
Papa Francesco incontra Napolitano: «Moltiplicare sforzi per la ripresa economica»
«C’è un clima avvelenato e destabilizzante. Serve una larga mobilitazione delle coscienze e delle energie, innanzitutto morali per fronteggiare le sfide che investono l’intera comunità internazionale: innanzitutto quella di ristabilire e preservare la pace»: così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha accolto papa Francesco in occasione della visita del Santo Padre al Quirinale. Il presidente ha ricordato come il Pontefice sappia far giungere il suo messaggio «a tutti, credenti e non credenti, è giunta attraverso semplici e forti parole la Sua concezione della Chiesa e della fede», grazie al «saper comunicare con i semplici, il saper trasmettere a ciascuno e a tutti i valori del messaggio cristiano».
INCONTRO TRA LE DELEGAZIONI. Questa è la prima visita ufficiale del Pontefice al presidente della Repubblica. Quando è entrato al Quirinale, papa Bergoglio ha salutato il segretario generale del Quirinale, Giacomo Marra, mentre si incontravano anche la delegazione italiana guidata dal premier Enrico Letta, e quella del Vaticano guidata dal sostituto alla segretaria di Stato del Vaticano, monsignor Angelo Becciu. Si tratta di un incontro caratterizzato da uno stile particolarmente sobrio. Il corteo pontificio diretto al Colle ha attraversato le strade del centro di Roma senza sirene e scorte: a Quirinale il Papa non è stato accompagnato neanche dai corazzieri che hanno sempre accolto i pontefici nelle precedenti visite.
«DIALOGO CON TUTTI». In ore di forti scontri politici, Napolitano ha quindi lodato nel suo messaggio di saluto a papa Francesco «l’amore per gli altri. Sprigiona potenzialità nuove per combattere il dilagare dell’egoismo, dell’insensibilità sociale, del più spregiudicato culto del proprio tornaconto personale», parole, quelle di Bergoglio, attraverso cui il Presidente vede «profilarsi nuove prospettive di queli “dialogo con tutti, anche i più lontani e gli avversari”».
IL PAPA: «PIU’ ATTENZIONE AL LAVORO». Il Papa ha replicato mettendo al centro del suo messaggio un richiamo alla politica, prima di tutto a ricordare la crisi economica che «fatica ad essere superata: tra gli effetti, c’è l’insufficiente disponibilità di lavoro. È necessario moltiplicare gli sforzi per alleviarne le conseguenze e per cogliere e irrobustire ogni segno di ripresa. Auspico che l’Italia, attingendo dal suo ricco patrimonio di valori civili e spirituali, sappia nuovamente trovare la creatività e la concordia necessarie al suo armonioso sviluppo, a promuovere il bene comune e la dignità di ogni persona, e ad offrire nel consesso internazionale il suo contributo per la pace e la giustizia».
«SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA». Il Pontefice inoltre ha ricordato: «Con rinnovata convinzione, la Chiesa, continua a promuovere l’impegno di tutti, singoli ed istituzioni, per il sostegno alla famiglia, che è il luogo primario in cui si forma e cresce l’essere umano, in cui si apprendono i valori e gli esempi che li rendono credibili. Al centro delle speranze e delle difficoltà sociali, c’è la famiglia. La famiglia ha bisogno della stabilità e riconoscibilità dei legami reciproci, per dispiegare pienamente il suo insostituibile compito e realizzare la sua missione. Mentre essa mette a disposizione della società le sue energie, essa chiede di essere apprezzata, valorizzata e tutelata».
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