
Nessun paradosso in Aileen Getty, rampolla del petrolio e Maria Antonietta green

«Le persone spesso escogitano teorie sulla mia motivazione a impegnarmi nel movimento per il clima. La mia motivazione è chiara: sto lottando per un pianeta vivibile per la mia famiglia e la vostra».
L’emergenza climatica è la nuova battaglia di Aileen Getty, nipote del magnate del petrolio americano J. Paul Getty, l’uomo più ricco del mondo negli anni Sessanta, fondatore del Getty Museum di Los Angeles, e sorella di Mark Getty, fondatore dell’agenzia fotografica Getty Images.
Perché l’ereditiera di Getty Oil finanzia Just Stop Oil
Una vita tra i potenti all’ombra degli uomini di famiglia e segnata dalle dipendenze e l’Hiv (qui il ritratto di Le Monde), poche settimane fa la miliardaria ha scritto al Guardian dicendosi «orgogliosa» di finanziare il Climate Emergency Fund, che a sua volta concede sovvenzioni agli attivisti di Extinction Rebellion e Just Stop Oil, quelli per capirci che hanno gettato zuppa di pomodori sui Girasoli di Van Gogh: «L’azione aveva lo scopo di interrompere lo status quo, richiamare l’attenzione sul terribile stato del pianeta e chiedere la fine di tutte le nuove esplorazioni di petrolio e gas. Ha catturato la nostra attenzione e ha avviato un dibattito su ciò che conta davvero», scrive Getty. Per cui conta molto anche chiudere ogni dibattito sul legame discutibile tra il suo cognome e i combustibili fossili, «la nostra famiglia ha venduto quell’azienda quattro decenni fa, io invece ho promesso di usare le mie risorse per prendere ogni provvedimento che protegga la vita sulla Terra».
Scrive le Monde che il Climate Emergency Fund, co-fondato e orgogliosamente sovvenzionato da Getty, ha distribuito oltre 4 milioni di dollari a movimenti come Extinction Rebellion e Just Stop Oil.
Bloccare le ambulanze «per il bene del pianeta»
Just Stop Oil è una propaggine del gruppo eco-isterico Extinction Rebellion, che oltre a prendersela con le opere d’arte (i girasoli, di Van Gogh, ma anche con la statua di cera di Carlo III o La ragazza con l’orecchino di perla, di Vermeer, all’Aia), nel bel mezzo di una crisi energetica blocca le strade che portano a Londra intimando al governo di cessare tutta la produzione di energia da combustibili fossili. Sì, mentre quei luridi capitalisti degli anziani si chiedono se potranno tenere il riscaldamento acceso questo inverno i giovani tifano per produrre meno energia.
«Lo facciamo per il vostro bene, per il bene del pianeta», hanno risposto i manifestanti in tono paternalistico a chi stava andando al lavoro. Leggere il surreale dispaccio di Brendan O’Neil su Spiked il giorno in cui i manifestanti hanno sbarrato la strada a un camion dei pompieri e a un’ambulanza: «C’è un malato, liberate la strada». «Se qualcuno è malato, non dovrebbe mettersi alla guida», «No, hanno un passeggero che sta male. Siete scemi?». Un discorso politico chiaro e universale almeno quanto quello gridato agli amici attivisti di Insulate Britain a ottobre dello scorso anno: «È un’ambulanza del cazzo, stupido coglione, togliti di strada!».
Il disprezzo degli eco-catastrofisti per la gente comune
Il disprezzo degli eco-catastrofisti per la gente comune che lavora o va in ospedale, è diventato il motore di una ben strana lotta di classe in cui c’è posto anche per Aileen Getty e la sua promessa di usare i suoi soldi per «proteggere la vita sulla Terra». Molti hanno gridato all’incoerenza e al paradosso, della miliardaria come degli attivisti: come si fa ad essere “Just Stop Oil” e ricevere milioni di finanziamenti dall’ereditiera della compagnia petrolifera americana Getty Oil, come si fa ad essere un Getty e sostenere chi chiede lo stop ai combustibili fossili a colpi di pomodoro sulle opere d’arte?
Ma di paradossale nel salto della rampolla del petrolio sul carro degli eco-catastrofisti – soprattutto giovani, benestanti e bene istruiti – convinti che moriremo tutti per colpa di una apocalisse climatica innescata dalle sudice masse che vogliono andare al lavoro, non c’è assolutamente nulla. Anzi. Come scrive O’Neill:
«Alla radice, l’ambientalismo è un’ideologia antimoderna e antimasse. Considera gli esseri umani praticamente come una piaga sul pianeta. Compriamo troppo, guidiamo troppo, sprechiamo troppo. Tutto ciò che facciamo è misurato, non da quanta gioia o importanza ha nelle nostre vite, ma dall'”impronta di carbonio” che lascia alle nostre spalle. Avere figli, andare in vacanza, andare al lavoro in macchina: ogni nostra impresa è vista come un carnevale dell’inquinamento. E quando vedi le persone come un vaiolo, come gli autori dell’apocalisse, finirai per sentirti davvero poco per le loro vite e le loro aspirazioni. Ecco perché a Just Stop Oil va bene impedirti di andare al lavoro e persino di andare in ospedale, perché secondo il misantropico vangelo verde, tutti questi comportamenti sono inquinanti, e quindi cattivi, e quindi devono essere ridotti. Quando vedi la razza umana come un problema, inizierai presto a odiare gli esseri umani».
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