L’occasione per far entrare aria nuova in Fratelli d’Italia

Non bisogna fidarsi troppo dell'inchiesta di Fanpage sulla "gioventù meloniana", ma certe nostalgie vanno scartate per allargare il perimetro del partito ad altre culture

Giorgia Meloni, Senato, 26 giugno 2024 (Ansa)

Aprire porte e finestre per cacciare chi ha pronunciato frasi e insulti antisemiti, ma aprire porte e finestre anche per far entrare aria nuova, nuove e differenti culture che non siano solo quelle da cui proviene la classe dirigente di Fratelli d’Italia. L’ha detta giusta Daniele Capezzone che su Libero ha colto il punto della questione dopo l’inchiesta di Fanpage e Piazzapulita sulla “gioventù meloniana”.

Dopo la diffusione di video in cui si registravano le parole di alcuni esponenti di Gioventù nazionale (elogi del duce, canzoncine fasciste, insulti alla senatrice Fdi di origini ebraiche Ester Mieli, eccetera), i responsabili si sono dimessi. Decisione sacrosanta, come hanno detto a più riprese diversi parlamentari del partito e la stessa premier Giorgia Meloni: «Penso che chi ha sentimenti razzisti, antisemiti o nostalgici semplicemente abbia sbagliato la propria casa, perché questi sentimenti sono incompatibili con Fratelli d’Italia».

Due annotazioni

Detto questo, occorre fare due annotazioni.

Primo: noi dubitiamo sempre delle inchieste fatte con “inviati infiltrati” come quella di Fanpage. Il giornalismo che spia dal buco della serratura – chiunque colpisca e riguardi – non è buon giornalismo. Report, Striscia la notizia, Le Iene: così fan tutti, ma alla fine è un genere letterario a tesi, che taglia e cuce le dichiarazioni private per avvalorare i propri pregiudizi. Lo chiamano undercover, loro. Noi la chiamiamo per quella che è: sputtanamento.

Secondo: se niente e nessuno può giustificare dei ragazzotti che si divertono a fare i balilla fuori tempo massimo, niente e nessuno dovrebbe nemmeno giustificare una sinistra che fa eleggere all’europarlamento una persona condannata per occupazione abusiva di case altrui. Condanna per frasi private carpite con l’inganno e applausi per rivendicazioni pubbliche di reato?

E a proposito di antisemitismo, ha detto tutto ieri Riccardo Pacifici, ’ex presidente della Comunità ebraica romana: «Ci si scandalizza per gli atteggiamenti nostalgici, ma nessuno è turbato dal pericolo di incolumità fisica che qualunque cittadino o studente di religione ebraica vive costantemente a causa di una campagna di odio che monta a sinistra, compresa quella “moderata”».

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Sono gli elettori che lo chiedono

Ora, come ha scritto Capezzone, «si tratta di cogliere questa occasione per fare qualcosa». O meglio, aggiungiamo noi, proseguire su una strada che è già stata intrapresa da Giorgia Meloni e cioè aprire Fratelli d’Italia a culture diverse da quella d’origine. O anche permettere che, al suo fianco, queste culture possano esprimersi e allargare il campo del centrodestra.

Lo abbiamo già scritto molto volte: con alcune candidature simbolo (Nordio, Roccella, Pera, per fare tre nomi), Meloni ha già iniziato questo lavoro di allargamento dei confini di Fdi. È una strada giusta e assennata, non solo per calcolo di convenienza, ma anche perché è questo che vuole la stragrande maggioranza di chi l’ha votata. Se il partito è passato dal 4 al 28 per cento è certamente merito delle abilità politiche della sua leader, ma anche dell’apertura di credito che tanti elettori del campo liberale, moderato e cattolico hanno fatto a Fdi. Sono elettori che definire di destra fa un po’ ridere: non hanno il busto di Mussolini a casa, ma – pur di non farsi governare da una sinistra tutta schwa, statalismo e prediche savianesche – si sono resi disponibili a dare una chance a Fdi.

Liberarsi delle frange della destra più nostalgica per fare entrare aria nuova è un compito che, dopo Meloni, dovrebbero assumersi anche agli esponenti storici del suo partito.

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