Il governo pakistano censura le televisioni cristiane

Di Redazione
11 Ottobre 2016
Padre Morris Jalal parla ad ACS-Italia: «L’Occidente protesti con noi contro questa decisione»
Pakistani Christians hold candles during vigil for the victims of Sunday's suicide bombing, at close to bombing's site in Lahore, Pakistan, Tuesday, March 29, 2016. The government had vowed to crack down on extremism after a suicide bomber targeted Christians celebrating Easter in Lahore, killing more than 70 people. The attack was claimed by a breakaway Taliban faction that supports the Islamic State group. (AP Photo/K.M. Chaudary)

Tratto da Acs Fra le 11 televisioni cristiane dichiarate illegali dal “Pakistan Electronic Media Regulatory Authority”, ente del governo pakistano, come riferito dall’Agenzia Fides, c’è la Catholic Tv, rete cattolica diocesana di Lahore. Aiuto alla Chiesa che Soffre stava sostenendo con uno specifico progetto biennale questo canale, da 17 anni prima ed unica televisione cattolica in tutta la nazione. La Tv, finanziata dai fedeli locali, diffondeva film di ispirazione cristiana, documentari sulle attività della Chiesa locale, talk show, interviste e varie pratiche di pietà. Il tutto veniva trasmesso dalla parrocchia di san Francesco di Lahore entro un raggio di 10 km, a beneficio di circa 8.000 famiglie cattoliche. La piccola emittente finora ha rappresentato anche una fonte di reddito per 11 componenti dello staff.

«La comunità cattolica, e più in generale cristiana, è amareggiata», ha commentato padre Morris Jalal, fondatore e Managing Director di Catholic Tv durante un colloquio con la nostra Fondazione. «In quanto cittadini come gli altri, i cristiani hanno il diritto di praticare la propria religione, ma se vengono bloccati allora non sono più cittadini uguali agli altri. Noi, insieme alle altre emittenti, dobbiamo chiudere. E quando si impedisce l’espressione della fede, che è un diritto fondamentale, allora c’è persecuzione». Abbiamo chiesto al padre cappuccino come intendano reagire, e la risposta è stata molto concreta: «Anzitutto dobbiamo sforzarci di far sì che questo divieto venga meno, per cui dobbiamo protestare contro questa decisione. Speriamo lo faccia anche l’Occidente. In secondo luogo dobbiamo preparare CD e DVD, e usare i social media. Stiamo usando di più i social media, ma non possiamo fare a meno di una emittente televisiva, perché molte famiglie nelle zone rurali sono povere e prive di istruzione, e non dispongono degli strumenti per usare i social. Per questo dobbiamo preparare anche CD e DVD con contenuti cattolici, da distribuire alle famiglie».

La scorsa Pasqua, sempre a Lahore, mentre i cristiani festeggiavano nel parco Gulshan-i-Iqbal, un kamikaze si è fatto esplodere, causando 72 morti, di cui 30 bambini, e 340 feriti. Invece di sostenere una comunità le cui ferite sono ancora sanguinanti, il governo chiude 11 televisioni, semplicemente perché cristiane. L’auspicio è che chiunque in Italia abbia a cuore libertà religiosa e di informazione sia a fianco dei cristiani pakistani in questo momento particolarmente difficile.

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10 commenti

  1. Loris

    Succederà anche in Europa, e prima di quanto si pensi. Con la progressiva e forse inesorabile islamizzazione dell’occidente, è solo questione di tempo.

    – «Non potete girare in short». A Tolone aggredite due donne –
    Le signore, che indossavano pantaloncini corti, sono state pesantemente offese mentre stavano facendo una passeggiata insieme ai figli e ai mariti. Questi ultimi sono intervenuti per difenderle e sono stati picchiati da una ventina di ragazzi integralisti musulmani, che consideravano offensivo per l’islam quell’abbigliamento.
    (Corriere.it dell’8/9/2016 )

    …e Tolone è in Francia, non in Afghanistan…

  2. Menelik

    A proposito di Pakistan e Pakistani, avete sentito dello stupro di Brescia?
    A Chiari, (BS), una ragazza di 22 anni ieri è stata violentata in un parco da tre clandestini alloggiati nel paese, come tutti gli altri clandestini, su ordine della Prefettura.
    La Polizia è subito risalita a loro, la ragazza li ha riconosciuti, e attualmente sono in stato di arresto (o di fermo).
    Sono risultati essere 3 Pakistani che avevano richiesto il diritto di asilo.
    La prima cosa che ho pensato è che se risultassero essere musulmani, vuoi vedere che si tratta di uno stupro etnico-religioso, per “dare una lezione” ad una Occidentale Cristiana?
    Loro considerano le nostre donne delle ……..eccetera-eccetera…..dunque sono preda da stupro.
    La logica è la stessa con cui l’isis le prenderebbe in schiavitù, se ne avesse la possibilità.
    Il precedente è lo stupro di Colonia dell’ultimo dell’anno, vi ricordate?
    Quel genere di stupratori non lo fanno solo per sesso, ma anche per motivo ideologico-religioso, ossia gli islamici devono soggiogare le Cristiane.
    Questa è la prima cosa che ho pensato, e ne sono convinto che non si tratti di uno stupro “normale”.
    Se le cose stessero davvero così….e probabilmente sono così, avete idea di quanti ce ne saranno ancora?
    Questo sarà solo l’inizio.
    La gente si deve ribellare alle imposizioni di questo governo in tema di immigrati clandestini, che fa dell’ingiustizia una legge.

