O il buono scuola o lo sciopero del voto

Di Roberto Formigoni
30 Marzo 2025
Le associazioni presenti a Milano al convegno per i 25 anni della legge sulle paritarie stipulino un accordo col centrodestra: si faccia una legge entro la legislatura oppure nessuno li voterà alle prossime politiche
Primo giorno di scuola, Torino, 11 settembre 2024 (Ansa)
(Foto Ansa)

Caro direttore, sono usciti in questi giorni su vari organi di stampa e blog, ricostruzioni e commenti dedicati al Convegno sulla libertà d’educazione tenutosi in Regione Lombardia lunedì 24 marzo scorso. Ma spesso con imprecisioni o dimenticanze. Mi permetto tentare di colmare questi vuoti.

Innanzitutto il convegno era dedicato non solo alla legge Berlinguer, certamente meritoria ma anche “incompiuta”, come sottolineato da più di un relatore: incompiuta perché affermava sì un principio ma non ne permetteva l’attuazione pratica, perché stanziava zero fondi.

Ma il convegno era dedicato anche (e forse soprattutto) alla istituzione del “buono scuola”, successivamente chiamato “dote scuola”, istituito con legge da Regione Lombardia un anno prima del varo della legge Berlinguer. Legge, quella varata dalla Lombardia, tutt’altro che incompiuta perché dotata, già dal 1º anno sperimentale di attuazione, di 50 milioni di euro destinati alle famiglie i cui figli frequentano scuole paritarie. Lo stanziamento sarebbe poi cresciuto nel corso degli anni fino a 60 e poi 70 milioni di euro a metà degli anni 2000. Oggi la dotazione è di circa 50 milioni di euro.

La presenza del ministro Valditara (la cui azione è certamente meritoria) e di vari parlamentari ha suggerito a chi scrive di avanzare una proposta concretissima: dal momento che il governo in carica è formato da partiti che a parole si dicono tutti favorevoli a rendere concreta la libertà di educazione, li si impegni a varare entro la fine della legislatura una legge che renda appunto effettiva la libertà di educazione in tutto il paese. Poiché il modello che sembrava il preferito dalla platea era quello del buono scuola, il governo destini alle regioni i fondi necessari e vincolati perché ogni regione realizzi il buono scuola modello Lombardia. Quale stanziamento è necessario? A spanne ho indicato una cifra non superiore al mezzo miliardo di euro, cifra importante ma fondamentale per concretizzare un diritto irrinunciabile proclamato dalla Costituzione, e cioè il diritto-dovere dei genitori di educare i propri figli secondo i propri principi.

E poiché nessuno è nato ieri, ho proposto alle 27 associazioni presenti di stipulare un patto con le forze di governo: voi varate in questa legislatura la legge e gli stanziamenti e noi faremo campagna elettorale per voi. Voi non varate legge e stanziamenti, noi proclameremo uno “sciopero del voto”: nessuno di noi voterà alle prossime elezioni politiche.

Sciopero del voto, sì, una delle poche armi democratiche nelle mani del popolo. La mia è stata ed è una proposta che ho avanzato a titolo personale, le 27 associazioni presenti valuteranno se e come utilizzare questa arma democratica, già sperimentata in diverse occasioni in vari paesi. Quello che è certo è che il tempo delle belle parole e dei pochi fatti concreti è finito.

Grazie per l’attenzione.

Roberto Formigoni

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