«Noi musulmani siamo bombe a orologeria». Il sermone dell’imam che ripudia in moschea «i pilastri dell’odio» islamista

Di Leone Grotti
05 Febbraio 2015
Dopo la strage di Parigi, l'imam di Brooklyn Tareq Yousef al-Masri si è scagliato (in arabo) contro gli intellettuali che «hanno corrotto la nazione del profeta Maometto. Come potete invitare altre persone a unirsi all'islam se le maledite giorno e notte?»

charlie-hebdo-je-suis-kouachi«La crisi in Francia stende la sua ombra su di noi. Ammettiamolo, senza mentire a noi stessi: noi musulmani siamo bombe a orologeria». Con queste durissime parole Tareq Yousef al-Masri, imam della moschea Oulel-Albab di Brooklyn, New York, si è rivolto ai fedeli durante il consueto sermone del venerdì tenuto il 9 gennaio, due giorni dopo la strage alla redazione parigina di Charlie Hebdo.

«IL CANCRO DELL’ISLAM». L’imam non critica l’islam tout court, ma quella interpretazione wahabita e salafita che si è diffusa tra tanti giovani come un «cancro». «Noi dobbiamo ammettere queste cose perché altrimenti non potremo diventarne immuni», continua parlando in arabo, come mostra il video con i sottotitoli in inglese realizzato dall’istituto Memri. «Se ha il cancro, non ti servirà a niente dire che hai l’influenza. Devo dirti chiaramente che hai il cancro». Perché «quando qualcuno ha il cancro, fa una serie di esami per identificare la causa».

«I MUSULMANI ODIANO I CRISTIANI». Prima di elencare le ragioni di questo «cancro» che si è sviluppato nell’islam, l’imam Al-Masri fa un’altra domanda: «Ammettiamo anche un’altra cosa: la maggioranza dei musulmani odia i cristiani. Vero o falso? È vero. (…) Dobbiamo ammettere che questo odio verso i cristiani ha radici profonde nei cuori dei musulmani. Qualcuno potrebbe rispondermi: “Pensi che loro ci amino? Anche loro ci odiano”. Ma che cosa ti importa di cosa fanno gli altri? Solo perché ci sono dei ladri, anche tu diventi un ladro? Allora tutti dovremmo diventare ladri».

memri-islam-imam-new-york-brooklyn«I PILASTRI DELL’ODIO». Ma chi sono i «pilastri di questa ideologia» che «instilla così tanto odio nelle giovani generazioni», rappresentate sia dagli attentatori francesi, i fratelli Kouachi, che da quelli ceceni della maratona di Boston? L’imam della moschea di Brooklyn risponde citando studiosi musulmani del passato e del presente («Ibn Taymiyyah, Ibn al-Qayyim, al-Nawawi, Ibn Baz, Ibn al-Uthaymeen, Al-Huweini, Muhammad Hassan») «che hanno instillato l’odio negli esseri umani» e che spesso purtroppo vanno per la maggiore.

«LA BASE DEL TERRORISMO». Gli studiosi citati dall’imam sono intellettuali salafiti e wahabiti, molto influenti in Arabia Saudita e tra i Fratelli Musulmani, «che hanno corrotto la nazione del profeta Maometto e hanno seppellito la nostra buona reputazione. Ho appena citato i loro nomi, sia quelli del passato che quelli del presente. Quando diciamo alla gente che è vietato augurare ai cristiani “Buon Natale”, questo non crea forse la base del terrorismo? Questo è il modo in cui si condiziona a provare odio. La verità del Corano è stata distorta dagli studiosi che corrompono i giovani. Quegli assassini in Francia sono (…) vittime sventurate, che pensano di adorare Allah uccidendo le persone».

INTERPRETARE IL CORANO. L’imam di Brooklyn sottolinea l’importanza di una corretta interpretazione del Corano. Ritenendo abrogato «ogni verso coranico che abbia valore morale» positivo, per questi studiosi «l’unica cosa rimasta valida è: uccidi! Stermina! Questa è forse l’unica cosa che ci ha detto Dio? Hanno portato i musulmani a odiare tutti: i cristiani, gli ebrei, gli atei, tutti gli esseri umani. Perché allora Dio ha detto: “Abbiamo creato le genti e le tribù perché si potessero conoscere l’un l’altra?”. Come puoi conoscere l’altro se lo odi? Voi che credete che la verità sia dalla vostra parte, guardate che cosa offrite. Offrite solo morte e accuse verso gli altri di eresia e politeismo. Tutto è male. Ma quale contributo avete dato alla civilizzazione umana? Nessuno».

