
Omofobia. «Le “linee guida” Lgbt del ministero delle Pari opportunità sono liberticide»
Il Comitato “Sì alla famiglia”, cartello di 16 associazioni d’ispirazione cattolica, convince davvero con il suo ultimo appello contro le Linee Guida per un’informazione rispettosa delle persone LGBT, pubblicate da poco dall’Unar.
Si tratta di una iniziativa di mobilitazione, sensibilizzazione e contrasto dell’omonima pubblicazione, che fa seguito ad un ciclo di seminari ispirati all’“ideologia gender” e diretti ad operatori dell’informazione tenutisi nell’ottobre scorso a Milano, Roma, Napoli e Palermo. Tali proposte “formative” s’inseriscono nell’ambito del Progetto “LGBT Media and Communication”, finanziato dal Consiglio d’Europa, in attuazione del programma “Combattere le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”.
L’Italia, durante il governo Monti, ha aderito tramite il dipartimento per le Pari opportunità, a questo programma del Consiglio d’Europa, nel cui ambito è stata appunto adottata la Strategia nazionale Lgbt 2013–2015, che ha come scopo l’eliminazione di tutte le discriminazioni nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender.
Il Comitato “Sì alla famiglia”, coordinato dal sociologo Massimo Introvigne, ha lanciato il suo appello come una applicazione pratica del Manifesto del “Sì alla famiglia”, una sorta di “statuto” sul quale convergono tutte le associazioni aderenti. Quest’ultimo s’ispira esplicitamente al recente videomessaggio di papa Francesco per l’iniziativa Dieci piazze per dieci comandamenti, nel quale si raccomanda a tutti i promotori di iniziative a tutela della vita e della famiglia, di non ridurle ad «un inno al “no”», ma di focalizzarle piuttosto per un «“sì” all’Amore, e poiché io dico di “sì” all’Amore, dico “no” al non Amore, ma il “no” è una conseguenza di quel “sì”».
«Per dire sì all’amore e alla famiglia, oggi è necessario dire anche qualche no – afferma quindi il Manifesto del “Sì alla famiglia” – e, per questo ci siamo uniti, per proporre a tutti un sì alla famiglia e a tutto quanto la promuove o la rafforza, e un sì anche all’accoglienza nella società e nelle comunità religiose – con rispetto – delle persone omosessuali, ma insieme un no al “matrimonio” e alle adozioni omosessuali, all’introduzione della cosiddetta ideologia di genere nelle scuole, e a una legge sull’omofobia la quale, introducendo un reato di opinione che rischia di mandare in prigione chi esprime con pacatezza idee contrarie ai “poteri forti” e alle lobby dominanti, ferisce gravemente la libertà di espressione. Non stiamo mettendo insieme cose diverse».
L’Appello del Comitato “Sì alla famiglia”, che può essere firmato on line, è indirizzato al viceministro con delega per le Pari opportunità Maria Cecilia Guerra, oltreché all’Unar ed alla presidenza del Consiglio dei ministri. Da parte di tutti coloro «che hanno letto con viva preoccupazione le “Linee guida per un’informazione rispettosa delle persone LGBT”», si rivendica la libertà di «giudicare criticamente quei comportamenti che lo stesso “Catechismo della Chiesa Cattolica” considera “intrinsecamente disordinati”, affermando che “in nessun caso possono essere approvati”, né – quindi – ricevere riconoscimenti giuridici sotto forma di “matrimoni” o di unioni civili, queste ultime semplice battistrada per introdurre in seguito nelle leggi il “matrimonio” fra persone dello stesso sesso, con conseguente apertura anche all’adozione».
«Che questa libertà continuerà a essere garantita a chi in Italia scrive sui giornali o parla alla televisione – si aggiunge nel testo dell’Appello – non ci sembra assicurato dalle “Linee guida”. Qui troviamo – insieme a un’apologia incondizionata dell’ideologia di genere – la denuncia di concetti come “tradizione” e “natura” che sarebbero, se riferiti al matrimonio, intrinsecamente omofobi». Il Comitato “Sì alla famiglia” chiede quindi all’Unar, al ministero delle Pari opportunità e alla presidenza del Consiglio «una profonda revisione delle “Linee guida”, preceduta da consultazioni che diano voce alle associazioni, anche cattoliche, di difesa della famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna, e non solo ai gruppi di attivisti LGBT».
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19 commenti
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Più chiamate omofobo quelli come noi solo perché vedono un pericolo sociale non nell’omosessualitá ma nell’ideologia di gender più dimostrate di essere dei nazisti che vogliono carcerare chi non la pensa come voi chiamandolo omofobo.
