
Nigeria. «Boko Haram vuole creare un Califfato»

Tratto da Acs – «Crediamo fermamente che Buhari possa mettere fine alle sofferenze dei nigeriani». Monsignor Oliver Dashe Doeme, vescovo di Maiduguri, ha espresso fiducia nel nuovo presidente della Nigeria durante un incontro con rappresentanti dell’Unione europea, organizzato da Aiuto alla Chiesa che Soffre lo scorso fine settimana a Bruxelles.
L’iniziativa è stata promossa nell’ambito della collaborazione tra Unione europea e Aiuto alla Chiesa che Soffre, che ha visto svolgersi a Bruxelles e a Roma altri colloqui tra le istituzioni europee e alcuni testimoni delle Chiese in difficoltà, quali quelle di Pakistan, Egitto e Siria.
Per il presule il carattere «inaspettatamente pacifico» delle recenti elezioni, prova il desiderio di cambiamento insito nella popolazione. «Il presidente uscente Goodluck Jonathan – ha spiegato – ha mostrato una particolare sensibilità, ritirandosi ancor prima che la sconfitta fosse ufficiale. In questo modo la delicata transizione non ha destabilizzato l’intero paese».
La prima sfida che il nuovo Capo di Stato dovrà affrontare è ovviamente quella della sicurezza, specie nel nordest a maggioranza musulmana, dove il governo di Abuja è praticamente assente e dove negli ultimi anni le autorità locali hanno instaurato relazioni con Boko Haram, con il preciso intento di rovesciare il presidente cristiano Jonathan. «I governi locali hanno così aperto un vaso di Pandora – ha affermato il vescovo – Se Boko Haram riuscisse ad islamizzare la Nigeria, l’intero continente africano sarebbe in pericolo. E dopo l’alleanza con lo Stato Islamico, l’intento di creare un califfato nel nostro paese è evidente».
Tuttavia nelle ultime settimane l’esercito nigeriano è riuscito a sferrare qualche colpo alla setta islamista, grazie al sostegno di una formazione congiunta composta da soldati degli eserciti di Ciad, Niger e Camerun. «La task force ha chiuso le vie di fuga che permettevano ai terroristi di riparare nei paesi confinanti. La facilità con cui si sono ottenuti questi risultati pone però molti interrogativi sugli sforzi del passato. Perché dei progressi raggiunti in alcuni mesi, sono costatati sette anni di violenze e spargimenti di sangue?».
Secondo il presule Boko Haram ha mietuto più di 11mila vittime e causato oltre mezzo milione di sfollati interni. «In ogni villaggio catturato, gli estremisti hanno obbligato i ragazzi ad arruolarsi con loro e costretto le ragazze a convertirsi e sposare membri della setta. Gli anziani invece sono stati lasciati a morire di fame».
Le violenze hanno gravemente colpito la diocesi di Maiduguri, capitale dello Stato nord-occidentale di Borno. Oltre 70mila fedeli sono fuggiti e 250 chiese sono state rase al suolo. «Dopo gli ultimi successi militari – ha detto monsignor Doeme ai rappresentanti del Parlamento europeo – gli sfollati iniziano a far ritorno alla proprie case. Ma le trovano vuote. I villaggi sono stati saccheggiati, gli animali rubati e i raccolti distrutti. Le nostre necessità sono immense».
Per sostenere l’opera di assistenza ai rifugiati della Chiesa locale, nel 2014 Aiuto alla Chiesa che Soffre ha donato alla diocesi di Maiduguri oltre 45mila euro. Il contributo totale offerto dalla fondazione pontificia alle 56 diocesi nigeriane è stato di oltre un milione di euro.
Foto Ansa
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I vescovi nigeriani sanno bene chi devono ringraziare per i loro problemi :
Da Il Sussidiario del 20 febbraio 2015 :
Se la Nigeria non cambierà la sua legislazione a proposito di omosessualità, pianificazione familiare e controllo delle nascite gli Stati Uniti non aiuteranno il paese africano a combattere i terroristi islamici di Boko Haram che stanno insanguinando la nazione. A dire così è Emmanuel Badeyo, vescovo nigeriano di Oyo, nuovo presidente della comunicazione dei vescovi africani. Intervistato dal sito Aleteia mentre si trovava a Roma, il vescovo ha parlato di “colonizzazione ideologica” come ha anche detto il papa a proposito delle pressioni americane per distruggere la famiglia. I paesi occidentali, ha detto ancora, sono intenzionati a fare di tutto per ridurre la popolazione africana: “L’Africa sta soffrendo grandemente di un imperialismo culturale che minaccia di erodere i nostri valori culturali” ha detto. La civiltà occidentale, ha aggiunto, “è una civiltà malata perché capace di guardare morire migliaia di persone in Nigeria e girarsi dall’altra parte”. Per quanto riguarda Boko Haram, il vescovo accusa decenni di corruzione e cattiva politica nigeriana per la sua nascita e sviluppo, un malgoverno che ha lasciato i giovani senza alcuna fiducia e speranza nel futuro tanto da finire vittime della propaganda dei fondamentalisti islamici. All’interno di Boko Haram, ha infine detto, ci sono elementi che provengono da altri paesi islamici, chiaramente connessi con Isis.
Quel che dici in questo caso è vero, ma chi i vescovi nigeriani devono ringraziare sono le lobby gay, che spadroneggiano nella amministrazione Obama, ma anche al ONU ed in altri organismi internazionali. Quindi, ancora una volta, un antiamericanismo a priori si rivela un boomerang. Gli Stati Uniti sono anche altro e di meglio di quella parte incarnata dal attuale governo. Ma questo voi islamisti non lo capirete mai.
@Leo
Aggiungo quest’altra testimonianza di un altro vescovo degno di questo nome. Sempre più mi convinco che attualmente il pericolo più grande viene dall’occidente.
da Il Sussidiario 10 aprile 2015
Parole dure, non è la prima volta, quelle di monsignor Abegunrin, arcivescovo di Ibadan in Nigeria. In occasione di un incontro con la stampa, l’alto prelato ha nuovamente accusato l’occidente, Stati Uniti e Unione europea di cultura imperialista nei confronti del suo paese e dell’Africa in generale, protestando contro quella che ha chiamato imposizione nel promuovere aborto, omosessualità e confusione transgender. I diritti sessuali e riproduttivi, ha detto, sono solo un eufemismo per aborto, pianificazione familiare artificiale e cultura della contraccezione. Tale propaganda, ha aggiunto, “si sta facendo strada nel sistema educativo nigeriano da parte di lobby ben finanziate”. L’arcivescovo ha anche condannato il traffico di esseri umani, la prostituzione, la procreazione artificiale e il traffico di organi ed embrioni umani. Infine ha voluto ricordare ai nigeriani di continuare a sostenere la dignità umana della vita dalla concezione alla morte naturale, chiedendo che l’attuale legislazione in vigore dal 2013 nel suo stato, quello di Imo, che favorisce l’aborto, venga abrogata.
Vediamo le stesse cose, ma con letture di fondo profondamente diverse. Io tifo per una nuova amministrazione Usa di segno opposto, voi per la caduta del Occidente.