Papa Francesco: «Dio vuole che imitiamo la sua misericordia. Come il samaritano»

Di Redazione
14 Luglio 2013
Nell'Angelus da Castel Gandolfo il pontefice ricorda san Camillo De Lellis, perfetto esempio di carità e invita a pregare per la Gmg di Rio de Janeiro: «Ringraziamo Nostra Signora di Aparecida patrona del Brasile per questo pellegrinaggio»

Oggi papa Francesco ha pronunciato l’Angelus dal cortile della residenza estiva di Castel Gandolfo, iniziando con un sentito ringraziamento per le preghiere agli abitanti della cittadina e ai pellegrini accorsi.  Il pontefice ha spiegato la parabola del buon Samaritano raccontata da Gesù, ricordando che San Camillo De Lellis, di cui oggi ricorrre l’anniversario della morte, ha vissuto incarnando proprio l’esempio di carità visto da Gesù nel samaritano. Infine ha invitato tutti, giovani e non, a pregare per la Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro, che inizierà il 23 luglio prossimo.

IL SAMARITANO. «Il Vangelo di oggi, capitolo 10 di Luca, è la famosa parabola del buon samaritano. Chi era il samaritano? Era uno qualunque, che scendeva da Gerusalemme verso Gerico. Da poco su quella strada un uomo era stato assalito dai briganti. Prima del samaritano passano un sacerdote e un levita, cioè due persone addette al culto nel tempio del Signore. Vedono il poveretto, ma passano oltre senza fermarsi. Invece il samaritano quando vide quell’uomo, dice il Vangelo “ne ebbe compassione”. Si avvicinò, gli fasciò le ferite, lo portò in un albergo e pagò l’alloggio per lui. Insomma: si prese cura per lui. È l’esempio dell’amore per il prossimo».

PERCHE’ IL SAMARITANO. «Ma perché – si è domandato il Papa – Gesù sceglie un samaritano come protagonista della parabola? Perché i samaritani erano disprezzati dai giudei, invece Gesù fa vedere che il cuore di quel samaritano era buono e generoso a diferenza del sacerdote e del levita. Gesù vuole questo da noi, vuole un cuore misericordioso, che fa quello che fa il samaritano che imita la misericordia di Dio verso chi ha bisogno».

SAN CAMILLO DE LELLIS. «Un uomo che ha vissuto così è San Camillo De Lellis, che ricordiamo oggi. San Camillo morì il 14 luglio 1614, si apre oggi il suo quarto centenario. Saluto con grande affetto i suoi figli spirituali che vivono il carisma di carità a contatto con i malati. Anche ai medici, agli infermieri auguro di essere animati dallo stesso spirito di San Camillo». Il Papa ha poi rivolto il suo pensiero alla Giornata Mondiale della Gioventù che si apre il prossimo 23 luglio a Rio de Janeiro. «Io partirò tra otto giorni – ha detto – ma molti giovani partiranno prima. Preghiamo per loro e ringraziamo Nostra Signora di Aparecida patrona del Brasile per questo pellegrinaggio».

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