
Oriani e Borghi: «La manovra non convince, pesa sui risparmiatori»
Sulla manovra economica sono intervenuti ai microfoni di Radio Tempi, il prof. Marco Oriani, ordinario di intermediari finanziari presso l’università Cattolica di Milano e l’editorialista de Il Giornale, Claudio Borghi. Entrambi gli ospiti hanno manifestato molte perplessità soprattutto sui commi della manovra che riguardano più da vicino il mondo finanziario: l’aumento delle aliquote Irap per le società finanziarie e l’aumento a scaglioni del bollo sul dossier titoli.
Secondo il prof. Oriani, l’aumento dell’Irap inciderà inevitabilmente sul Conto economico delle banche che saranno costrette a scaricare la pressione fiscale nei confronti dei contraenti più deboli: i risparmiatori. Inoltre, occorre uscire dal luogo comune per cui le aziende di credito sarebbero dei soggetti con cospicui profitti e ingenti capitali. Negli ultimi anni, le cose sono cambiate.
Rincara la dose Claudio Borghi che definisce paradossale l’aumento della pressione fiscale rivolto al mondo finanziario, perché colpisce quelle categorie che sono state maggiormente intaccate dalla crisi. Per Borghi, l’introduzione del “superbollo” andrà a favorire i conti risparmi, ai quali viene ridotta l’aliquota fiscale dal 27% al 20%.
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