
Paritarie Roma. «Se chiudessimo il sindaco Marino saprebbe trovare una scuola ai nostri 830 alunni?»

All’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice di Roma sono sempre stati fieri del gran numero di ragazzi frequentanti, di tutte le fasce di età. Solo che ora, a causa della decisione del comune di Roma di escludere le scuole paritarie dalle agevolazioni sulla tassa rifiuti, quel che è un vanto si trasforma in un problema. Perché più iscritti significa più rifiuti e più rifiuti significa più tasse. Per circa 830 ragazzi il conto da saldare al Comune di Roma si aggira intorno ai 30 mila euro, spiega suor Graziella, la dirigente scolastica, a tempi.it: «Un’ingiustizia di questo tipo non l’ho davvero mai subìta».
RAGAZZI DIVERSI. Poche parole che descrivono il sentimento di chi dovrà trovare il modo di saldare il conto: «Come al solito si mascherano dietro all’ideologia per colpire le scuole paritarie, che vengono trattate con disparità. Lo dico con cognizione di causa, e le faccio anche un esempio pratico. Lo scorso novembre era prevista un’alluvione a Roma, e in quell’occasione il Comune di Roma aveva chiuso le scuole. Ma solo quelle statali, perché alle paritarie era stata data la possibilità di scegliere, se chiudere o se tenere aperto. Mi scusi, ma la vita dei ragazzi che frequentano le paritarie vale meno? Perché avrei dovuto rischiare l’incolumità dei miei studenti? Ecco perché dico che vengono usati sempre due pesi e due misure. Eppure il contributo che diamo alla società è identico: anche noi formiamo gli adulti di domani».
Il trattamento è diverso perché le paritarie sono le scuole dei “ricchi”. «Come molti altri istituti – ribatte suor Graziella – cerchiamo di andare incontro alle famiglie che non possono permettersi la retta prevista. Abbiamo famiglie in cui uno o entrambi i genitori hanno perso il lavoro, cosa possiamo fare se non cercare di aiutarli accogliendo ugualmente i loro figli? Per di più, abbiamo istituito un fondo di solidarietà per aiutare questo tipo di famiglie, l’ultima volta è stata in occasione della Festa dei popoli, quando le mamme donavano fette delle proprie torte a fronte di un’offerta. Scuola paritaria vuol dire anche questo».
BENE DI TUTTI. «Le scuole paritarie non intralciano l’operato delle scuole pubbliche, anzi. Fanno addirittura risparmiare lo Stato, perché si amministra il personale in maniera autonoma. Nel nostro istituto contiamo circa 830 ragazzi, di ogni fascia scolastica. Il sindaco Marino vuol forse dirci che, se chiudessimo, saprebbe come far proseguire il loro percorso scolastico? Avrebbe le scuole statali nei quali dirottarli? Speriamo che l’amministrazione romana faccia un passo indietro. Ne va anche del suo bene».
Foto scuola da Shutterstock
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30 commenti
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Pardon’ volevo dire ortodontista…ma i 36 mila euro di cui parlava la madre superiora della scuola dove li hai nascosti?
Caro giava,i conti bisogna farli senza il paraocchi del pregiudizio ideologico…per l’odontotecnico la risposta l’hai già avuto e se permetti non é esattamente la stessa cosa della scuola perché qui c’è di mezzo un dettato costituzionale(cioè un fattore primario della vita civile di un paese)…quanto alle cifre da te snocciolate la conclusione é che c’é comunque un risparmio per lo stato;piccolo o no é secondario,perché poi se lo proiettiamo su scala nazionale la cifra lievita,eccome se lievita..prova a farci i conti,se sei capace(ma informati bene prima)e vedrai che se tutto l’insieme di scuole private e paritarie passasse interamente sul groppone dello Stato,altro che spese per le matite o la carta(per non dire dell’esercito di dipendenti o lavori di messa a norma delle strutture-a proposito lo sai che le prime a doversi mettere a norma pena la chiusura dei già ridotti finanziamenti sono state proprio le paritarie/private con zelo eccezionale dei pubblici funzionari??-la scuola pubblica salterebbe per aria…ti ci vorrebbe proprio Einstein,caro mio,o forse no..solo realismo e obiettività!!
