Parisi a Milano unisce. La sinistra rimane divisa

Di Redazione
18 Marzo 2016
Le polemiche romane non intaccano l'unità del centrodestra per la corsa al Comune. Maltese rifiuta di candidarsi e si converge su Rizzo. Ferlini correrà con Beppe Sala
Il candidato sindaco del centrodestra, Stefano Parisi durante una iniziativa elettorale al mercato di piazzale Lagosta, Milano, 12 marzo 2016. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

Sabato 19 marzo sia Beppe Sala (centrosinistra) sia Stefano Parisi (centrodestra) presenteranno il loro programma per Milano. Ad oggi, ancora non si sa la data del voto, anche se ormai tutti i quotidiani, dall’Unità al Corriere della Sera, scrivono che «di sicuro si andrà al ballottaggio» (quando? A giugno? Il rischio astensione aumenta).

LE PAROLE DI PARISI. Sui giornali appaiono oggi due interviste a Parisi, al Corriere e al Giorno, in cui il candidato spiega che lo scontro sulle candidature a Roma lo ha amareggiato, «però, nonostante questo confronto duro, nelle ultime ore mi è arrivato un supporto incondizionato. È questo a rendermi fiducioso: sappiamo tutti che Milano è il luogo da cui ripartire e rigenerarsi. (…) A Milano possiamo davvero lanciare una politica liberale ma non elitaria, fatta per la gente e per il popolo. Meno pressione fiscale, meno vincoli, meno regole soffocanti».
Un esempio spicciolo, ma significativo, lo segnala Libero, a cui Parisi confida essere sua intenzione rivedere il sistema degli autovelox in città. Secondo Parisi vanno mantenuti solo là dove servono effettivamente a garantire la sicurezza, non per fare cassa a spese dei cittadini come avvenuto con la giunta Pisapia (tanti autovelox sparsi per la città e seminascosti).

SALVINI: UNITI CON PARISI. Roberto Maroni e Matteo Salvini si sono incontrati ieri ad un convegno ed è stata l’occasione in cui il governatore lombardo ha ribadito la sua posizione dopo le polemiche Fi-Lega sulle candidature di Roma: «Se sto con Salvini o Berlusconi? Io sono della Lega e sto con la Lega, ovviamente. Sono interessato a tenere insieme il centrodestra», ha detto, «perché da governatore è la mia maggioranza». Lo stesso Salvini ha spiegato che nel capoluogo lombardo, rispetto a Roma, è tutta un’altra storia: «A Milano siamo stati bravi e fortunati perché con Parisi, uniti, si vince. E spero che la stessa unità ci sia anche nelle altre città».

NOMI PER SALA. Dopo Gherardo Colombo anche l’ex giornalista di Repubblica, Curzio Maltese, ha annunciato che non si candiderà a guidare la sinistra. È per questo che ora torna a farsi largo il nome di Basilio Rizzo, presidente del consiglio comunale: «Se ci sono le condizioni per cui il candidato lo faccia io, mi sono messo a disposizione come ultimo della lista. Per farlo, però, serve che mi venga chiesto, che tutti siano d’accordo e che non sia solo una cosa di parte».
Intanto si fanno i primi nomi, non ancora confermati, per la lista di Sala: si va dal direttore del Museo della Scienza e della tecnica Fiorenzo Galli al compositore Alberto Veronesi (figlio dell’oncologo Umberto), da Franco D’Alfonso – quello del caso Dolce e Gabbana – a Massimo Ferlini, vicepresidente della Compagnia delle Opere.

Foto Ansa

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1 commento

  1. recarlos79

    mettetela come vi pare, ma un cambiamento per l’italia non verrà da forza italia, data la composizione del suo elettorato che comprende quei settori dell’italia che vogliono solo mantenere il loro status protetto.
    forse la speranza può venire da una sinistra che rompe con i vecchi del partito e si avvicina ai partiti socialdemocratici d’europa. certo di strada ancora ne deve fare.

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