Tutti sanno che l’obiezione di coscienza all’aborto è «ipocrita e immorale»

Di Correttore di bozze
19 Novembre 2014
L'incredibile versione della dottoressa convinta che «l'obiezione di coscienza dev'essere abolita dalla 194». Perché tanto «chi ha i soldi può comunque permettersi l'aborto»

aborto-obiezione-coscienza-repubblica-rsalute-kA parte quel disadattato del Correttore di bozze, tutti sanno che abortire in Italia al giorno d’oggi dovrebbe essere facile come fare una puzzetta in ascensore. Perciò ben venga l’ennesima sfuriata di Repubblica (edizione di ieri) contro i medici obiettori di coscienza che rendono addirittura «difficile» la fruizione del servizio. Due paginate dell’inserto “RSalute”, più relativa copertina, interamente dedicate a queste piaghe della società. Dice ottimamente la sessuologa Roberta Giommi, la cui autorevole opinione appare in un apposito colonnino: «Non essere d’accordo con l’Ivg (interruzione volontaria di gravidanza, ndC) è un diritto che ognuno può esercitare» e tuttavia «creare solo ostacoli, dismettere i servizi è un atto aggressivo». Proprio così. Sono violenti gli obiettori. E solo il Correttore di bozze è così obnubilato da non vedere fino a che punto questi aggressori seriali riescano a «creare ostacoli» e «dismettere i servizi»: secondo Repubblica «i casi» in Italia sono stati solo 102.644 (centoduemilaseicentoquarantaquattro) nel 2013, in diminuzione del 4 per cento rispetto al 2012. Una vera e propria strage di aborti.

Ed è tutta colpa degli obiettori. Bisognerebbe condannarli a fare la naja questi energumeni. Assai meritevole, in proposito, l’intervista (anzi «la testimonianza», si legge nel titolo) concessa sempre a Repubblica dalla dottoressa Carla Ciccone, in forze all’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, struttura che il quotidiano romano si pregia di definire «un’isola felice», ripeto: isola felice, «in una regione – la Campania – che, in linea con tutto il Sud, è al top per numero di medici obiettori di coscienza», e che infatti il Correttore di bozze ha sempre immaginato come una specie di inferno, con le strade ricoperte di corpi delle donne costretti a portare a termine le gravidanze. Sono pochi, in Campania, i medici fortunati che al pari della dottoressa Ciccone possono dirsi «orgogliosi» perché nel «nostro centro in una sola settimana ci si prenota e si abortisce». Pim pum pam.

«Io aiuto queste donne fino a 24 settimane», dice la Ciccone. Qual migliore pulpito si poteva scegliere per condannare senza pietà i medici antiabortisti e il loro «ipocrita e immorale lavarsene le mani»? Oh immorali obiettori di bozze, non vi rendete conto che siete «fuori da qualsiasi etica professionale»? Non avrete mica fatto i ginecologi e gli ostetrici per far nascere i bambini? Sopprimerli bisogna. E del pari bisogna sopprimere le coscienza: «È proprio l’obiezione di coscienza che dovrebbe essere abolita dalla legge», spiega la dottoressa. Poiché si tratta di una evidente «ipocrisia da cancellare». E c’è assolutamente da crederci, se lo dice una che «si interessa di aborti terapeutici», termine cristallino che spesso e volentieri significa senza alcuna ipocrisia una possibilità di diversamente sopravvivere per il feto diversamente abile.

aborto-obiezione-coscienza-repubblica-rsalute-hComunque. Perché mai sarebbe «immorale e ipocrita» per medici e infermieri optare per l’obiezione di coscienza? Argomentazione della Ciccone: «Perché chi ha le tasche piene di soldi, anche se è trascorso il termine fissato, può comunque permettersi l’aborto. Tre giorni fa è arrivata da noi una donna alla 25esima settimana con una seria alterazione cromosomica fetale. Ebbene, lei non rientrava nei protocolli e io gliel’ho detto. Non ha replicato nulla, aveva il danaro e se n’è andata in Grecia dove se ne fregano del tempo di gestazione. Eppure io fino alla 24esima settimana do la mia disponibilità all’aborto».