Dal 2000 a oggi dopo la riforma Berlinguer nulla è stato fatto per la scuola e la parità scolastica, perchè la vera parità porta competizione quindi miglioramento e risparmio, vedi sistema scolastico svedese o britannico o belga o olandese ecc ecc,purtroppo la scuola italiana è un apparato troppo sindacalizzato e protetto e pieno di sprechi.
Solo un sistema con piena sussidiarietà può salvare la scuola italiana più società meno stato più libertà di scelta più libertà di educazione.
I NUMERI.«La scuola statale» scrive Antiseri «è un patrimonio grande e prezioso che va protetto – salvato innanzitutto dallo statalismo, cioè a dire dal monopolio statale – inefficienti e sciupone – nella gestione del sistema formativo». E tuttavia, annota, «di continuo viene additato come un furto pubblico alla scuola paritaria». Ma questo non è vero, come si vede dalla «miseria» che lo Stato italiano elargisce alle paritarie, «soprattutto se paragonato al contributo elargito alle scuole non statali da Paesi come il Belgio, l’Irlanda, la Germania, la Spagna o l’Inghilterra». Gli statalisti, poi «si guardano bene dal fare i conti e dal dire quanto la scuola paritaria (cattolica e laica) fa risparmiare allo Stato. Dai dati Miur 2012: alunni delle scuole statali: 7.737.639; alunni delle scuole paritarie: 1.036.403, di cui 702.997 iscritti alle scuole cattoliche. Finanziamento totale alle scuole statali: 40.596.307.956; finanziamento totale alle scuole paritarie: 498.928.558 euro. Costo allo Stato in media per alunno di scuola statale: 5.246,60 euro; costo allo Stato in media per alunno di scuola paritaria: 481,40 euro. Le scuole paritarie, dunque, in un anno, hanno fatto risparmiare allo Stato la bella cifra di 5.000.000.000 (cinque miliardi) di euro. In dieci anni – con un calcolo per difetto, dato che il numero degli alunni iscritti alle paritarie è progressivamente diminuito – la scuola paritaria ha fatto risparmiare allo Stato oltre 50 miliardi di euro
@Controccorrente
Proviamo a correggere alcune affermazioni:
1. l’introduzione della concorrenza nelle scuole porta ad un abbassamento del livello dell’offerta formativa e culturale, come facilmente comprensibile da chi nella scuola ci lavora e come dimostrato da ciò che è accaduto nei Paesi del nord Europa dopo la demagogica scelta della concorrenza tra scuole;
2. i numeri da Lei citati (e che vengono sempre riportati, con qualche variante, nelle discussioni sul finanziamento pubblico delle scuole) sono il frutto di un prospetto ministeriale errato nel calcolo e nel metodo.
E’ errato nel metodo perché, come dimostrato dall’episodio della scuola di Roma, la sua eventuale chiusura non porterebbe a nessun aumento dei costi per le scuole pubbliche;
è errato nel calcolo perché addebita alle scuole pubbliche anche i costi delle private ed i costi per il funzionamento dell’apparato centrale e periferico (che è a servizio anche delle private), e non conteggia i finanziamenti pubblici che non sono del MIUR alle scuole private (come quelli comunali, provinciali o di altri ministeri).
La difesa delle scuole cattoliche (la cui esistenza non è un dogma di Fede) va perseguita con altre motivazioni e per ben altre strade. E spero che quando questo si capirà non sarà troppo tardi.
Lei che è contro la libertà di scelta e di educazione dice che i conti sono sbagliati,ma provi ha chiudere tutte le scuole paritarie della Lombardia e vedrà il caos. A proposito di questo le faccio un esempio, più del 90% delle scuole dell’infanzia del comune di Milano sono paritarie, provi a chiedere al sindaco Pisapia (noto liberista), se vuole rinunciare al contributo dello stato.
