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Casca il mondo

Parole di troppo o troppa realtà?

Di Annalisa Teggi
24 Marzo 2025
La campagna per la rimozione del termine “minorati” dal dizionario. La comparsa di Arfid, il nuovo disturbo alimentare che «porta con sé il terrore per il cibo»
Foto Depositphotos

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A volte, e magari un po’ troppo spesso, ritornano. Ritorna la battaglia sulle parole, con una nuova proposta di cui si fa portavoce l’Istituto Treccani. L’ipotesi è quella di togliere la parola “minorati” che compare nell’articolo 38 della nostra Costituzione per sostituirla con un termine meno discriminatorio nei confronti dei disabili.
Riflettere sulle parole è sacrosanto, se e solo se l’esperienza umana è l’innesco della riflessione. Perché esistono parole brutte? Perché esistono gesti e pensieri cattivi sulle cose e sulle persone. Il sospetto dietro le sempre più serrate battaglie linguistiche è che, magari anche mosse da una premura buona, siano sorrette da una tentazione insidiosa: se cambio le parole, allora cambio anche la realtà e miglioro l’umanità.
Purtroppo la purificazione dei cuori non può partire da righe rosse sul dizionario. Per esagerazione: sarebbe bellissimo cancellare la parola pedofilia, se solo potesse significare l’annientamento di quest’orro...

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