Grazie al M5S a Parma la retta per mandare un figlio all’asilo comunale è aumentata di oltre 1.000 euro

Di Redazione
10 Dicembre 2013
Dopo che la giunta del sindaco Pizzarotti ha abolito il Quoziente Famiglia, chi spendeva 110 euro al mese ora ne spende 220 euro. E chi di euro ne spendeva 140, ora ne spende anche 280.

Le rette degli asili di Parma raddoppiano. Nella città guidata dal primo sindaco pentastellato d’Italia Federico Pizzarotti e dalla sua giunta a Cinque Stelle, dopo l’abolizione del Quoziente Parma, le tariffe delle materne comunali sono lievitate, fino a raddoppiare in molti casi. Se infatti, prima dell’abolizione della versione locale del Fattore famiglia, che premiava i nuclei familiari più numerosi con sconti significativi sulle rette, una retta mensile poteva costare sui 110/120 euro a figlio, ora una famiglia può spendere anche 220/230 euro al mese per figlio. E le rette più elevate, che erano di 140 al mese, hanno raggiunto i 280 euro. Per un totale, dunque, di un migliaio, e a volte anche di più, di euro a figlio l’anno. Così è per i redditi Isee di 30 mila o 40 mila euro l’anno, fanno sapere dal Comitato Famiglie Parma. Non certo redditi da nababbi, insomma. Mentre gli unici redditi Isse minimamente tutelati dai rincari sono quelli inferiori ai 20 mila euro annui.

LE FAMIGLIE PAGANO DI PIÙ. «Un aumento medio che rasenta il 100 per cento è qualcosa che lascia allibiti ed esterrefatti qualunque possa essere la propria opinione su questa amministrazione», commenta il consigliere comunale Roberto Ghiretti (Parma Unita). E «lascia ancora più esterrefatti se si considera che questo Comune da due anni mantiene tutte le aliquote di Imu e Irpef al massimo. Che senso ha pagare più tasse per ricevere servizi di questo genere?», si domanda Ghiretti e con lui tutta la città. «Io capisco il ragionamento dell’amministrazione comunale quando dichiara di essersi né più né meno allineata alla media dei costi nazionali, ma questo ragionamento rivela l’assenza di una visione politica» o piuttosto «la presenza di una politica di penalizzazione delle famiglie». Mentre, «dietro la media ragionieristica a cui ci siamo allineati si possono intravvedere Comuni anche molto più grandi del nostro che hanno fatto delle scelte precise, restando ben al di sotto dei 280 euro di Parma».

FALLIMENTO A CINQUE STELLE. E se proprio era inevitabile aumentare le tariffe, almeno si poteva «prevedere aumenti più scaglionati nell’arco di un triennio», suggerisce Ghiretti, «sarebbe stato un segno di attenzione» verso le famiglie. Va poi preso atto che «tutto il sistema di scontistica messo in atto dall’amministrazione», il “Fattore famiglia grillino”, «che forse nelle intenzioni doveva sostituire il Quoziente Parma, si è rivelato un fallimento. Molti genitori mi hanno contattato per segnalare l’assoluta mancanza di trasparenza degli sconti applicati con il risultato di non riuscire a comprendere le modalità con cui si è determinata la cifra che si richiede».

Articoli correlati

10 commenti

  1. mike

    complimenti a quelli che li hanno votati! e mi sa che è molto meglio che non continuo.

  2. Andrea Pinato

    gentile Su Connottu,

    il costo medio di un asilo comunale in veneto dove vivo (e dove i 5 stelle non governano città paragonabili a Parma, la dicci ha comandato per 40 anni e ora ci sono Lega e PDL) oscilla fra i 200 e 300 euro.

    Come lo stesso Ghiretti ammette le rette sono allineate ai costi nazionali.

    Le faccio un esempio per farle capire cosa voglio dire:

    un sindaco (scelga lei la connotazione) per compiacere la cittadinanza fa pagare i biglietti del tram a 50 centesimi e l’azienda di trasporto inizia a indebitarsi. Cade il sindaco (commisariato a Parma) e il sucessore si ritrova con una valanga di debiti (860 milioni a Parma) e decide di portare il costo a 1 euro, giusto perchè non gli pignorino tutto e si rimanga anche senza tram.

