No Expo. Antagonisti e black bloc a Milano per fare un altro G8 di Genova

Di Redazione
29 Aprile 2015
I primi blitz della Digos confermano gli allarmi dei giorni scorsi: gruppi organizzati sono già nel capoluogo lombardo, pronti a mettere la città a ferro e fuoco
Controlli, perquisizioni e sgomberi delle Forze dell'Ordine in Via Odazion zona Giambellino in vista del corteo contro l'Expo, Milano, 29 aprile 2015. ANSA/STEFANO PORTA

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Già un mese fa è trapelata ai giornali la notizia dell’esistenza di un «rapporto dei servizi segreti» che guarda con una certa apprensione alla maxi adunata “anticapitalista” e no global convocata a Milano per il primo maggio, giorno di inaugurazione dell’Expo. Una manifestazione che per giorni, grazie al tam tam dei siti antagonisti, ha raccolto via web adesioni da tutta Italia e anche dall’estero, e che secondo l’intelligence potrebbe avere una «capacità di interdizione e di danneggiamento dieci volte superiore a quella del G8 2001 di Genova». Oggi il Corriere della Sera rinforza l’allarme aggiungendo notizie sconcertanti, e perfino ricostruendo in un articolo di Fiorenza Sarzanini le circostanze in cui avrebbe preso vita il “patto” tra le forze no-Expo inteso a trasformare Milano in un inferno.

IL PATTO DELLA GUERRIGLIA. «L’accordo – scrive la Sarzanini – è stato siglato il 18 marzo scorso a Francoforte, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della Banca centrale europea. È stato allora che i gruppi antagonisti più violenti si sarebbero dati appuntamento a Milano, “tappa numero 2” della loro guerra contro le multinazionali, gli istituti di credito, il potere finanziario mondiale». L’intento, secondo il Corriere, è scatenare nel capoluogo lombardo «una vera e propria guerriglia». La giornalista spiega che «non c’è allarmismo nella pianificazione che l’ufficio Ordine pubblico della polizia aggiorna ormai ogni ora in piena sintonia con la questura e il comando provinciale dei carabinieri di Milano», tuttavia «i timori sono altissimi perché il temuto arrivo degli stranieri è cominciato e già oggi potrebbero giungere in città circa duecento persone tra tedeschi, francesi e greci. Molti hanno occupato appartamenti, magazzini dismessi, capannoni alla periferia».

PRIMI DANNI. Già nella notte scorsa, si legge in un altro articolo di Luigi Ferrarella e Gianni Santucci, alcuni di questi autoconvocati si sono sfogati contro una sede di Forza Nuova, una libreria specializzata in «storia militare, fascismo e nazismo» e addirittura rompendo cinque vetrine di una sede del sindacato Ugl. Massima allerta tra le forze dell’ordine, dunque, per due appuntamenti considerati “sensibili”: «La consueta manifestazione che ricorda l’omicidio di Sergio Ramelli, militante del Fronte della gioventù assassinato nel 1975 da esponenti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia operaia», scrive la Sarzanini, «e poi ancora dall’alba del 1 maggio, quando si creerà il corteo di protesta organizzato dai Cobas e da numerosi gruppi di contestatori pacifici che però, almeno ad analizzare le relazioni trasmesse in queste ore ai vertici degli apparati di sicurezza, avrebbero perso il controllo della situazione, sopraffatti dai contestatori più violenti».

IL BLITZ. E se il ministero dell’Interno ha deciso di aumentare i rinforzi ai reparti già schierati (ai 2.600 inviati per i sei mesi dell’Expo se ne aggiungeranno altri 2.000 per i giorni dell’inaugurazione), ieri è andato a segno il primo blitz della Digos tra i facinorosi che si preparano a replicare a Milano quindici anni dopo il disastro del G8 di Genova. La polizia, scrivono Ferrarella e Santucci, ha fatto irruzione all’alba in due case popolari del quartiere Giambellino, sede della “Base di solidarietà popolare”. Qui gli investigatori hanno trovato «26 persone, tra cui 16 francesi e 4 tedeschi. È il materiale sequestrato a tracciare il profilo del gruppo, di area completamente diversa rispetto a chi ha portato gli attacchi notturni: 20 martelletti per spaccare vetrine, 3 caschi, 4 maschere antilacrimogeni, bastoni con la punta d’acciaio, fionde, punteruoli, petardi, fumogeni. Arrestato un ragazzo tedesco con nell’auto taniche di benzina, bottiglie e stracci per fabbricare delle molotov. È un armamentario completo per devastare banche, auto e attaccare le forze dell’ordine durante un corteo. Mostra la fondatezza dei segnali d’allarme sull’arrivo di anarchici e casseur stranieri intenzionati a confondersi nel corteo del Primo maggio».
Secondo l’Ansa, un altro blitz sempre della Digos e sempre nel quartiere Giambellino è in corso oggi, mercoledì 29 aprile.

Foto Ansa

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2 commenti

  1. c lemente

    Se poi fanno qualcosa, li accusano di essere “torturatori”. I Centri Sociali non si toccano nemmeno con un dito; fanno parte dei paesaggio urbano (occupazioni comprese).
    Meglio prendersela con i “fascisti” che fanno il saluto romano al funerale di Ramelli. Quelli sì sono la grande minaccia alla nostra democrazia !!!

  2. Paolo

    In arrivo a Milano 15.000 antagonisti. I 4.000 uomini predisposti dal nostro previdentissimo ministro dell’interno non potranno fare nulla. Anche perché non vorranno fare la fine di altri loro colleghi. Auguri ad abitanti, commercianti, ecc. ecc.

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