Ehm.

Il Correttore di bozze è rincoglionito e di solito non capisce niente. Ma la solfa questa volta gli pare chiara: se in un ospedale si presenta una donna che se ne sbatte della legge, vuole abortire al di là di ogni limite consentito e ha «il danaro» (con la a) per andarsene in Grecia e “curare” la malformazione del suo bambino con una sana “terapia abortiva”, beh, è chiaro che è ipocrita obiettare. Pentitevi obiettori.

È immorale anche ricordare alla Ciccone, come fa perfino il giornalista di Repubblica, che non sarebbe tanto corretto «aiutare le donne» fino alla 24esima settimana. «Alt», ordina la dottoressa. «La legge dice che entro 90 giorni è possibile abortire volontariamente, mentre 22 settimane e tre giorni sono il limite per l’aborto terapeutico». Tuttavia tale limite di 22 settimane «se l’è dato la comunità scientifica, non l’impone la legge. Io accetto entro e non oltre le 24 settimane, una soglia decisa con il Comitato etico». Due settimane in omaggio, con tanti saluti dalla Grecia alle ipocrisie della comunità scientifica.

@Correttoredibox

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    37 commenti

    1. luca

      io penso che se vietassero l aborto in italia , le persone andrebbero in spagna o ricorrerebbero a medici “illegali”…

      1. veritas

        Filomena per questo dico che preghero’ per voi perche’possiamo stare ore ore ore a parlare di questo ma troverai sempre una giustificazione o una scusa o una motivazione all aborto…. solamente quando incontrerai il Signore allora capirai che la vita riguarda una volonta’ Superiore che si chiama Dio! Io con le mie parole non posso farti capire l importanza della vita a qualunque costo perche’e’ il cuore a dover essere aperto … certe cose vengono dettate solo al cuore da Dio in persona. Se elimini Dio dalla tua vita e’ ovvio che elimini automaticamente tutto… la vita l embrione la malattia e abbracci realta’ come l aborto l eutanasia i matrimonio gay… tutto perche’ senza Dio la sofferenza nonnha senso senza Dio e’ ovvio che diciamo perche’ devo soffrire perche’ devo portare un bimbo non voluto perche’devo affrontare la malattia? Se eliminiamo Dio e non crediamo che Cristo e’ risorto e che c e’ una vita eterna e che non finisce tutto qui sulla terra se non crediamo a tutto questo nulla ha piu senso ….. il problema della societa di oggi non e’ aborto eutanwsia ecc ecc ma e’ l eliminazione di Dio. Senza Dio tutto e’ lecito. Ma non e’ cosi Dio c e’ E sta proprio in quelle sofferenze che non vuoi acettare ..sta li nei bimbi nei malati terminali nei poveri nella sofferenza ce’ Dio. TI AUGURO DI INCONTRARLO PRESTO Perche ‘ se lo incontri potrai essere felice qui su questa terra conntutto cio che la vita presenta. Nulla e’ sbagliato su questa terra .siamo un nulla siamo impotenti ma se siamo conCristo Risorto allora possiamo tutto, possiamo gioire con unq gravidanza non pianificata con un male incurabile con la vecchiaiai .CRISTO E’ RISORTO HA VINTO LA MORTE PER DONARCI LA VITA

