
Odio i tuoi talismani, i guru, il feng shui, le religiosità indistinte. Odio i tuoi cibi e odio te

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – «No, senti, stammi lontano, statemi lontano, non m’interessa fare sempre nuove esperienze, non m’interessa la cultura delle droghe messicane, non voglio discutere di nuovi modelli di sviluppo, di psicofarmaci, di stimolanti sessuali a base di erbe, di coltivazioni di piante irripetibili. No, non l’ho mai provato l’assenzio, non so che cosa sia il laudano, non lo voglio provare il pejote, e neanche la birra alla canapa, no, neppure la salvia messicana o altri allucinogeni, e non ricordo neppure se ho mai letto qualcosa di Allen Ginsberg e Jack Kerouac, no.
Non sono mai stato in India, e neanche in Colombia sdraiato su un’amaca. La verità è che non la sopporto quest’atmosfera finta mistica, i tappeti, gli incensi, ’sta musica tipo mantra, tipo yoga: mi hai fatto entrare nel tuo appartamento e mi hai parcheggiato davanti a una libreria che sembra un supermarket della spiritualità, un tempio del New Age, e non ispira niente, qui. Sento puzza di gingilli esoterici, tarocchi, cabale, guru, contemplazioni, fraseologie orientali, religiosità indistinte, povertà intellettuali e cascami commerciali, e io odio tutto questo, e odio te. Odio questa musica da malati, queste galassie eteree e vibratili, e le sonorità diffuse ed echeggianti, le acustiche sintetiche, ipnotiche, questi arpisti celtici, questi canti di monaci tibetani o di una qualche tribù dell’Africa. Odio queste tue discussioni che parlano di ponti fra presente e futuro, di solidarietà, di armonia tra i popoli, di Età dell’Acquario, odio tutto, odio il misticismo a buon mercato, la superstizione, l’astrologia, la cosmologia, la magia, l’esoterismo e tutto quanto, i fottuti amuleti, i talismani, le pietre rosa, i frati trappisti o benedettini, e la parapsicologia, le tue medicine alternative e olistiche. Odio la tue ginnastiche Tai Chi, o come si chiamano, e non parlo neppure dei tuoi cibi, che fan schifo, o della differenza tra vegetariani e pescetariani, vegani, crudisti, fruttariani, melariani, respiriani, ariani, non mi rompere i coglioni col cuscino di filo di rame, e il tuo feng shui per cui dovrei spostare il letto dalla mia camera, e le tue veggenti, i massaggiatori, gli oroscopi.
Non le sopporto le stordite come te, vi rincoglionite di idiozie perché non ce la fate, non la fate in generale: viziati, demotivati, millennials, alternativi senza alternativa, gente che la sera non regge se stessa e deve stemperarsi, affumicarsi affinché il macigno della realtà non vi spiaccichi. Sempre vagheggianti, sempre e perdere tutto, rompere tutto, e straparlare. Sempre a caccia di nuove esperienze, tranne una: essere lucidi».
Foto Ansa
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