
Le nuove lettere di Berlicche

A distanza di settantatré anni dalla pubblicazione de Le lettere di Berlicche per opera di Clive Staples Lewis, si può avvertire un certo bisogno di aggiornare i modi con cui assicurare la dannazione dell’anima delle persone. I tempi sono cambiati: in mezzo ci sono stati una Guerra Mondiale, il Sessantotto, il boom economico, una miriade di conquiste sul piano scientifico, una rivoluzione copernicana sul piano delle relazioni e della comunicazione… e molto altro ancora.
Ecco quindi che Emiliano Fumaneri, noto anche sotto lo pseudonimo Andreas Hofer, ha pensato bene di dare alle stampe – per i tipi di Berica Editrice, nella neonata collana “UOMOVIVO” – Le nuove lettere di Berlicche. Un testo accattivante, denso di contenuti pur nella leggerezza e volutamente debitore a Lewis nell’impostazione stilistica, nell’uso dell’ironia e nella chiave di lettura antifrastica.
Ecco quindi che Berlicche, funzionario di Satana, torna a istruire il giovane diavolo e apprendista tentatore Malacoda, ovviamente applicando una strategia diabolica. “Ricorda: l’attacco frontale alla Roccia del Nemico – scrive in una lettera al nipote – di rado ripaga gli sforzi. La cortina di ferro ha fatto il suo tempo. È stata l’esperienza a insegnarcelo: il lavorio ai fianchi è di gran lunga il più proficuo. Cercare di scalfire direttamente la dura e impenetrabile Roccia è improduttivo. Meglio allora celarne i lineamenti sollevandole attorno una cortina di fumo. Sfumare i contorni, capisci? Se non possiamo abbattere possiamo sempre corrompere. Al posto della realtà, la favola, il sogno, il miraggio! Sostituisci alla Roccia il Palcoscenico, fa’ che la Pietra diventi Idolo, lancia Pietro come Pope Star!”.
Certo, perché il Diavolo sa bene che “i servitori del Nemico nulla temono più della confusione”. E, a ben vedere, cosa c’è nel mondo moderno di più idoneo a corrompere le anime e a creare confusione del mass-media system? Mass-media che rendono le persone isolate, scollegate dagli altri; mass-media che, mentendo, insegnano alle persone a mentire, e le rendono incapaci di riconoscere la verità; mass-media che hanno ben chiaro come fare per sedurre le persone, sfruttando le fragilità e le debolezze tipicamente umane…
Accanto a questa azione, naturalmente, è altresì necessario sferzare altri attacchi. Ma, come si diceva, sempre lateralmente, in maniera subdola e il meno identificabile possibile.
Ecco quindi gli attacchi alla famiglia e all’identità personale, attuati con tutte le sfumature del caso. “La vita degli uomini – spiega ancora Berlicche a Malacoda – attecchisce là dove è oggetto di cure. Per diventare carne e sangue l’amore abbisogna di cibo, riparo, calore, ombra. In una parola, la loro esistenza si nutre di fedeltà (che orrenda parola). Un altro trofeo di cui andiamo particolarmente fieri, Malacoda, è quello che ci spetta di diritto per aver istillato l’idea che il matrimonio è la «tomba dell’amore». […] Bisogna operare affinché tutta la fraseologia degli affetti familiari sia investita di un marchio d’infamia, di modo che una sdegnosa ripulsa arrivi a gravare su parole come madre, padre, marito, moglie, prole, parto, gravidanza, figlio, figlia, fratello, sorella, matrimonio, monogamia, esclusivismo, e via discorrendo”.
Un altro pilastro che è necessario abbattere è la Chiesa cattolica. Su questo punto Berlicche deve – suo malgrado – riconoscere che “disgraziatamente non abbiamo ancora scoperto come estirpare la Verità dalla faccia della terra”. Tuttavia, il “trionfo pieno e definitivo” non appare lontano: In fondo è sufficiente “vagheggiare una Chiesa senza Croce, esentata per decreto divino dell’amaro calice della sconfitta” e fare in modo che i fedeli si disperdano in tanti piccoli e innocui rigagnoli.
Naturalmente tutti questi attacchi saranno conditi dal dilagare di molteplici vizi e da una sempre maggiore insofferenza verso tutto quanto c’è, ancora, di buono e di bello nel mondo.
Insomma, Le nuove lettere di Berlicche è un libro tristemente realistico per lo scenario che delinea, ma comunque carico di speranza e profondamente utile, in quanto aiuta a mettere a fuoco le strategie del Nemico, un buon modo per poterle contrastare.
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