Le lobby gay sono come la mafia e finanziate dagli stessi poteri finanziari che hanno creato la crisi. Sono strapieni dei soldi di Soros & c. sostenuti dal mondo dell’edonismo e del piacere come fine ultimo di un’esistenza che secondo loro é senza senso: le lobby LGBT saranno quelle che se non fermate distruggeranno , o meglio, finiranno di distruggere le civiltá occidentali una volta cristiane, USA compresi. Vanno fermati a ogni costo.
Cercate sempre di mettere contro la famiglia tradizionale con quella omogenitoriale dicendo che questa ultima è una minaccia per la prima quando questa è una giustificazione per motivare la ptopria ignoranza e omofobia…
Certo, certo, così come il mare è arancione, gli alberi sono viola, e le galline hanno sei zampe………
“Non esiste peggior fascista di chi da del fascista a chi non la pensa come lui”, applicabilissimo a chi da dell’omofobo a chi non la pensa come lui ………
Piero per caso sei di comunione e liberazione?altro che lobby glbt quella si che è una potente lobby tra soldi, scuole e potere…Formigoni docet….il tutto nascondendosi dietro gli insegnamenti di Dio usandoli a propri scopi…ah si questa è una ottima cosa..complimenti !!
Indovinate chi ha vinto il premio “trinariciuto dell’anno”?
Solito sistema, non entri nel merito di quanto dico, e cerchi di buttarla in caciara per sviare il discorso… ormai queste tecniche di voi troll che monitorate e presidiate i siti come questo facendo i turni e dandovi il cambio sono obsolete, inventatevi qualcos’altro……
Ma non ci pensate a quei bambini che hanno diritto ad avere una mamma e un papà e si ritrovano senza avere possibilità di capire dove sono stati infilati da persone egoiste che vogliono figli ma non amano la madre del bambino? E non gliela faranno conoscere…perchè tanto… è solo un utero che ha sfornato un bambolotto.
Dov’è il rispetto per gli esseri umani????
Una mia amica omosessuale dice sempre che è contraria alle adozioni gay, anche se questo va contro il suo interesse.
Cara Rita, anche le ragazze omosessuali che in questi mesi sono interventute spontaneamente su questo sito si sono dichiarate contrarie sia all’adozione che alla compravendita dei bambini da parte di coppie di due donne. Però non credo che questo vada contro il loro interesse, infatti l’interesse di tutti è essere felici e come si può essere felici sapendo di aver comprato un bambino, di averlo privato del padre , di averlo privato della possibilità di crescere con un papà e una mamma , anche per imparare da loro il rapporto uomo-donna e come si può essere felici verificando nel tempo di aver rovinato la vita a dei bambini ? Io sono sicura che nei prossimi decenni verrano fuori con totale evidenza i numeri che testimonieranno il disagio di quei poveri bambini comprati e/o privati dei genitori: oggi è presto, i pochi adulti vengono minacciati, trionfa la retorica e domani sarà troppo tardi.Appena appena oggi si affacciano i numeri disastrosi e inconfutabili del tracollo della famiglia in Inghilterra e Stati Uniti ( droga, abbandono scolastico, individualismo, patologie psichiatriche , gravidanze e aborti di minorenni ), mentre in Italia ancora neghiamo l’evidenza di ragazzini distrutti dalle separazioni e dai divorzi, dalla mancanza della figura paterna, e gli psicologi a la page che hanno sostenuto che i bambini non ne ricevevano che danni limitatissimi o niente, ora si affannano a proporre percorsi vari ai genitori, che è come mettere una pezza su un dolore grandissimo.
E alla fine ci rimettono i genitori separati , i figli, tutta la società, più egoista e menefreghista che mai, e così ancora peggio sarà , se si va avanti su questa strada, per i figli-oggetto e per gli omosessuali che abboccheranno alla propaganda che li usa e li sfrutta come fenomeni da baraccone, mi riferisco in particolare ai media.