    2. Treccani

      Pochi discorsi…l’aborto è un delitto

    3. Filomena

      Per completezza al ragionamento esposto prima, aggiungo alcuni dati forniti dall’Istututo Superiore di Sanità che ha condotto uno studio in 5 regioni italiane sulla mortalità da parto, rappresentativo del 32% della popolazione femminile in età fertile. Lo studio, condotto dal Reparto salute della donna e dell’età evolutiva del Cnesps-Iss, ha raccolto i dati dal 2000 al 2007 di Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia. Tra il 2000 e il 2007 in queste Regioni sono stati registrati 1.001.292 nati vivi e 260 morti materne con un’età media di 33 anni. La mortalità materna è 3 volte più alta in Sicilia (24,1) rispetto a Toscana ed Emilia Romagna (7,6). Questi dati sono ovviamente riferiti a queste regioni e non a livello nazionale ma sono un valore medio tra i paesi sviluppati occidentali.L’Europa dell’Est ha valori peggiori dei nostri, mentre Francia e Danimarca migliori. La Gran Bretagna è poco migliore di noi. In ogni caso il 50% delle morti è evitabile perché spesso legate a casi di emorragia ostetrica, preeclampsia e tromboembolia, che possono essere ridotte.
      Il dato comunque più significativo che emerge da questo studio condotto in Italia è che ci sono 11,8 morti ogni 100mila nati vivi, contro una media dell’Europa occidentale di 7-8.

      1. yoyo

        Bla, bla, bla…la verità è che la gravidanza a te proprio non va giù. E quanto alla violenza femminile non usare i parametri della Boldrini o del tg5.

        1. veritas

          Non c’e’ cosa piu triste che sentire una donna cosi accanita con l aborto… cara Filomena cara Lena la depressione post partum e’ un momento transitorio dovuto al crollo ormonale dopo il parto… e’ naturale e si risolve presto soprattutto con l aiuto e l amore di chi ti sta vicino…. i casi patologici di post partum sono dovuti ad altre situazioni problematiche non al parto… l aborto volontario nvece non e’ affatto naturale ma lo procuri tu e rimani segnata per tutta la vita perche’ quella vita nel grembo e’ vita a tutti gli effetti… pur grande pochi millimetri ha un cuoricino che batte… ha emozioni… soffre e sorride e dipende totalmente dalla mamma. E quando lo aspiri come dice ben formalmente Lena … soffre … fatti aspirare tu da un aspirapolvere poi mi dici se ti sei fatta male…!!!!! Ho visto aborti purtoppo per lavoro ho visto donne piangere disperate e gridare nella disperazione “l ho ucciso io” …. non erano matte non riuscivano piu a tacere quello che veramente sentivano dentro di loro.. perche’ la donna (non so se voi avete mai provato la gioia di esssere mamma di portare in grembo la vita di sentire un bimbo che scalcia nella tua pancia) gia’ sente di aspettare un figlio ancor prima di fare il test. Perche’ e’ un legame cosi forte indescrivibile…! Ed oltre a donne abortire ho visto i bimbi abortiti …grande pochissimi centimetri ma che avevano manine piedini braccia corpo proprio come noi solo in miniatura. Da brividi. Prima di parlare cosi cineticamente fatevi un giro su internet …vedete le foto che i mass media non pubblicheranno mai perche’ danno fastidio… e poi ne riparliamo. Intanto preghero per voi perche’ siete donne e state rifutando la cosa piu bella piu grande per la quale vale la pena vivere e combattere la gioa di essere MADRI la gioia di AMARE VERAMENTE la gioia di vedere un bimbo che corre e vi guarda con gki occhi innamorati e dice “MAMMAAAA”. un giorno un sacerdote disse ” se una donna arriva ad
          uccidere il proprio figlio allora ormai siamo capaci proprio di tutto..non cve’ cosa piu’ crudele al mondo

      2. Toni

        @ Filomena, anche io competo:
        Oltre a rendere la lettura dei dati in maniera capziosa, restringendo il campo di indagine, sia alle regioni che per gli anni considerati (nel 2008 sono 4 su 100.000). Addirittura secondo i dati divulgati dall’ISTAT in un Convegno del 25 maggio 2010 organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, la mortalità materna sarebbe ulteriormente scesa a 3 su 100mila nati vivi. Trascuri il dire, (anche se i dati che hai citato lo sottendono) che la causa di morte non è la gravidanza in se ma nel quasi il 50% a mancata adeguata assistenza.
        Filomena ideologica…ovvero i dati li leggi per come ti piacciono !

