Nella pazza fattoria ia, ia, ò!

Di Emanuele Boffi
25 Gennaio 2001
Si chiama “effetto traino” ed è un po’ quello che succede quando cade un aereoplano (ci avete mai pensato?): per qualche giorno è tutto un bollettino di mezzi disastri e di quasi collisioni nei cieli. Tutto ciò che è fra virgolette è frutto di una ricerca di notizie reperite sui quotidiani italiani dopo la scoperta del bovino malato di Brescia(fonte principale: Corsera)

La mucca ha fatto impazzire anche il resto della fattoria. “Al pollo è venuta l’influenza e alla pecora la lingua blu”. Bazzecole in confronto al maiale, colpito da peste. E nemmeno i cani e i gatti possono stare tranquilli. “Il vostro micio è diventato più timido e riservato? Poi, di colpo più aggressivo? Ha avuto disturbi motori e perdite frequenti dell’equilibrio?” Probabilmente è pazzo anche lui. Ma state tranquilli soffrirà solo per un paio di settimane. Così anche per il cane, “sebbene non si ha notizia di cani pazzi né in Inghilterra né altrove”, potrebbe ammattirsi e andare a far compagnia all’alce, la cui pazzia, essendo ormai notizia vecchia d’un trimestre, non viene nemmeno più menzionata. Così come il pesce, che solo un anno fa era “alla diosina”, oggi è seriamente a rischio. In particolare, “la spigola, che arriva sul piatto, potrebbe essere stata allevata ad antibiotici, nutrita con mangimi di dubbia provenienza e cresciuta in vasche pulite con sostanze tossiche”. E per tutti gli altri si parla “di possibilità di tumori”.

Diventiamo tutti vegetariani
Tutti cambiano le proprie abitudini alimentari, con la salute non si scherza. Ci eravamo appena abituati, e dimenticati, di fare i conti con i “pelati allo stagno, le carni in scatola al Ddt, la frutta, la verdura e il cioccolato ai pesticidi” che ci tocca di nuovo allarmarci, e ridimenticarci, di altri alimenti. Banditi dunque dalla tavola il dado, il latte, i tortellini e gli omogeneizzati. A giorni alterni, perché sul quotidiano del dì seguente, compare la sospirata (?) smentita e il nuovo “i consigli dell’esperto”. La sfiducia verso la carne cresce. McDonald’s fa sapere che “chi mangia hamburger da noi non corre nessun rischio di contrarre il morbo della “mucca pazza”. Intanto, “il consumo di carne bovina è crollato del 70% con punte del 90%. Perdite per 120 miliardi la settimana e aumento del 20% del valore del maiale, del tacchino e del pollo”. E si diventa tutti vegetariani (Veronesi docet), che fa anche bene alla salute. Ma non a quella di Giacomo Daina, allevatore di Casalmaggiore (Cr), che ha promosso una causa civile nei confronti dei ministri delle politiche agricole, Pecoraro Scanio, e della Sanità, Umberto Veronesi, chiedendo il risarcimento dei danni. I suoi 500 bovini, in attesa dei test, gli “costano 5mila lire al giorno senza che crescano di peso”. Ha già speso più di 120 milioni ma, stia tranquillo, il ministro Pecoraro Scanio ha promesso 800mila lire per ogni animale ammattito che verrà abbattuto (quando il più sprovveduto allevatore sa che ogni capo vale almeno cinque volte tanto).

Un filosofo, un sociologo e le supposte
Per capirci qualcosa di Creutzeldt e Jakob, dei prioni, della encefalopatia spongiforme bovina non serve essere esperti in veterinaria, basta aver studiato bene filosofia. Già nel 1923, il pedagogo e filosofo tedesco Rudolf Steiner predisse l’esplosione del morbo dichiarando ad una conferenza che “il bue diventerà pazzo se mangerà la carne”. Dimenticò però di aggiungere alla sua profezia un elenco degli “effetti collaterali” della Bse. Ci hanno pensato le DonnEuropee Federcasalinghe diramando un comunicato in cui pretendono di sapere “se le supposte sono pazze”. Perché, si chiedono, “dobbiamo forse temere che le carcasse dei bovini presunti infetti finiscano nelle supposte?”. Ma, in fondo, sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Infatti, come ha scritto sulla prima pagina del primo quotidiano italiano il primo fra i sociologi italiani: “Il mondo e l’umanità sono minacciati da un pericolo mortale. Entro pochi decenni, con l’accumularsi nell’atmosfera dell’anidride carbonica e di altri gas prodotti dalla combustione del carbone, del petrolio e del metano, l’effetto serra provocherà la desertificazione di sterminati territori, sconvolgimenti del clima, immense migrazioni di popoli e terrificanti carestie. È in gioco perfino la sopravvivenza della civiltà”. C’è in ballo la civiltà e le casalinghe stan lì a pensare alle loro chiappe?

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