Premetto di non aver avuto nessuna risposta nel merito (ma si sa, “quando il saggio indica la Luna, lo stolto guarda il dito”): il mio era solo un esempio che voleva mettere in evidenza la stoltezza del ragionamento, applicandolo in altri campi.
Poi, gent.le sig. Maurizio, forse Le sfugge che anche per la salute c’è di mezzo un dettato Costituzionale (cioè un fattore primario della vita civile di un Paese).
Inoltre l’analisi sulle cifre riportate nell’articolo (nel quale si parla di circa 30.000 euro e non 36.000! O la facciamo a chi la spara più grossa?) risponde solo all’affermazione che la chiusura delle scuole farebbe esplodere i conti della scuola pubblica: io i conti me li sono fatti, leggendo il bilancio del MIUR (lo trova in rete): sarebbe disposto a confrontarsi?
E se ai contributi statali si sommano quelli provinciali e comunali e tutte le sovvenzioni passate sotto altre voci … (vedi scuole leghiste …) altro che costo per lo Stato! Secondo i miei conti si risparmierebbe anche un pochettino …
Lei, invece, da quali fonti e dopo quali ricerche personali ha potuto trarre le sue originali conclusioni? Non vorrei scoprire che ripete bovinamente frasi e cifre ascoltate chissà dove e di cui non capisce il senso.
Ma Lela ci fai o ci sei? perché invece di provocare per il puro gusto di provocare od insultare a forza di falsità e mistificazioni non stiamo alla realtà delle cose e dell’animo umano? Che tristezza sentir fare certi brontolii di pancia(dire ragionamenti é troppo)!!La conclusione del tuo sfogo(prendiamolo così)é davvero desolante per non dire animalesco!
L’essere umano-qualunque essere umano,anche tu che,pure,non lo vuoi dare a credere-é tutto un desiderio di bene e di felicità,é intelligenza e voglia di significato,tensione alla libertà e verità,bisogno di certezze e uso della ragione…quella cosa là che ti piace tanto é parte di quell’affettività e sessualità di cui tutti siamo fatti(con un preciso e autentico scopo)ma non é certo né l’unica né la prima cosa che conta nel vivere..da esseri umani,ripeto.
L’alternativa a ciò é,appunto,il vuoto ma non si vive per il vuoto-é una contraddizione esistenziale-si può essere cinici,indifferenti,arroganti e narcisisti ma per qualcosa si vive sempre,nel bene o nel male.Anche quando si gioca con la vita propria o altrui si é mossi da qualcosa;ti piaccia o no l’animo umano funziona così..dunque ripeto..ci sei o ci fai? Cosa c’entri,poi,questo con la problematica pubblico/privato(e paritario)relativa all’educazione ed alla scuola credo che sfuggirebbe a qualunque intelligenza razionale. Cosi come sfugge il continuare a ruminare slogan e pregiudizi ideologici tanto sbandierati demagogicamente quanto insostenibili realisticamente e razionalmente.
Verità e libertà viaggiano in stretta simbiosi altrimenti si riducono a proprio uso e consumo.
Dunque,finalmente cominciamo a parlare nell’unica modalità corretta che é quella di servizio pubblico e,già,tutto risulterebbe semplice e logico.Ha perfettamente ragione la responsabile di quella scuola a rivolgersi cosi al sig.Marino…basta saper fare un po’di conto..non c’é bisogno di Einstein! E,poi,perché,se io mando mia figlia in una scuola paritaria(vorrei ricordare ai tanto diffusi e vanesii Paolo Verisi in circolazione che la tanto declamata Costituzione italiana prevede la libertà di educazione e di scelta di scuola)oltre a pagare per ciò devo anche pagare le tasse per quella scuola pubblica di cui non usufruisco??
