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Nell’elenco dell’uno per cento degli americani ad oggi più ricchi, solo uno di essi appartiene all’impresa industriale; per il resto sono “innovatori”. Oggi la creatività “tira”. Qualche anno fa Steve Jobs la definì come capacità di connecting dots: i punti sono già tutti lì, occorre solo trovare il collegamento tra loro, i nessi, i link. La creatività è la capacità di trovare nessi nuovi fra cose note, contribuendo in questo modo alla grande invenzione del “senso”. La modernità ha impresso un passo straordinariamente potente e soprattutto “veloce” in questo dinamismo che contraddistingue la struttura umana: ha dato una sferzata e una accelerazione senza precedenti e di dimensioni globali alle innovazioni, che ormai precorrono la nostra immaginazione facendoci sempre percepire l’ansia di necessario e costante updating.
La creatività moderna, però, pur applicandosi a tutti i campi del conoscibile e delle aspirazioni umane (arrivando addirittura ad anticiparle e a generarle), r...
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