beh giovanna ti do ragione. in più credo che forse tra pochi anni ci sarà il caso spagnolo. in spagna ci sono 23.000 coppie omosessuali che crescono bambini, cioè almeno 23.000 bambini sono cresciuti da persone dello stesso sesso. come campione non è poco. vedremo, che francamente sono curioso. potranno dire ciò che vogliono ma se succederà che andranno male a scuola, saranno spesso di cattivo umore, avranno difficoltà a relazionarsi con gli altri bambini (cose che da studi americani pare avvenga, studi poi letti anche fuori da questo sito) in tal caso sarà evidente che qualcosa (=tutto) nelle cosiddette famiglie omogenitoriali non torna. ad essere cinico penso pure che in spagna le forze cattoliche lo hanno permesso affinché, nel giro di pochi anni, le contraddizioni insite in certe cose venissero fuori di fronte al mondo intero. e questo lo dico perché sulla spagna mi ero fatto una idea parzialmente sbagliata. credevo che lì l’aborto fosse ormai completamente sdoganato, ma ecco che si sta discutendo una legge che un po’ lo limiterebbe. vale per dire che in quel paese la cultura laica è meno forte di quanto pensassi. per ripetere forse hanno permesso, dal 2005, matrimonio ed adozioni gay prima che negli altri principali ,e più atei, paesi europei. avranno pensato “tanto di questo passo lo fanno da noi e non solo, per cui vale lasciarli fare prima da noi e poi col tempo le contraddizioni verranno fuori di fronte a tutta l’europa”. certo se davvero han fatto così hanno avuto molto cinismo di fronte ai bambini, e certo il fine non giustifica i mezzi (anche se di fronte a certe cose ne dubito un po’, poi me ne pento).
Liberticida è non accettare il fatto che esista l’ omosessualitá e come questa,passo dopo passo, verrá sempre piú eguagliata all’ eterosessualitá….si cerca di portare avanti una battaglia in nome della famiglia tradizionale che gli italiani non sentono se non pochi….un uomo se è sicuro della sua eterosessualitá e del desiderio di costruirsi una famiglia con una donna va avanti dritto e no gliene frega niente se due gay di sposano
Liberticida è non accettare il fatto che qualcuno non sia d’accordo con il pensiero unico dominante “politically correct” imposto dalle lobby LGBT e che quel qualcuno deve quindi essere zittito e intimidito in tutti i modi possibili……..magari mandandolo pure in galera………
nessuno va in galera se dice che secondo lui il matrimonio è tra uomo e donna…ma poi sai se si esce con certi paternalismi dicendo che l’ omosessualitá non è naturale, è contronatura, non è amore due l’
amore tra due uomini
Tra due uomini o donne si pecca di una profonda presunzione,ti rendi conto tu che vuoi decidere per la vita sentimentale degli altri?poi infine si nsviga nel torto
Con questo non fai che confermare quanto ho asserito, “….ma poi sai….” etc.etc. è una minaccia neanche troppo velata….. altro che nessuno va in galera……
“Franco Andrea”, ha sbagliato a postare, qui si sta parlando di indottrinamento statale.
Le ha lette le “linee guida”? Da sbellicarsi se non fosse vero. Il punto 9, quando si dice che si dovrebbe fare contradditorio nelle discussioni pubbliche….
ops, “…che NON si dovrebbe fare …”
In questi mesi ho capito che questo ritornello dell’odio viscerale in cui cadrebbe chi sostiene la famiglia, odio che non trova assolutamente riscontro né negli articoli di Tempi, né di nessun altro raro giornale che sostenga la famiglia, né in alcun commento per esempio contro l’atroce compravendita dei bambini o il disumano affitto dell’utero , è un ritornello “pre-confezionato” per dare l’immagine di sé come perseguitati, a dispetto della realtà, della frasi, del dibattito. Insomma, in chi sostiene la famiglia non c’è traccia d’odio ( tanto è vero che a domanda di specificare dove sia questo “odio”, nessuno riesce a rispondere se non che chi non sia d’accordo con l’ideologia di per se stesso “odia” ) ma basta porre la propria posizione ed ecco che spunta l’accusa assurda di ” odio”.
Dico solo che partire su basi menzognere ( e non lo dico a vanvera come il tizio sopra, ci sono le prove anche in questo articolo accusato, che non “odia” proprio nessuno nessuno ) non è una buona partenza ed è l’ennesima conferma della strumentalità della legge contro l’omofobia, che vuole affermare che chi non sostiene il matrimonio omosessuale “odia”.
In somma questa faccenda dell'”odio” è uno slogan che mostra la faccia cattiva di queste persone, che vogliono affermare se stesse a dispetto della pazienza e comprensione altrui.
Poi, ci vuole una bella faccia tosta a scrivere quella roba sull’odio, completamente a casaccio e in malafede totale, e accusare la controparte di essere “astiosa” !
Che umanità disastrata !
@Franco Andrea.
Che due gay pensino di contrarre “matrimonio” (che vuol dire unione per generare) è menzogna allo stato puro, è omicidio della ragione, è odio viscerale contro il principio di realtà e quindi tende a demolire la famiglia come fondamento della civiltà umana e quindi si configura come crimine contro l’umanità.
Altro che i bungabunga di qualcuno.
Per favore, cercate almeno di ragionare senza usare le parti basse…