    1. Sebastiano

      No, non sono d’accordo.
      La cosa più probabile è che, se fosse come dici tu (ovvero che gli stupratori siano musulmani), verranno immediatamente riconosciuti affetti da “problemi psichiatrici”, come già avvenuto per una serie di terroristi in mezza europa. E’ una scusa eccellente, che tiene in piedi “l’accoglienza” di questi miserabili (liberi di scorrazzare in lungo e in largo senza essere identificati, benché nutriti e alloggiati a spese dello stato), con un’improbabile “difesa dei diritti” (gli stessi che loro negano nella loro patria ai cristiani e a tutti gli altri), come se l’attraversare impunemente i confini di uno stato fosse un “diritto inalienabile” (e chissà perché non hanno attraversato quello dell’Arabia Saudita, che era pure più vicino…).
      E’ singolare, peraltro, che nessuno della truppa ben allineata dei mass media del “prendiamoli tutti”, dico proprio nessuno si sia chiesto cosa ci fanno i pakistani, giacché non è un paese teatro di guerra al pari di Libia, Siria, Iraq o Afghanistan, né è teatro di persecuzioni stile ISIS o Boko Haram come la Nigeria. Misteri.

      P.S.: nel caso la diagnosi di “malattia mentale” gli vada male, c’è sempre l’alternativa: “è colpa dell’occidente che li ha sfruttati”, tanto cara agli ignoranti e ai mentitori (soprattutto a quelli che lo fanno in piena coscienza e con deliberato consenso).

      1. Menelik

        Hai seguito gli sviluppi?
        Adesso stanno cercando di accusare la ragazza di essere consenziente ed avere accettato dei soldi.
        Cioè vogliono far passare la vittima per una prostituta.
        Mettetevi nei panni di un genitore.
        Mia figlia minore non ha 22 anni, un po’ meno, ma è in età “utile” per questo genere di “attenzioni”.
        Dopo dicono che non bisogna odiare………….
        Questi ultimi anni stanno davvero cambiando il mondo, loro e noi.
        In peggio.
        E i frutti di questa pianta velenosa matureranno, è solo questione di tempo.

        1. Luigi

          Purtroppo è rischioso trarre conclusioni generali da casi di cronaca ancora aperti. Resta il dato che dei Pakistani richiedenti asilo sono un assurdo. Rimandiamo a casa 10 pakistani per ogni giorno di xarcere di Asia Bibi

  3. Francesco M.

    L’islam è tollerante solo finché è in minoranza. Laddove è maggioritario mostra subito il suo vero volto di persecutore e tiranno (dimmi chi è il tuo fondatore e ti dirò chi sei ). Caffarel è solo uno dei mille nomi del troll che infesta questo sito è che non ci fa mai mancare i suoi commenti provocatori di bassissimo profilo.

    1. Menelik

      Una volta si diceva:
      Il medico pietoso fa la piaga puzzolente.
      E aggiungo:
      L’agnello dagli dagli finisce sempre al forno con le patate.
      Non sono gli agnelli che cambiano le cose, sono i lupi, quando questi perseguono ideali di giustizia.
      L’agnello finisce sempre nella pancia di sciacalli e iene.
      Oggi, tutti gran dottori, si è persa la saggezza degli ignoranti.

  4. Sebastiano

    “…dobbiamo protestare contro questa decisione. Speriamo lo faccia anche l’Occidente…”

    Speranza, temo, malposta.
    L’occidente (con la minuscola, se la merita per intero), è da anni impegnato a cancellare la cristianità, e non solo dalle televisioni.

    1. Caffarel

      Anche il cristianesimo e la chiesa censurano le altre religioni, quindi qual’è la novità?

      La cristianità, come l’islam e ogni altra religione, non va cancellata ma relegata nell’ambito privato assicurandosi che rispetti le leggi umane prima di quelle divine, evitando così gli abusi.

      1. Annalisa Ferramosca

        Immagino che il lettore Caffarel non frequenti molto la Chiesa Cattolica, da parte della quale, in quasi mezzo secolo di vita, non ho udito ‘censure’ contro le altre religioni, ma solo l’affermazione, molto educata (e spesso sussurrata), della verità del Vangelo.
        Spero, però, che egli (o ella) ignori anche la tragica situazione delle minoranze religiose in Pakistan, perché i cristiani pakistani sono già fin troppo ‘relegati’ ai margini della società e la loro stessa vita è appesa ad un filo, sicché mettere sullo stesso piano persecutori e perseguitati, accusandoli non troppo velatamente di pari intolleranza (in nome, presumo, per quanto riguarda i cristiani, di episodi della storia europea ormai vecchi di diversi secoli), è francamente fuori luogo.
        Quanto al vecchio slogan di relegare ogni religione nell’ambito privato e subordinare le leggi divine a quelle umane, da un lato equivale a negare la libertà religiosa; dall’altro, la vita umana sarebbe molto più sicura se il Decalogo fosse più osservato.
        Tutta la mia solidarietà e le mie preghiere per i cristiani del Pakistan (e di molti altri Paesi) ed il mio augurio di libertà e fraternità a tutto il popolo pakistano

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