        Sulla violenza femminile.
        Bufala! ….. sì , è proprio una bufala….. ovvero non esiste affatto quello che hai scritto tu sopra .

        Dati ISTAT 2008 – le donne uccise per omicidio ed aggressione (vuol dire TUTTI non solo quelli in domestici) sono 55.
        Considerazione semiseria: Muoiono più maschi, ed anche se non è originale, è discriminante non porsi il problema del maschicidio.

        1. Toni

          @ Filomena
          Non bene: “Oltre a rendere la lettura dei dati in maniera capziosa.”
          Meglio : “Leggi i dati in maniera capziosa.”
          Penso così è più chiaro

      3. Toni

        Due post pubblicati ed assenti … non mi è parso neppure il messaggio della attesa di moderazione.
        Da un paio di giorni nel sito Tempi mi succedono cose strane. cambia la grafica, ritorna la vecchia pagina Home, ecc. i post pubblicati ti compare un messaggio di errore ecc. Succede anche ad altri?

        1. veritas

          Non c ‘ e’ cosa piu triste che sentire una donna cosi accanita con l aborto… una volta mi dissero”se la donna e’ arrivata al punto di uccidere il proprio figlio allora di cosa piu possiamo stupirci”! Io preghero per voi affinche’ veramente possiate aprire gli occhi e incontrare il Signore… se lo incontrerete allora capirete tante cose …. vi auguro di provare al piu presto la gioia e il privilegio di essere MAMMA di vedere un giorno la prima ecografia del vostro bimbo e sentire per la prima volta il suo cuoricino che batte… di sentire i suoi calcetti di sentire il SUO AMORE dentro di voi.

          1. Filomena

            Non si tratta affatto di essere “accanite” con l’aborto, semmai il tono dei commenti è accanito contro qualsiasi manifestazione di volontà delle donne che non consideri prioritario per loro la maternità. È questa vedi la tristezza vera e cioè pensare che le donne debbano essere mamme prima ancora di persone. Io non ho nulla contro la maternità ma la scelta di essere madri non può dipendere da un “destino” preordinato, deve essere una scelta consapevole e voluta. Inoltre credo che l’aborto in quanto comunque sempre un intervento chirurgico non faccia felice nessuna donna e se può evitarlo, sarebbe sciocca a non pensarci prima. Questo però non significa accettare supinamente un evento non voluto. Poi si può dire che prima di ricorrere all’aborto va praticata la contraccezione e su questo sono pienamente d’accordo, anche perché i figli andrebbero pianificati al momento che si ritiene più opportuno e sono sempre espressione della volontà dei genitori di farli nascere, non di una volontà superiore.

            1. Toni

              @ Filomena
              e non ci arrivi proprio a capire che non si tratta di un dispetto la nostra avversità all’aborto. Che non è un essere cavillosi a tutti i costi il non volersi piegare ad un “atto di forza” che stabilisca cosa è o non è un essere un umano durante il suo percorso dell’esistenza. Non è una quisquilia.
              Ne deriva che le donne non si trovano di fronte ad una scelta equivalente al voler o meno andare dal manicure per aggiustarsi le unghie.
              Non hai il senso delle proporzioni.

              Sulla donna mamma ti ho già detto cosa penso, non ha niente di meno di una qualsiasi donna in carriera , solo che si è lavorato perché questo non si percepisse.

              Aggiungo una nota personale: Vedere una donna con il pancione mi porta gioia,.

