
Il diavolo sgrida gli ingenui che scambiano papa Francesco per un indignato
Mio caro Malacoda, leggi un po’:
«L’umanità vive in questo momento come un tornante della propria storia, considerati i progressi registrati in vari ambiti. Dobbiamo lodare i risultati positivi che concorrono all’autentico benessere dell’umanità, ad esempio nei campi della salute. Tuttavia, va anche riconosciuto che la maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo continua a vivere in una precarietà quotidiana con conseguenze funeste. Alcune patologie aumentano, la paura e la disperazione prendono i cuori di numerose persone; la gioia di vivere va diminuendo; l’indecenza e la violenza sono in aumento. Si deve lottare per vivere, e spesso per vivere in modo non dignitoso. Una delle cause di questa situazione, a mio parere, sta nel rapporto che abbiamo con la scienza e la tecnica, nell’accettare il suo dominio su di noi e sulle nostre società. Così la crisi che stiamo attraversando ci fa dimenticare la sua prima origine, situata in una profonda crisi antropologica. Nella negazione del primato dell’uomo! Abbiamo creato nuovi idoli. L’adorazione dell’antico vitello d’oro ha trovato una nuova e spietata immagine nel feticismo della scienza e nella dittatura della tecnica senza volto né scopo realmente umano».
«La grave carenza della loro prospettiva antropologica riduce l’uomo a una sola delle sue esigenze: il consumo. Oggi l’essere umano è considerato egli stesso come un bene di consumo che si può usare e poi gettare. Abbiamo incominciato questa cultura dello scarto. Questa deriva si riscontra a livello individuale e sociale; e viene favorita! Si instaura una nuova tirannia invisibile, a volte virtuale, che impone unilateralmente e senza rimedio possibile le sue leggi e le sue regole. La volontà di potenza e di possesso è diventata senza limiti. Dietro questo atteggiamento si nasconde il rifiuto dell’etica, il rifiuto di Dio. L’etica dà fastidio! È considerata controproducente: come troppo umana, perché relativizza la scienza e il potere; come una minaccia, perché rifiuta la manipolazione e la sottomissione della persona. Perché l’etica conduce a Dio. E Dio non è gestibile».
Questo è il discorso di un pontefice contro la manipolazione dell’essere umano, lo leggi e pensi agli esperimenti sull’embrione, all’aborto selettivo, allo scarto dei bambini deformati… I commenti della grande stampa sono prevedibili: reazionario, contro il progresso, antiscientifico, contro la libertà e i diritti dell’individuo…
In verità, questo è il discorso di un pontefice, Francesco, ma leggermente manipolato, dove leggi “scienza” e “tecnica” c’era scritto “denaro” e “finanza”. I commenti, soprattutto a sinistra, sono stati entusiasti.
Io ti volevo solo mettere in guardia dalla superficialità della lettura che si ferma allo slogan e non vede il criterio. “Crisi antropologica” è la stessa formula usata da Benedetto per indicare la causa della dittatura scientista e della crisi economica. Avverti i tuoi giornalisti preferiti: l’arruolamento del Papa tra gli anticapitalisti pauperisti della decrescita felice è destinato all’insuccesso. Pare gli piacciano molto le piccole e medie imprese, non la povertà, quindi, ma la ricchezza il più diffusa possibile. Dovremo rassegnarci anche questa volta.
Tuo affezionatissimo zio Berlicche
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!