Infine,siccome non poteva mancare il solito vaneggiamento a proposito dei ciellini volevo solo citare un piccolo episodio accadutomi proprio ieri.Ero in tabaccheria per pagare il canone Tv ed una signora raccontava di suo figlio che,pur un po’indisposto,ha voluto ugualmente andare a scuola mentre lei voleva tenerlo,prudenzialmente,a casa..perché gli chiede lei..perché ci sto bene,risponde lui(un bambino di prima media).La scuola é paritaria e i 2/3 dei bambini(elementari e medie..circa250) non sono di famiglie cielline. Basta coi pregiudizi e le fanfaronate di certi circoli/giornali/programmi tv e politici…siamo seri!!
Un’ultimissima cosa a proposito di libertà…i tanti sbandieratori di Je suis Charlie..dove sono finiti? dove sono andati a svernare..o la libertà é solo quella di una satira offensiva,rivoltante e bieca di quanti hanno in odio i sentimenti religiosi altrui..intanto mentre la citata rivista continua nella sua sciagurata campagna in Niger,Pakistan e altri paesi sono i cristiani a subirne le conseguenze non quanti pontificano di libertà dai salotti di casa o sul web.!!
E se basta fare un po’ di conti, e non bisogna essere Einstein, proviamo a farli.
Dunque, 830 alunni di ogni fascia di età (2 anni di materne, 5 di primarie, 3 di secondarie di I grado e 5 di secondarie di II grado, in totale distribuiti su 15 anni) e provenienti da 4 municipi (come indicato nella Home page della scuola).
In media sono 14 alunni per ogni anno per ogni municipio.
Ora solo nel V municipio vi sono 24 scuole materne (in media 0,6 alunni a scuola): che costo avrebbero a ricevere 14 alunni in più? Esattamente zero (o poco più)!
Inoltre, se vogliamo continuare a fare i conti (visto che non ci vuole Einstein) se dai 30.000 euro di tassa togliamo la quota calcolata sull’estensione della struttura (come nel pubblico) e dividiamo il resto per gli 830 alunni, viene meno di 25 euro a famiglia all’anno! Cioè il costo di una serata in pizzeria dei ragazzi … questa si che è un’ingiustizia che grida vendetta!
@ Albert
Onore alle scuole salesiane ed alle Figlie di Maria Ausiliatrice (che tanto bene hanno fatto e continuano a fare per l’educazione dei giovani), ma conosco storie su certe scuole private (soprattutto licei o simili) sulle quali sarebbe meglio stendere un velo (im)pietoso.
@Maurizio
Per i miei figli e la mia famiglia mi servo da un ortodontista privato (e particolarmente costoso): allora perché oltre a pagare per ciò, devo anche pagare le tasse per la sanità pubblica di cui non usufruisco??
E perché mai porti i tuoi figli dall’ortodontista privato (pure costoso) invece che nelle efficientissime e perfettissime strutture pubbliche finanziate coi nostri quattrini?
Perchè il servizio odontoiatrico offerto dalla AUSL ha tempi di attesa biblici (per la scarsità dei dentisti) e non fornisce il servizio ortodontico.
Se ci fosse una reale possibilità di scelta forse potrei anche optare per il servizio pubblico: ma che la possibilità di scelta sia negata (a favore del privato) sembra non turbare i sogni dei giornalisti di Tempi.
Ma le suore non avevano fatto votare la sinistra?
Conosco storie su certe scuole pubbliche (soprattutto professionali o simili) sulle quali sarebbe meglio stendere un velo (im)pietoso. Anche per questo condivido, in questo momento storico, la scelta dei miei genitori di mandare mia sorella in una scuola privata.
I tuoi genitori pagheranno di piu per avere meno qualità e rendere tua sorella soggetta agli interessi di un privato.
E’ chiaro che chi parla della Cambogia qualifica se stesso come un imbecille.
che Dio ti perdoni per il tuo odio
Che Dio, anche il suo (Shiva), gli doni innanzitutto un cervello, due occhi e due palle.
Quindi Paoletto, tu non vai mai a fare la spesa in un supermercato, non hai un cellulare, cioè riesci a non renderti soggetto agli interessi di nessun privato?