LAVARSENE LE MANI NON BASTA. Anche se Charlie Hebdo era un settimanale «che non conosceva i limiti della libertà», stare in moschea «e lavarsene le mani dei fratelli francesi non è sufficiente». Bisogna dire che l’islam non può essere quello veicolato da certi studiosi: «O servitori di Allah, non odiate le persone! Amate le persone. Siate loro vicini. Voi volete invitare altre persone a unirsi all’islam, ma come potete farlo se le maledite giorno e notte e se le odiate?».

«L’ISLAM NON È TERRORISMO». Ecco perché l’imam Al-Masri invita i suoi fedeli ad essere gentili con i cristiani perché «ripeto, chiunque sostiene che non bisogna augurare buon Natale ai cristiani ha preparato gli assassini in Francia, Boston, Iraq, Siria, Egitto. Queste persone costituiscono il terreno fertile per il terrorismo, che loro presentano come la religione di Allah, trasmessaci dal profeta Maometto, mentre l’islam non ha niente a che vedere con questo».

@LeoneGrotti

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10 commenti

  1. Cisco

    Il problema e’ che i wahabiti e i fratelli musulmani sono finanziati dagli USA “cristiani”, invece che eliminati. Secondo gli USA – cioè secondo Israele – i nemici principali dell’area sono gli sciiti (Iran e Siria): il problema e’ che se continuano a finanziare tutti i nemici degli sciiti, dai Talebani ad Al-Nusra, non se ne esce.

    1. tiglat

      L Arabia saudita è uffialmente alleatacdegli usa, ma certi usi dei suoi soldi se li fa da sola.

  2. santuzzo

    Se l’islam non compie un vero e proprio scisma (tipo protestanti con cattolici), con la creazione di una nuova dottrina islamica e un preciso ceto gerarchico, non se ne esce.
    Sennò ci saranno SEMPRE musulmani “integralisti” (che oggi sono circa il 30-50%!!), e tra 50-100 l’Europa sarà ridotta come il Libano e tutto il medioriente.

    1. tiglat

      Noi cattolici non eravamo i cattivi della situazione. I protestanti nacquero come movimento rigorista. Paragone sbagliato.

  3. Ale

    Speriamo che Usama El Satawi , Imam di Cinisello Balsamo , tragga ispirazione da questo Imam di Brooklyn perché nel video intervista de Il Fatto Quotidiano mi sembrava di tutt’altro avviso. Al momento i musulmani moderati mi sembrano mosche bianche…ed il problema siamo noi che ne parliamo non loro che sono così…siamo noi razzisti non loro violenti!!!

    1. tiglat

      Beh, loro non si impegnano a farci cambiare idea.

  4. maurizio

    Accidenti!una volta tanto che,finalmente(in realtà non é il primo vedi Meeting de”Il Cairo”)un’autorità dall’interno del mondo musulmano fa un discorso serio che va al fondo del problema “Islam”che é un problema culturale..non siamo ancora contenti come speriamo di uscirne da questo vicolo cieco? Moderato-non moderato..il problema non è di sigle o definizioni ma di probocare e sostenere chi-ripeto-dall’interno ha l’intelligenza e il coraggio(molto più dei tanti Charlie Hebdo)di una svolta cosi radicale e decisiva,l’unica sensata anche se sembrerebbe impossibile.Qualcuno ha un’alternativa realistica(si,proprio cosi anche se sembra una contraddizione)costruttiva e che possa smuovere qualcosa,anche se,certo,é un lavoro di lungo,forse lunghissimo periodo.L’alternativa é lo scontro frontale,come sta ora avvenendo e ne vediamo i risultati!!

  5. Eli Mohr

    Bravo lui. discorso sensato

  6. Silvio

    Peccato che l’imam della principale università religiosa egiziana, preso spesso ad esempio per rappresentare il fantomatico islam moderato, riferendosi ai guerriglieri dell’IS ha detto che dovrebbero essere crocefissi, dopo avergli amputato un piede e una mano (alternati), come prescritto dal Corano.
    Evviva l’islam “moderato”…

    1. tiglat

      Infatti. Dovrebbero prendere le distanze da ogni forma di violenza, ma non lo faranno perché l islam è così. A proposito, al Azhar non ja ancora riallacciato i rapporti diplomatici col Vaticano dopo le proteste di Benedetto XVI in seguito al massacro di cristiani del 1 gennaio 2011.

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