            2. Filomena

              Toni io posso anche credere che tu personalmente metti sullo stesso piano le aspirazioni delle donne in quanto persone esattamente come gli uomini, ma non è questo quello che vorrebbe far credere un certo tipo di morale tradizionalista. Qua non si sta discutendo di me o di te anche se qualcuno diciamo “la butta sempre sul personale”. Io sono felice per te che vedere una donnaiolo pancione ti faccia felice, ma questo non può essere quello che prioritariamente la società si aspetta dalle donne. C’è qualcosa di acquisto come individuo che già esiste che prima di tutto andrebbe riconosciuto poi arrivano le potenzialità di contribuire all’uomo di domani. E visto che i figli li mettono al mondo le donne è giusto che siano loro a decidere se è quando farlo.

        2. giovanna

          Sì, Toni, è un continuo, ci sono alcuni problemi, evidentemente, dai, pazienza, tu che ne hai tanta !
          ( vedi che ci sono tanti post doppi, proprio perché a volte non appaiono più subito e non sono nemmeno in moderazione, e allora uno rinvia e si doppiano ! )

    4. ochalan

      Povero S. Giuseppe Moscati. Lui che fece il medico per amare la vita e santificarsi. Cambiate nome a quella clinica! Chiamatela Erode I.

    5. Filomena

      La cosa strana è che rispetto a tutti questi articoli sull’aborto e sulle presunte conseguenze che avrebbe sulla salute psichica delle donne, nessuno si interroga sulle effettive conseguenze che si possono avere invece dalla gravidanza e dal parto. Se la salute delle donne in questo periodo particolare della vita fertile, è importante allora prendiamo in considerazione anche per esempio la sindrome post partum che colpisce molte delle donne.
      In Italia il numero di donne che soffre di Depressione Post Partum infatti è sorprendente: 80.000 all’anno, ovvero una mamma su sette. Con un’aggravante: solo una donna depressa su 4 è in grado di chiedere aiuto. Questo significa che ogni anno 60.000 mamme, che soffrono di Depressione Post Partum, affrontano da sole la malattia, spesso senza trovare nemmeno nel proprio partner un aiuto e un sostegno validi.
      I sintomi, che si manifestano entro le prime quattro settimane successive al parto, possono includere:
      1) una forte depressione dell’umore che rende la neo mamma triste, incapace di provare interessi e piacere, incline a piangere per un nonnulla e a provare sensi di colpa, spesso chiaramente auto svalutante;
      2) una grave e ingiustificata ansia generica e/o specifica, ad esempio rispetto alla salute del bambino, talvolta anche attacchi di panico;
      3) alterazioni del sonno, la donna non riesce a dormire o dorme tante ore di seguito;
      4) alterazione del comportamento alimentare, nel senso di mangiare molto meno con seguente diminuzione del peso o mangiare troppo e continuamente;
      5) alterazioni nel comportamento, agitato o rallentato, spesso accompagnato dalla sensazione di non avere energia e di essere sempre affaticata;
      6) alterazione della cognizione, ossia ridotta capacità di pensare, di concentrarsi, di ricordare, con sensazione di indecisione cronica. Possono manifestarsi anche pensieri di morte e ideazione suicidaria, talvolta l’idea ossessiva è quella di poter fare male al bambino. In alcuni casi i sintomi conducono anche all’infanticidio e/o al suicidio.

      1. yoyo

        Quindi per te la gravidanza è una sciagura e prevenirla come una vaccinazione. Scrivilo nero su bianco, invece di trincerarti dietro la sindrome post partum.

      2. Toni

        Filomena …. per favore …basta!!!

        La psicosi post parto 1 su 50.000 (che vuole il ricovero) la maggior parte (50-84) è caratterizzata da una malinconia che dura 15 giorni ed un 14 % da depressione post parto (si cura durata 3-6 mesi al massimo un anno …raramente). Si tratta di disturbi che hanno tante cause (cause ormonali …sì, ma pure l’autostima, l’impreparazione alla novità, il troppo perfezionismo ecc.) tutte cause risolvibili è lontanissime dalla terrificante ecatombe che hai presentato tu. L’hai confezionata in maniera cos’ tragica da indurre a pensare che venire la mondo è la maledizione per eccellenza.

