Parenzo: «Se Berlusconi si ritira, il Pd viene preso dall’horror vacui»

Di Roberto Regina
28 Ottobre 2011
Il giornalista e conduttore di Radio 24 David Parenzo interviene a Radio Tempi su Bersani, il Pd e la lettera di intenti consegnata dal governo a Bruxelles: «La verità è che nessuno è pronto a prendere il suo posto e soprattutto non c’è un progetto di governo alternativo»

«Bersani continua a parlare di dimissioni di Berlusconi perché è l’unico argomento che accomuna le diverse anime della sinistra italiana. La debolezza ormai ontologica del governo e della maggioranza è rafforzata da un’opposizione frantumata, da un Pd balcanizzato. Le correnti ormai sono micropartiti a sé con obiettivi radicalmente opposti tra loro uniti solo dall’antiberlusconisco». Il giornalista e conduttore di Radio 24 David Parenzo, intervenuto questa mattina a Radio Tempi, conferma l’estrema frammentazione del Pd, testimoniata da un articolo di Maria Teresa Meli, che identifcato ben 16 correnti diverse al suo interno.

«Alla sinistra e soprattutto a Bersani e compagnia bella prende l’horror vacui se un domani Berlusconi dovesse dire va bene, io lascio, ora fate voi. La verità è che nessuno è pronto a prendere il suo posto e soprattutto non c’è un progetto di governo alternativo» continua Parenzo. E se è vero che il Pd ha tante anime quante ne aveva la vecchia Democrazia cristiana, il paragone non regge perché «mentre la Dc era un vero partito con una sua storia e con diverse correnti al suo interno, il Pd è una fusione a freddo, come hanno detto in molti. In parte lo è anche il Pdl, anche se la componente di Alleanza nazionale ha completamente dimenticato le proprie origini e c’è una sostanziale omogeneità di forma. Nel Pd invece emergono tutte le vecchie contraddizioni che c’erano nel vecchio Pds».

Ma è sulla lettera di intenti consegnata del premier Silvio Berlusconi all’Ue che David Parenzo si scatena. Le sue parole nell’intervista integrale.

Ascolta l’intervista integrale a David Parenzo
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