    Un gruppo di cittadini (ciellini) si lagna perchè rispetto all’aministrazione che avevano appoggiato (campagna elettorale pro Vignali) perchè il biglietto aumenta del 100% ignorando (in malafede) che la precedente amministrazione aveva mandato in bancarotta il comune.

    Dopo l’esempio, se vuole, riconsideri il concetto di “capacità di amministrare”.

    E ricordi che era tipico dei comunisti e dei democristiani (VERI, non alla Renzi) pretendere che TUTTO fosse a costo “sociale”, fregarsene della vera efficienza (massimizzare le risorse che si hanno) indebitarsi e metterla in quel posto alle generazioni future.

    Se i cittadini di Parma l’hanno in quel posto ringrazino Vignali e la gente che lo ha spinto in campagna elettorale.

    Sperando che il post non venga censurato, la saluto.

    1. Carlo

      Quindi, siccome Pizzarotti è allineato alla media nazionale (di politici corrotti secondo M5S), possiamo mandare un bel Vaffa anche a lui? Ma forse ora gli asili di Parma assomigliano a degli hotel a 5 stelle!

    2. giovanna

      però mi sembra di ricordare che di questo “allineamento” non si era affatto parlato in campagna elettorale, anzi era stato assicurato che le famiglie non sarebbero state penalizzate in nessun modo.
      e comunque si tratta di una visione delle cose: se si ritiene che le famiglie , soprattutto numerose, possano essere sostenute per un ritorno di bene per tutti.
      e non credo che le casse del comune siano andate all’aria per il quoziente famigliare che sosteneva minimamente le famiglie, con vantaggio per tutta la città.
      come scritto sull’articolo, sopra, che sembrava chiarissimo, solo che occorre leggerlo per rispondere a proposito e non a vanvera.
      spero che questo post non sia censurato, sennò mi metto a piangere !

      1. Andrea Pinato

        Giovanna, non piangere e stai serena.

        Buona Giornata.

    3. Piero

      Quindi anche un’operazione al cuore, per essere “allineata” e per non mandare in bancarotta il Welfare State, dovrebbe essere pagata 30.000 euro dai cittadini?

      Pensiamo piuttosto a finirla con il dare i soldi a chi non li merita.

      1. Andrea Pinato

        Ma perchè ragionate coi piedi pur di andare SEMPRE e COMUNQUE contro M5Stelle, alla comunista?

        Prova a dare tutte le cure e i presidi medici a metà prezzo, in perdita, dai cerotti agli antibiotici a TUTTI.

        Poi come li accantoni 200.000 euro per coprire un singolo trapianto di cuore in convenzione al SSN?
        E i soldi per le attrezzature mediche?
        Vogliamo pagarli i medici?

        Pensi che i pasti ai nidi le società di cutering li regalino?
        Le maestre vogliamo pagarle?

        Ti devo fare un disegno per ricordarti che a Parma è già tanto se il comune paga le bollette?
        (stessa cosa a Roma, sfiorato il commissariamento per un pelo in questi giorni)

        Si rimprovera la demagogia che spesso i 5 stelle sfoggiano usando la STESSA dose di demagogia da strapazzo su casi in cui, in verità (asili Parma), c’è poco da dire ???
        (e in malafede, perchè chi scrive gli articoli è gente che sa bene come stanno le cose)

        Perchè fare un titolo che fa passare Pizzarotti per uno strozzino quando fa pagare tanto quanto migliaia di amministratori, di centro, di destra, di sinistra, berlusconiani, diversamente berlusconiani e via dicendo…..?????

        E’ tutto così, mentalità comunista anni 50, qualsiasi cosa dica o faccia l’avversario politico è una ***rd@ per definizione.

        Non è solo la politica che va a remengo, ormai c’è una intera cultura che idealizza i commenti da Bar e li spaccia per perle di saggezza!!!

  3. Su Connottu

    Come da sempre, la capacità di protestare si rivela inversamente proporzionale alla capacità di amministrare.
    Ci vorrebbe la separazione delle carriere

I commenti sono chiusi.