        PS : – Esiste pure la depressione post laurea…. che soluzione proponi?

        1. Toni

          Preciso:
          50-84 … ho dimenticato %

          …. 14 % da depressione post parto più seria ….

        2. Filomena

          Mi spiace ma sono dati ricavati da studi seri, non li ho inventati io stanotte. Poi se a te piace sottovalutare alcuni aspetti per evidenziarne altri sempre inerenti la salute delle donne, solo per rinforzare la tua tesi che avere figli per le donne deve essere necessariamente la loro priorità di vita e che le rende sempre raggianti, allora credi pure quello che vuoi. Io però ti consiglierei di leggere i dati ufficiali non sempre quelli della “Santa Sede”. Del resto sono informazioni facilmente reperibili in rete anche senza ricorrere a Pubmed, dove peraltro queste cose sono ampiamente documentate con studi internazionali e niente affatto marginali come vorresti far credere tu. In ogni caso voglio sperare che non negherai che avere parti multipli determina una serie di conseguenze sia pure non sempre gravi e comunque relative al numero di parti che una donna ha avuto nel corso della vita, ma comunque che hanno un suo peso. Questo ovviamente non significa dire che la maternità è una cosa terribile vorresti imputare al mio ragionamento,ma significa dire che queste cose vanno considerate in termini di salute che si decida di intraprendere o meno una gravidanza o viceversa di avere o meno un aborto. E questo inoltre sempre che vogliamo parlare di salute ma se invece vogliamo parlare di maternità intesa come possibilità di mettere al mondo un figlio a prescindere dalla salute, allora è un altro discorso è ognuno fa le proprie valutazioni che vanno in ogni caso rispettate.

          1. giovanna

            Mi sarò persa qualcosa, ma non riesco proprio a capire il nesso della depressione post-partum o altri problemi con la possibilità di abortire. Si vuole dire , forse, che la depressione post-partum si previene abortendo ? O che le donne che sono incorse in questa depressione in forma grave
            ( una minoranza della minoranza, certamente ) sono quelle che volevano abortire e non l’hanno potuto fare ? Assurdità.
            Io so solo che non esiste una donna al mondo che si sia pentita di non aver abortito , che abbia detto, guardando il figlio, “era meglio se ti avessi ucciso “, mentre ce ne ne sono tantissime che si sono pentite amaramente di averlo fatto.
            Basta anche leggere un pochino i cosiddetti “femminili “.
            Anni fa, incalzai on -line la dottoressa Bernardini, accanita abortista, firma di punta di vanity-fair, a citarmi un solo di caso, nei mille e mille che lei aveva trattato, di donna che si era pentita di non aver abortito.
            Non riuscì a farmi mezzo esempio, mentre a lei continuano a scrivere donne disperate, non certo cattoliche o pro-life, che rimproverano la società di aver descritto l’eliminazione di un figlio come una passeggiata, mentre invece loro ne hanno la vita rovinata.
            E la dottoressa ? Minimizza , minimizza sempre, davanti alla disperazione, al dolore, all’atroce sofferenza che descrivono queste donne, in più e più casi.
            Quando è mille volte più colpevole lei, insieme alle varie iene, che queste povere donne che hanno sacrificato la loro vita e la vita del figlio.

          2. Toni

            Pure i miei studi sono seri . I tuoi presentano statistiche in maniera sommaria, in modo tale che la semplice malinconia si confonde con la depressione post parto diciamo media.
            La depressione post parto ti viene indipendentemente se il figlio lo volevi o meno, in questo senso è imprevedibile.

            PS – Considerazione semiseria sui rischi da parto:
            La principale causa di morte per le donne è (tralasciando i tumori) in automobile (387 nel 2008)… morte da parto (4 ogni 100.000 nati vivi somepre 2008) . …. Filomena: Come la risolviamo questa cosa,? Che ne dici: facciamo una campagna per convincere le donne a non guidare?

