
Obama prepara la no fly-zone in Siria. Emma Bonino critica la scelta di armare i ribelli
La Casa Bianca ha chiesto al Pentagono di preparare un piano per imporre una no fly-zone in Siria. Lo riporta oggi il Daily Beast, che afferma di aver parlato con due ufficiali americani. La misura potrebbe essere adottata come piano B se i colloqui di giugno a Ginevra con i ribelli e Bashar al-Assad dovessero fallire.
«FORMA DI PRUDENZA». «Cercare altre soluzioni al dialogo è normale, è una forma di prudenza» rivela un ufficiale al quotidiano online americano. «Il piano non è mai stato ad uno stadio così avanzato come ora». Anche in Libia, l’appoggio della Nato ai ribelli di Bengasi era arrivato all’imposizione di una no fly-zone sui cieli libici.
ARMI CHIMICHE. La scelta degli Stati Uniti, che non è stata confermata, potrebbe essere dettata anche dagli sviluppi della guerra in Siria. Un recente reportage realizzato da Le Monde, infatti, proverebbe che il regime di Assad ha utilizzato armi chimiche contro i ribelli. Se fosse confermato, Barack Obama potrebbe essere convinto a intervenire in Siria. Una maggiore chiarezza dovrebbe essere fatta il 3 giugno, quando verrà reso noto il rapporto ufficiale sull’utilizzo di armi chimiche in Siria da parte della Commissione di inchiesta dell’Onu, che non ha escluso che siano state utilizzate anche dai ribelli.
EMMA BONINO CRITICA. Questo, insieme ad altri dubbi che circondano l’Esercito libero siriano, composto anche da molte milizie terroriste e legate ad al-Qaeda, ha fatto dire ieri al ministro degli Esteri italiano Emma Bonino che l’apertura dell’Ue alla vendita di armi all’opposizione siriana non costituisce un «momento glorioso per l’Europa». L’Ue non ha rinnovato l’embargo sulle armi, che scade il 31 maggio, ma ha di fatto richiesto a Regno Unito e Francia, che vogliono armare i ribelli, di aspettare fino ad agosto.
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la bonino dal primo giorno in carica ha già rinunciato alla difesa dei nostri marò. vergogna!