Per parlare di canne, non basta fumarle

Con la riapertura delle scuole, tornano i discorsi pro-marijuana. «L’American Academy of Pediatrics si oppone alla legalizzazione della marijuana tra gli adolescenti» spiega la rivista Pediatrics (2004): «Le conseguenze dell’uso della marijuana sono ben note e includono effetti negativi sulla memoria a breve termine, sulla concentrazione, capacità di attenzione, motivazione, risoluzione dei problemi, che interferiscono con l’apprendimento; effetti negativi sulla coordinazione, tempo di reazione, capacità di guidare che contribuiscono sostanzialmente alle morti involontarie tra gli adolescenti». E sarebbe una droga leggera! Ma già nel 1999 Pediatrics scriveva: «La marijuana non può essere considerata innocua: l’uso regolare è stato associato con conseguenze riproduttive, cardiache, polmonari e immunologiche». L’autorevole rivista Plos Medicine (febbraio 2006) ha messo in guardia dalla cannabis per la sua associazione con psicosi gravi, che sarebbe presente per un uso maggiore di una volta a settimana. Chi parla oggi di marijuana e ignora la ricerca clinica, vive nel buio di un evo antico: forse in buona fede, forse no. Suvvia: parliamo di dati e non di opinioni. Nell’interesse e per la vita dei giovani.

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.