            1. Toni

              En passant :
              Non sostengo che la priorità delle donne è figliare. Credo che ci possono essere donne che non hanno figli e sono riuscite nella vita. Ma il pensare questo è mille miglia lontano da quella “cosa” disordinata che avete fatto diventare le donne. Un maschio malriuscito senza identità.
              Credo anche che una donna che sceglie di avere un marito, figli e che li sa amare ha un talento che neanche ti sogni e che non la rende inferiore a nessuno.

            2. Filomena

              La prima causa di morte nelle donne dai 14 ai 35 anni non sono gli incidenti stradali (visto che anche le assicurazioni fanno tariffe più basse alle donne) ma la violenza. Comunque accetto il tuo tono “semiserio” e te lo ribaltano: una azione positiva potrebbe essere “uomo al volante incidente invalidante*
              Scherzi a parte, i miei dati sulla depressione post partum erano solo un esempio per dire che ogni situazione può determinare anche conseguenze serie ma qui si mette in evidenza solo quelle dovute all’aborto. In realtà le conseguenze andrebbero sempre valutate, anche quando si decide di intraprendere una gravidanza. Significa essere consapevoli di quello che si fa, poi si può decidere in ogni direzione.

      3. Lela

        Quindi? Promuoviamo l’aborto per prevenire la depressione post-partum? Sai che c’è? Che la depressione finisce, ad un certo punto, si guarisce, e tuo figlio è lì, vivo, e tu inizi finalmente ad amarlo!! E quella persona vive e amerà sua madre! Pensi veramente che sia paragonabile a quello che accade dopo un aborto? Dopo la guarigione, quel figlio resta morto, non c’è più, ed è terribile. Detto da una donna che la depressione post-partum cattiva l’ha avuta, e a cui sono venuti i brividi leggendo il tuo commento, ricordando quel periodo terrificante della sua vita. Abortire temendo la depressione post partum sarebbe prendere una decisione definitiva per evitare un fatto transitorio. Una cosa irragionevole e pure sciocca.

    6. Giannino Stoppani

      En passant, notando la sospetta simultaneità di certe assenze dal sito, mi pare di poter dire che la lobby ateonza concede il lunedì come giorno libero ai suoi tirapiedi.

    7. Lena

      La missione del ginecologo è curare la salute e il benessere della donna quando sono alterati o minacciati da condizioni inerenti all’apparato riproduttivo, non la tutela dell’embrione.
      Certo nessuno può imporre ad un ginecologo che detesta l’aborto di prendere in mano l’aspiratore ed asportare l’embrione, in questo senso va mantenuta la possibilità di obiettare; probabilmente io neanche mi fiderei a farmi eseguire la procedura da un medico forzato per legge, la eseguirebbe male, facendo fallire l’intervento; ma gli ospedali devono assumere personale non obiettore vincolando la permanenza in servizio al non essere obiettori. Se uno odia l’aborto non si può far assumere nell’unità operativa che deve applicare la legge 194 o nei consultori, ci sono ospedali che non la prevedono, possono optare per quelli. Ci sono poi delle figure che dovrebbero essere escluse dall’obiezione, come gli anestesisti, il loro compito non è provocare l’aborto; l’anestesia in nessun modo opera sull’embrione uccidendolo, è una forma di assistenza prestata alla donna.

      1. Tolomeo

        E’ inutile illudersi di avere il problema dell’aborto, una come te non la tromberà mai nessuno.
        E se qualcuno legge i tuoi post non ti si avvicina a meno di cinquanta metri.
        Fattene una ragione.

