
Niente clonazione, siamo americani
L’America rifiuta la clonazione di esseri umani. Il sondaggio condotto dalla Gallup all’inizio di gennaio conferma le risultanze di un’analoga inchiesta condotta in maggio. Alla domanda «pensa che la clonazione destinata a far nascere un essere umano dovrebbe essere legale o illegale negli Stati Uniti?», il 5 gennaio scorso un massiccio 86% ha risposto che deve restare illegale e soltanto l’11% si è dichiarato in favore di una legalizzazione.
Ma anche la clonazione di embrioni umani a fini di ricerca medica non risulta molto più popolare: secondo l’indagine del 9 maggio scorso, incontra il favore del 34% appena degli americani. Solo la clonazione di cellule di adulti a fini di ricerca medica e quella di organi o parti del corpo a fini di trapianto ottengono il consenso della maggioranza (51 e 59% rispettivamente). Il progetto di legge bipartisan Landrieu-Brownback, che mette fuori legge sia la clonazione a fini riproduttivi che quella degli embrioni per ricavarne cellule staminali ed è appoggiato dal presidente Bush, ha dunque ottime probabilità di ottenere il voto favorevole del Senato Usa (la Camera ha già votato a favore della proibizione), benchè la leadership del partito Democratico (anche la senatrice Landrieu è democratica) e l’industria biotecnologica insistano che la clonazione degli embrioni al fine di ricavarne cellule staminali dovrebbe essere consentita. L’unico gruppo di popolazione presso cui la clonazione degli embrioni strappa una leggera maggioranza a favore (50 contro 45%) è quella dei “pro-choice”, cioè degli abortisti.
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