
La preghiera del mattino
Non tutti a sinistra hanno voglia di continuare la guerra civile

Sulla Zuppa di Porro Nicola Porro scrive: «Ricorso in Cassazione dei pm della procura di Milano per il caso Ruby ter. Appena ho letto la notizia ho detto: “Porca porca di quella ca*** di tr***!”. Scusate, sono stato un po’ volgare, ma non me ne frega niente. Ruby ter è un processo senza alcun senso o logica in cui Berlusconi viene assolto. L’hanno processato 15 volte per questa minchiata di Ruby e, nonostante lo abbiano assolto e ormai il Cavaliere sia morto, i magistrati che fanno? Ricorrono in Cassazione. Ragazzi, ma voi pensate di vivere in un paese normale? Io, no!».
Come i giapponesi sperduti in qualche isoletta del Pacifico e non ancora consapevoli di aver perso la guerra, ci sono ancora magistrati “militanti” impegnati nella guerra civile virtuale aperta nel 1992 che mettono sotto accusa “un morto”.
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Su Huffington Post Italia Nicola Mirenzi scrive intervistando Giorgio Dell’Arti: «Il giornalista, scrittore e fondatore del Venerdì, aveva detto: “Se il centrosinistra si presenterà in ordine sparso, allora meglio votare Meloni”. Ma pur ritenendola “la più brava politica in circolazione”, la sua storia l’ha trattenuto. Oggi conferma il giudizio positivo: “È pronta a traghettare Fdi al di là di se stesso. A quel punto potrei votarla”».
Ormai anche tra uomini con una solida storia di sinistra cresce la voglia di pacificare l’Italia e matura la convinzione che, se sarà necessario votare la Meloni per questo obiettivo, bisognerà farlo.
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Su Fanpage Gennaro Marco Duello scrive: «Le voci si fanno sempre più insistenti riguardo al passaggio di Bianca Berlinguer a Mediaset, dopo trent’anni di Rai. Sarebbe un passaggio clamoroso che persino Nicola Porro non ha mancato di commentare questa mattina, 30 giugno, nella sua consueta Zuppa di Porro: “Bianca Berlinguer a Mediaset? Vediamo se Bianca avrà il coraggio di fare questo salto fondamentale, ma in bocca al lupo a lei in tutti i casi”. Un commento che è parso comunque possibilista, consapevole della forza del personaggio: “Ricordiamoci che ha fatto trent’anni di Rai, non è facile questa scelta”».
Luciana Littizzetto e Bianca Berlinguer a Mediaset testimoniano del clima di questi tempi: si resta a sinistra ma basta con il clima di guerra civile virtuale. Qualcuno magari dovrebbe spiegarlo a Elly Schlein che vuole estati e autunni incendiari d’intesa con quel personaggio inventato di Giuseppe Conte (e magari con un Carlo Calenda al guinzaglio).
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Su Dagospia Paolo Cirino Pomicino scrive: «Ma Violante è lo stesso che fece una guerra a Falcone facendo votare il Pci contro la istituzione della Direzione nazionale antimafia e poi, con la sinistra giudiziaria, impedì che a guidarla fosse proprio Falcone. E tanto per completare fece votare il Pci contro la estensione del 41 bis (il carcere duro), nato per i brigatisti, agli imputati di mafia».
È singolare che una persona così intelligente come Paolo Cirino Pomicino non consideri che una vera pace repubblicana abbia bisogno di un accordo tra i principali protagonisti della guerra civile virtuale che abbiamo vissuto, sia quelli impegnati sul fronte garantista sia quelli schierati e magari promotori del giustizialismo. Alla fine uno dei nostri problemi italiani è che ci sono alcuni vecchi dc incapaci di prendere atto della fine di una stagione post ’92 che consentiva loro, spostandosi da destra a sinistra e ritorno, di essere ancora (seppur in modo effimero) sotto le luci della ribalta.
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