Papa Francesco: «Non basta leggere il Vangelo, bisogna anche chiedersi: cosa dice al mio cuore?»

Di Redazione
23 Settembre 2014
«Ascoltare la Parola di Dio è leggere quello e dire: "Ma a me questo che dice, al mio cuore? Dio cosa sta dicendo a me, con questa parola?”. E la nostra vita cambia».

Papa Francesco, nell’omelia alla Messa oggi alla Casa Santa Marta, ha spiegato che le folle seguivano Gesù perché sentivano nelle sue parole «la forza della salvezza». Ma c’erano anche coloro che lo seguivano «per convenienza» o per sentirsi «più buoni». «Ma Gesù – ha proseguito Francesco – continuava a parlare alla gente e amava la gente e amava la folla, a tal punto che dice “questi che mi seguono, quella folla immensa, sono la mia madre e i miei fratelli, sono questi”. E spiega: “Coloro che ascoltano la Parola di Dio, la mettono in pratica”. Queste sono le due condizioni per seguire Gesù: ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica. Questa è la vita cristiana, niente di più. Semplice, semplice. Forse noi l’abbiamo fatta un po’ difficile, con tante spiegazioni che nessuno capisce, ma la vita cristiana è così: ascoltare la Parola di Dio e praticarla».
E per ascoltare la Parola Cristo, basta aprire il Vangelo, che non va solo letto, ma ascoltato: «Ascoltare la Parola di Dio è leggere quello e dire: “Ma a me questo che dice, al mio cuore? Dio cosa sta dicendo a me, con questa parola?”. E la nostra vita cambia».

CON LE ORECCHI E COL CUORE. Papa Bergoglio ha invitato i fedeli a domandarsi davanti a una pagina del Vangelo: «Con questo Dio mi parla, dice qualcosa a me? E se dice qualcosa, cosa mi dice? Questo è ascoltare la Parola di Dio, ascoltarla con le orecchie e ascoltarla con il cuore. Aprire il cuore alla Parola di Dio. I nemici di Gesù ascoltavano la Parola di Gesù, ma gli erano vicini per cercare di trovare uno sbaglio, per farlo scivolare, e che perdesse autorità». Non è sempre facile, ha ammesso il Pontefice, perché «è più facile vivere tranquillamente senza preoccuparsi delle esigenze della Parola di Dio». Ma non bisogna scoraggiarsi perché Cristo «è misericordioso e perdona tutti, aspetta tutti, perché è paziente. Gesù riceve tutti, anche quelli che vanno a sentire la Parola di Dio e poi lo tradiscono. Pensiamo a Giuda. “Amico” gli dice, in quel momento dove Giuda lo tradisce. Il Signore sempre semina la sua Parola, soltanto chiede un cuore aperto per ascoltarla e buona volontà per metterla in pratica».

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