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Parole perse / Natura, quel “psss” costante e discreto che ci fa tanto arrabbiare

Di Pier Paolo Bellini
06 Maggio 2023
«Non esistono fatti ma solo interpretazioni», diceva Nietzsche. Ma avere avuto per natura il potere di manipolare la natura non può portare al facile sillogismo che la natura non esiste
Friedrich Nietzsche
Il filosofo Friedrich Nietzsche

Tanti eventi di attualità dividono le opinioni in due partiti basandosi, più o meno consapevolmente, sul concetto di “natura”: in effetti la sua definizione è più complessa di quella offerta dal (confuso) senso comune.
Partiamo innanzitutto da alcune considerazioni che valgono a premesse. Prima premessa: la natura umana (a differenza di quella animale) è “insufficiente”. Helmuth Plessner, lo abbiamo detto, la definiva “eccentrica”. Giacomo Leopardi trovava che tutto è poco e piccino alla capacità dell’animo proprio e che questo stato di cose porta l’uomo ad accusare le cose d’insufficienza. In pratica: la parte più originale dell’uomo è destinata a perire (noia) se resta “dentro” la sua natura.
Seconda premessa: questa eccentricità è ciò che costringe l’uomo a uscire dal “qui e ora”. Questa irresistibile fuoriuscita si chiama “cultura”: Max Weber era arrivato alla conclusione che la realtà empirica è per noi cultura. Sergio Belardinelli, amico sociologo, parla, per questo mot...

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