Padova, la Cgil viene condannata per mobbing

Di Chiara Sirianni
16 Ottobre 2012
La Filcams e il suo ex segretario dovranno versare 43.000 euro di risercimento a una dipendente. La Cgil è stato il primo sindacato a Padova a promuovere cause per mobbing

Il tribunale ha condannato la Filcams-Cgil, il sindacato di categoria del commercio, e il suo ex segretario Andrea Donegà, per “mobbing”. Lo riporta Felice Paduano sul quotidiano Il Mattino di Padova. 43mila euro di risarcimento verranno risarcite a Vally Benato, assunta nel 1978 e dal 1996 responsabile dell’ufficio vertenze della Camera del Lavoro di Padova, nella sede di via Longhin, in quanto progressivamente emarginata». Cifra che va a sommarsi alle spese processuali, che ammontano a 6.510 euro. Inoltre il giudice del lavoro, Barbara Bortot, ha deciso che alla vincitrice del ricorso sia rifondata la cifra di 1.230 euro di spese mediche che aveva sostenuto per curarsi da una sindrome ansioso-depressiva, come accertato dalla perizia medico legale disposta dal magistrato durante l’istruttoria, causata proprio dal comportamento «mobbizzante» subito.

CAUSE PER MOBBING. «In pratica – si legge sul Mattino– il giudice Bortot, nel depositare la sentenza nella cancelleria del tribunale il 28 settembre scorso, ha riconosciuto all’ex coordinatrice dell’ufficio vertenza della Camera del Lavoro, sia i danni biologici che morali, così come, in passato, è stato sentenziato più volte dalle sezioni unite della Corte di Cassazione in casi simili». Una storia tutta interna alla Cgil, «che è stato il primo sindacato a Padova a promuovere le cause per mobbing ai lavoratori dipendenti ed in particolare alle donne nel periodo in cui, in via Longhin, la Filcams era guidata da Andrea Donegà e l’ufficio vertenze dalla Bennato». Numerose le testimonianze di alcuni colleghi di lavoro, che hanno descritto le numerose liti verbali tra il segretario Cgil e l’allora coordinatrice dell’ufficio vertenze.

REAZIONE INTIMIDATORIA. Il caso era finito presso la commissione regionale di garanzia della Cgil, che procede sanzionando Donegà con un richiamo scritto e spostando la Benato a un altro incarico. Lei presenta comunque ricorso, nel 2006. Oggi, un po’ a sorpresa, la sentenza. Il quotidiano padovano ne riporta alcuni passaggi significativi. Il giudice ha ritenuto fondato il ricorso perché «la reazione di Donegà, dettata dall’inesperienza e dalla volontà di voler gestire la sua organizzazione con criteri personali, sarebbe stata spropositata ed intimidatoria». La ricorrente sarebbe stata «progressivamente emarginata e, quindi, estromessa dall’ufficio in virtù di un disegno persecutorio posto in essere dal segretario della Filcams. E nell’indifferenza totale del direttivo di categoria».

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