
I No Tav frignano se li chiamano violenti, ma la loro “azione” non risparmierà neanche la Madonna
Titolano con un shakespeariano “Molto rumore per nulla”, i No Tav, un comunicato con il quale vorrebbero rigettare ogni accusa di violenza e intenti eversivi. Si dicono vittime, sostanzialmente, di una congiura mediatico-giudiziaria (o, per recuperare un altro mantra dell’extrasinistra, di una «strategia della tensione»). «È come se quest’estate di lotta avesse sdoganato un nuovo modo di interpretare la realtà», – scrivono i “trenocrociati”. «Una realtà che la questura torinese con mamma Magistratura prova a riscrivere a proprio uso e consumo. Nel mondo che loro vorrebbero il movimento No Tav è un mostro a tre teste che va in giro ad aggredire le persone senza motivo, che fa paura, che è pericoloso, che è armato e che vuole sovvertire l’ordine democratico. Nel fare ciò stanno utilizzando tutte le armi in loro possesso con la complicità della carta stampata che, soprattutto a Torino, ha raggiunto dei livelli di parzialità oramai imbarazzanti e ingiustificabili».
SUBITO IN AZIONE. Fa un certo effetto notare, però, che questa nota sia accostata all’annuncio che «il consueto campeggio No Tav si sposta a Chiomonte, in località Gravella, con l’obiettivo di essere presente e attivo nel luogo simbolo della distruzione e con la volontà di portare avanti in modo determinato azioni di pressione e disturbo verso il cantiere e verso chi lo difende». Una scelta e una manifestazione che è difficile non inserire in quella escalation della violenza di cui parla la Procura di Torino.
LA PROCESSIONE. La protesta, intanto, lambirà, seppur “silenziosamente”, la processione in onore della Madonna del Rocciamelone che si terrà stasera a Susa. «Molte persone appartenenti al Movimento – si spiega dai siti No Tav – saranno in processione e ci hanno chiesto di non disturbare l’evento. Per rispetto a queste persone (e non certo ad altre) abbiamo deciso di manifestare comunque il nostro dissenso alla militarizzazione del territorio restando fermi e in silenzio sul marciapiede mentre sfila la processione. Resteremo in silenzio con le bandiere ed esibendo uno striscione che porteranno i Cattolici di Valle». Insomma, non si rinuncia a discriminare tra presunti buoni e presunti cattivi nemmeno di fronte ad un momento forte per la comunità segusina e dell’intera Valle.
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3 commenti
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Ancora una volta dobbiamo essere grati a Pier Luigi Tossani per la sua analisi pacata, obiettiva e, sopratutto, documentata. Come si dimostra in questo ennesimo articolo, chi sostiene l’idea SiTav lo fa sovente senza argomentazioni valide di tipo tecnico, scientifico o economico, ma rispolverando i soliti slogan vuoti di reale significato e carichi, in questo caso, di un linguaggio veterociellino.
Sulla Torino-Lione non dico nulla, perché non ho mai avuto occasione di percorrere quel tracciato. Torno però a deprecare la mancanza: di una linea “normale” – non quella a binario unico e piena di curve, che c’è oggi – fra La Spezia e Parma, che accorcerebbe di parecchi chilometri il percorso fra Roma e Milano; di una “direttissima” fra Pisa-Aeroporto e Firenze, che fu promessa addirittura quando il Galilei fu promosso “aeroporto della Toscana”, e non fu mai realizzata; di una TAV fra Milano e Ginevra, al posto del lumacodromico “Cisalpino”. Ma qui da noi c’è gente che considera un “delitto” spostarsi rapidamente, anche per lavoro, da un luogo a l’altro, invece d’impiegare un’intera giornata per andare da Lucca a Viareggio, come si faceva con la diligenza quand’era giovane mia nonna…
Concordo pienamente con Giulio Dante Guerra. Aggiungo, per i molti disinformati, che il collegamento veloce tra Milano e Parigi esiste già, viene effettuato da tre coppie di treni giornalieri francesi TGV.
Grazie alla lobby SiTav, TUTTI i contribuenti italiani pagheranno profumatamente per una grande opera non necessaria e, soprattutto, non prioritaria rispetto ad altre esigenze rese drammatiche in questo momento di crisi. Siccome si afferma che: “…lo Stato non può piegarsi al dissenso…”, è probabile che questa opera venga iniziata (ATTENZIONE: si sta parlando per ora solo di una perforazione atta a verificare la fattibilità della galleria vera e propria, di cui non esiste perciò ad oggi un progetto definitivo). Chiediamoci: vi sono i presupposti perché questa Grande Opera segua un percorso differente rispetto ad altre similari imprese italiane? Ricordiamoci, a titolo di esempio, degli altri tratti di linee ferroviarie ad alta velocità (i cui lavori si sono protratti oltre il previsto con enorme lievitazione dei costi) e delle oltre trecento opere incompiute in Italia, pagate dai soliti contribuenti.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/30/ecco-censimento-degli-incompiuti/187625/