Dai shivetto bello, te la sei presa? Ma perchè? La Cambogia è stato uno degli esempi più perfetti di applicazione dei tuoi miti sullo STATO. Ammettilo, è il tuo sogno, eliminare tutti quelli che non la pensano come te a cominciare da quei cristiani che scassano i cabasisi…….
Perche’ lo Stato non puo’ avere interessi particolari? Non erano Stati, quelli nazisti e comunisti, che “educavano” i giovani per i loro scopi (che hanno fatto milioni di morti). Per non parlare della qualita’… eppure, come detto prima, ne ho sentite di storie (studenti che fanno quello che vogliono, tra insulti e mancanze di rispetto).
Il nazismo era una dittatura non uno Stato democratico.
Lo Stato, grazie agli strumenti offerti dalla democrazia ti rappresenta direttamente, sei tu stesso per cui non puoi avere interessi diversi dal bene comune poiché ne fai parte personalmente.
Infatti nei sistemi scolastici degli stati democratici Svezia, Gran Bretagna, Francia,Belgio, Olanda, ecc. ecc, c’è la libertà di scelta e di educazione che fa risparmiare il loro sistema economico.
Bambini a cui verrebbe insegnato che la vita e la sofferenza hanno un senso, che la morte non ha l’ultima parola, e infine ad amare il prossimo! Salviamoli, giù le mani, dobbiamo insegnargli che nulla è certo, niente ha senso e che vale la pena di vivere solo se si sc*pa a più non posso!!!
Perché quando leggo certi interventi mi viene in mente la Cina di Mao? Tutti con lo stesso vestitino e nessuno che si può lamentare…
La campanella della scuola PUBBLICA ha suonato, su forza ciellini e’ ora di rientrare in classe (della scuola pubblica), su da bravi…su, la “ricreazione” e’ finita….
Ma come? Un altro nick? Non è che poi a furia di usare nick diversi non capisci più chi sei? Già non capisci cosa dici…
Tra l altro Saint Just è un nomignolo veramente ferale.
Commento troppo colto perché possa essere recepito da certi capiscarichi
Sì, hanno pagato le tasse e quindi lo Stato dovrà garantire un’adeguata istruzione.
La scuola pubblica Statale ha subito enormi tagli e si trova sicuramente in difficoltà
e questo vi fa contenti perchè cosi si è .. “costretti”.. ad andare dai privati, in particolare dalla chiesa che persegue il proselitisimo infantile.
Ecco la dimostrazione di come il privato, inserito nel pubblico, sia un’enorme sbaglio:
l’interesse dei privati è in contrasto con lo Stato (e quindi con la società ovvero con tutti noi)
che diventa un concorrente, una minaccia per i propri interessi.
Purtroppo la classe politica è molto clericale e i governi , in particolare di destra, in particolare Berlusconi, hanno progressivamente distrutto la scuola.
E nonostante tutto riesce a fornire un’istruzione milgiore di quella privata.
Siete immorali.
Ah, ah, ah.
Hai la stolida pervicacia di un cyberbullo avanzo riformatorio.
Proprio di quelli che nella scuola pubblica ci sguazzano.
Meriteresti una lezione, ma a ben vedere, la natura ti ha già punito a sufficienza.
Sì,sì è vero, che nostalgia della buona vecchia Unione Sovietica, della Cina, della Cambogia di PolPot, e perchè no, della Germania hitleriana e dell’Italia fascista, lì sì che lo STATO aveva le palle……ed educava
con la scuola pubblica perfetti robottini, cioè ..cittadini, si c’era qualche effetto collaterale, ma vuoi mettere come si riusciva ad indottrinare, ehm volevo dire educare……..eh vai shivetto bello, sei sempre il più comico di tutti…..
Guarda che solo nelle dittature la società, ciè tutti noi, si deve identificare nello Stato. Nelle democrazieè lo Stato che si pone al servizo della società.
Se mi dici dove abiti ti spedisco un pitale con sopra l’immagine di Paperino, così farai morire di invidia tutti i tuoi amichetti.