Oscar Giannino. Gli articoli su Tempi

Di Redazione
20 Luglio 2012
Oscar Giannino nasce a Torino nel 1961. Giornalista poliedrico specializzato in temi riguardanti l'economia, collabora con Tempi dall'agosto 2006.

Oscar Giannino nasce a Torino nel 1961. Giornalista poliedrico specializzato in temi riguardanti l’economia, collabora con Tempi dall’agosto 2006.
Laureato in giurisprudenza, nel 1984 diventa segretario della federazione giovanile del Partito Repubblicano Italiano. Dal 1987 al 1994 è portavoce nazionale del PRI e lavora come giornalista a La Voce Repubblicana, organo di stampa del PRI, di cui nel 1988 diventa caporedattore. Nel 1995 abbandona il PRI e inizia a scrivere per il mensile Liberal e nel 1998 viene promosso a vicedirettore della testata. Nel 1999 è responsabile economia presso Il Foglio. In seguito si trasferisce al Riformista come vicedirettore, con Antonio Polito. Nel 2005 è conduttore di “Batti e ribatti”, programma di approfondimento politico in onda su Raiuno. Nello stesso anno è vicedirettore di Finanza&Mercati. Dal 2007 al 2009 è direttore di Libero Mercato, allegato economico-finanziario di Libero, diretto da Vittorio Feltri. Nel 2009 apre Chicago-blog.it in collaborazione con l’Istituto Bruno Leoni. Dallo stesso anno conduce una trasmissione su Radio 24 dal titolo “Nove in punto, la versione di Oscar”, in onda tutte le mattine alle 9,00. È membro del comitato scientifico della Fondazione Italia-USA. Giannino è anche co-direttore del mensile Capo Horn e editorialista per Il Mattino, Panorama, Il Gazzettino e Il Messaggero.

Alcuni dei suoi articoli su Tempi

Il caso della banca milanese interroga tutto il sistema 

Spread, segnali pesanti per l’Italia | Tempi.it

Ora si fa, non si rimandi la svolta a nuove elezioni 

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Dobbiamo aspettarci una nuova botta di spread | Tempi.it

Consiglio europeo: l’analisi di Oscar Giannino | Tempi.it

Cari lettori di Tempi, se volete salvare il Pdl, fatevi avanti voi | Tempi.it

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Vi spiego il boom dei grillini | Tempi.it

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In pochi anni la Germania ha creato 2,5 milioni di posti di lavoro. Copiamo? | Tempi.it

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Il rischio per l’Italia è la spirale greca. È l’ora della responsabilità | Tempi.it

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Senza gli “ottimati” ci saremmo giocati molto più di un’elezione | Tempi.it

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Ora anch’io “cagnolino” laico potrò cibarmi alla mensa ambrosiana | Tempi.it

Tre potenti molle dietro al crollo delle banche e di Piazza Affari | Tempi.it

Alta velocità: disperato è quel paese che non può tenere testa ai no-Tav | Tempi.it

Referendum: ora tocca a noi difendere una prospettiva liberale | Tempi.it

Intervista a Oscar Giannino: il centrodestra dia più spazio a Regione Lombardia, che può costruire una nuova offerta politica | Tempi.it

Intervista a Oscar Giannino, ospite del programma Gli spari sopra | Tempi.it

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    2 commenti

    1. angelo

      faccio presente che Parguez,gia consigliere economico di Mitterrand,disse ,non abbiamo ideal di quanto gli “inventori” dell’euro odiassero l’Italia e la vitalità creativa della sua economia, capace di rivaleggiare con la Germania dopo aver surclassato, in molti settori, grandi potenze come Francia e Gran Bretagna.
      Capito a cosa serviva l’euro?
      A distruggerci..
      L’Italia non aveva i conti a posto e i partner lo sapevano
      ma andava fermata..visto la sua capacità produttiva se fosse stata unita anche alla possibilità di usare una moneta meno forte..
      avremmo surclassato Germania e Francia insieme..
      nel 98 eravamo il primo manifatturiero europeo.dopo l’euro siamo precipitati indietro.. sia come occupazione peggiorata,pil peggiorato,debito peggiorato,debito peggiorato,inflazione reale peggiorata,liquidità peggiorata..

      l’euro è stata la rivincita del capitale-finanza (che si possono generare solo su grandi aziende) sul lavoro-inventiva
      ecco perchè l’euro è stato disegnanto sul modello delle grandi aziende del nord europa e non su quella delle piccole agili ed innovative come quelle italiane..
      (ma stragrande maggioranza delle imprese italiane sono piccole e reggono il 65% del PIL,essendo cosi’ piccole non sono adatte a capitale e finanza in più rimangono in mano alle loro famiglie invece di finire in mano a banche e fondi,come invece sta accadendo ora con la crisi creata ad hoc per determinare carenza di liquidità e quindi fallimenti e quindi svendite..
      )
      Era l’unico modo per distruggerci e ci sono riusciti o quasi..
      Ovviamente hanno avuto bisogno di cavalli di troia,i nostri politici,alte cariche e banchieri,nonchè giornalisti servi infami!
      Che nascondono queste cose..profumatamente pagati!

      a Giannino chi glielo dice che ancora dorme?
      voi dell’istituto Leoni invece di proporre un fondo forzoso di immobili privati ,roba che meriterebbe un tribunale speciale per alto tradimento
      fatevi un esame di coscienza su quello che state combinando
      ..

      saluti

      PS
      «Se mai gli americani consentiranno a banche private di emettere il proprio denaro – ammoniva profeticamente Thomas Jefferson – le banche e le grandi imprese priveranno la gente delle proprietà di ciascuno, finché i figli di sveglieranno senza tetto nel continente conquistato dai loro padri».
      quindi non vi illudete che molti italiani conoscono bene la radice del male..

      1. empar

        Le solite ridicole paranoie dell’Euro che sarebbe stato addirittura inventato apposta per distruggere l’Italia (…quale onore) e “disegnato sul modello delle grandi aziende del nord europa” (?), infarcite dal solito incolpare in quattro righe l’Euro di essere stato la fonte di tutti mali italiani.
        Queste sono le “argomentazioni” degli eurofobi-tipo… anche se il P.S. in questo caso ci fa capire la provenienza esatta di commenti simili: l’amico Angelo ha abboccato alle altrettanto deliranti paranoie dei “signoraggisti”.

    I commenti sono chiusi.