
Nigeria, Boko Haram. Attentati in una moschea e in un campo profughi

tratto dall’Osservatore romano – Ancora sangue, ancora orrore in Nigeria. Cinque attentatrici suicide si sono fatte esplodere ieri in diversi punti di Kofa, nei pressi della città nigeriana di Maiduguri, nel martoriato stato del Borno, provocando la morte di almeno diciassette persone e il ferimento di altre undici. Lo ha reso noto un comunicato ufficiale della polizia locale ripreso dalle agenzie di stampa internazionali.
La prima esplosione è avvenuta in una moschea, dove sono morte sette persone. Un’altra deflagrazione ha invece colpito un campo di accoglienza dove sono ospitate e assistite centinaia di persone in fuga dalle violenze dei jihadisti di Boko Haram. Non ci sono ancora rivendicazioni ufficiali, ma la tecnica terroristica di mandare a morire delle donne con addosso cinture esplosive è quella abitualmente utilizzata da Boko Haram.
Il 10 giugno scorso, tre ragazze nigeriane sono morte in Camerun mentre si stavano preparando a commettere attacchi suicidi per contro dei miliziani di Boko Haram. Le giovani avevano tra gli 11 e i 15 anni di età. Due hanno azionato la loro cintura esplosiva dopo che la polizia le aveva fermate mentre attraversavano il confine tra la Nigeria e il Camerun.
Foto Ansa/Ap
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