con la quale nasciamo, grazie a chi ci ha preceduto: ce ne accorgiamo normalmente solo quando questi “doni” vengono meno. Oppure quando ci viene chiesto il conto: noi italiani non facciamo a tempo a nascere che abbiamo già 45.000 euro di debito pubblico pro-capite.
Anche per la tradizione (lo sentiamo dire ovunque), la modernità ha segnato uno spartiacque.
Gli storici segnalano che il rapporto tra il passato e il futuro si è trasformato: con la Rivoluzione francese si è stabilito un futuro “aperto”, un futuro “senza esempio”. Il presente diventa l’unica dimensione degna ...

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