      2. Toni

        @ Carissima Lena
        C’è qualcosa di compulsivo in te, l’ho capito.
        Quando hai scritto “nessuno può imporre ad un ginecologo” ho avuto un sussulto di speranza. Per un momento mi è parso che nel tuo cervello si fosse accesa una luce, come una lampadina da 500W, che dileguava le neri nebbie. Speranza durata un attimo perché all’istante hai precisato che l’amorevole attenzione sgorgata dal tuo cuoricino rattrappito voleva solo licenziare i medici obiettori ed impedirne, per il futuro, l’assunzione.
        Questo perché tutto deve essere adeguato ad un solo metro di salute e vita finalizzata ad un solo senso “scopo et aborto”.
        Ma mi rendo conto che non posso solo criticarti…. Bisogna essere propositivi. Per cui mi è venuta in mente una idea e te la espongo: parto dal presupposto (ovvio) che distruggere è più facile che costruire, uccidere una cosa è più facile di farla crescere. Poi hai parlato di aspiratore ed ho immagino il comune uso di un aspirapolvere. Mi son chiesto: ma fare abortire non ci vorrà mica una laurea per fare una porcheria? Basta cercare una risma di gente con la qualità di una Lena (tu solo quelli conosci) , fargli un corso con l’aspirapolvere in mano, dargli un titolo (” tecnico abortista” o altro da scrivere in un biglietto da visita per potersi presentare) e farlo assumere in ospedale. Cosi lasciano in pace i medici e le ostetriche che i figli li fanno nascere.
        A me piace l’idea di quando si presentano e rivelano il lavoro che fanno: “Piacere… sono Tizio Lena … abortista! Che ne pensi?
        Ps – Scherzo …. Non parlo seriamente con te.

    8. claudio

      In questo splendido paese ti danno dell’assassino se riesci a sparare a due o tre fagiani all’anno, mentre se uccidi i bambini non ancora nati sei un benefattore dell’umanità…
      Mi sfugge qualcosa…?

      1. Giannino Stoppani

        Il quarto fagiano dell’anno?

    9. giuliana

      sarebbe bello fare queste discussioni citando anche qualche numero – in italia ci sono circa 5 aborti per ogni medico abortista al mese – da cui se ne deduce che i medici abortisti non sono sommersi da richieste cui non riescono a far fronte.
      il vero problema quindi non è che il diritto a sopprimere non sia tutelato ma è sopprimere i nascituri ed anche chi obietta e non è d’accordo, per cui se la verità non piace meglio darci dentro con le menzogne……

      1. veritas

        Io rimango senza parole!!!!! Ora gli obiettori di coscienza sono pure VIOLENTIIIIII???!!!??!!?! Invece uccidere un bambino non e’ violenza????? Concordo in pieno con il fatto che il 90% delle donne che abortisce ha deimseri danni psicologici e aggiungo che altri studi dimostrano che gia nei primi tempindi gravidanza i bimbi hanno gia’ sviluppato ilmsensomdel dolore e che quando linprendono e li strappano via dall’ utero(perche’ e’ questo quello che fanno) il bimbo ha dolore. E’come se ha noi staccanonun braccio stesso dolore. Questa non e’ violenza?!

    10. daisy

      la cosa che mi preoccupa è che tanta gente ignorante crede veramente a queste cose! la verità è che abortire fa guadagnare. chissenefrega se poi più del 90% delle donne sviluppa problemi psicologici se non psicosi a causa di ciò…(Sono una ricercatrice in qs ambito e psicologa) Altri soldi che spendono x farsi aiutare! Pensare che magari ci sono meno aborti perchè oggettivamente si fanno meglio figli, c’è più informazione sulla contraccezione o ci sono molte più associazioni tipo CAV? come può essere solo colpa degli obiettori!? 4% poi in meno…capirai che tragedia!!! mi viene da ridere

      1. Lena

        abortire fa guadagnare? ma che dici, caso mai fa guadagnare seguire gravidanza, parto e complicazioni varie del puerperio; inoltre l’aborto si può fare solo in regime gratuito ospedaliero, mentre sono le gravidanze e i parti e le lesioni conseguenti che si possono affrontare in regime di professione privata intramoenia…

        1. Toni

          Sarebbe giusto che ti mettessi una maglietta che ti identifichi. Dai l’opportunità ad una donna in gravidanza di fare gli scongiuri quando ti incontra.

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