
Nella Napoli di De Magistris, a causa delle buche, le bici del Giro «hanno usato le ruote delle Mountain bike»
Napoli. Gli studenti del liceo Umberto, negli ultimi giorni, sono soliti portare i fiori davanti ad una lapide di cartongesso, piantata in mezzo alla strada in via Vittoria Colonna. “Qui giace il comune di Napoli e le speranze di tutti i cittadini” è la scritta, posta per scherzo da qualcuno proprio in prossimità di una buca, una piccola voragine, che si è creata all’improvviso nell’asfalto. Un simbolo di quello che accade dappertutto in città: il Mattino, il quotidiano napoletano, quasi ogni giorno dà la notizia, in un bollettino di guerra tutto tipico della città nell’era Luigi de Magistris. “Napoli, attenzione alla buca di via Arcoleo” è il titolo del 7 maggio, che fa seguito a quello del 4, “Napoli, De Magistris indagato per le buche. Centro e periferie tra buche e rappezzi”.
L’ultima emergenza, dopo quella rifiuti, è quella delle strade-gruviera, da Chiaia a Posillipo, passando per Scampia e Secondigliano, centro o hinterland che sia non fa distinzione: «Salendo verso il Vomero sembra di partecipare al camel trophy – scrive ironicamente il quotidiano –: via Falcone, via Belvedere e le strade attorno allo stadio Collana sono martoriate da avallamenti e fossi». Il 4 maggio è stato anche il giorno in cui si è avuta la notizia dell’avviso di garanzia al sindaco, che non ha battuto ciglio: «Gli avvisi di garanzia sono come pillole ricostituenti. Quando ero magistrato, più si andava a fondo, più me ne arrivavano, e io più mi caricavo» ha fatto sapere senza scomporsi.
INDAGATO IL GRANDE INDAGATORE. I pm Stefania Buda e il procuratore aggiunto di Napoli Francesco Greco indagano De Magistris, e il suo assessore alla viabilità Anna Donati per i reati di attentato alla sicurezza stradale e omissione di atti d’ufficio. L’indagine è partita dopo i numerosi incidenti avvenuti proprio per le buche nelle strade, e soprattutto su come siano stati realizzati i lavori di manutenzione, posto che il Comune sborsa ingenti somme a titolo risarcitorio: tra le ipotesi c’è anche quella che tra le ditte chiamate alla manutenzione, ci sia un interesse a eseguire solo lavori sommari, per poter essere sempre ricontatte dall’amministrazione.
Sebbene sia ovviamente tutto ancora in fase preliminare e da chiarire, colpiscono alcuni dati. Il Mattino ha indetto un sondaggio on line, che pur non avendo carattere di statistica ufficiale, rende una cartina tornasole non proprio confortante per il sindaco. Alla domanda se sia “giusto indagare penalmente De Magistris per la situazione?” uno schiacciante 63 per cento ha risposto di sì, come il 70,6 per cento ha risposto di sì al quesito se “De Magistris ha responsabilità politiche per la situazione delle strade”. La decisione della magistratura non ha turbato nessun napoletano, anzi molti cittadini continuano, con ogni mezzo, a manifestare il proprio dissenso.
«LO SPAZZINO SI È ESTINTO». A parte la serrata indetta dai commercianti di Confcommercio, è il movimento spontaneo Cittadinanza attiva in difesa di Napoli, quello che è più cresciuto: su facebook il gruppo si è suddiviso per comitati di zone, e quotidianamente sono segnalate le inefficenze del Comune. Il presidente dell’associazione, Lucio Mauro, spiega a tempi.it: «Quella delle buche è una situazione catastrofica. De Magistris persegue con il suo comportamento, ma la verità è che sono enumerabili le segnalazioni che riceviamo. Nei fatti il Comune ha speso 80 mila euro per una nuova pavimentazione, ma solo dei tratti attraversati dalla tappa del Giro d’Italia. Per altro le ha asfaltate in due o tre giorni, per cui anche dopo che è stato steso questo leggero “tappetino” sulle vecchie buche, sotto il sole si sono bucate pure le bici dei ciclisti, che pure a Napoli hanno usato le ruote tipo Mountain bike».
È la stessa logica politica che De Magistris ha usato per l’America’s Cup: abbellisce a modo suo la città con eventi, in realtà la paralizza o le si accanisce contro. Ecco, ora il nostro sindaco si accanisce sui quartieri di Chiaia e Posillipo. Io Napoli la conosco bene e l’unico quartiere dove si circolava bene da sempre era Chiaia. Ora nemmeno questo».
A ciò si aggiunge anche il caso rifiuti: «Per il momento hanno cercato di risolvere l’emergenza almeno dal punto di vista visivo. In effetti, le montagne di spazzatura non ci sono, ma paradossalmente la città non è mai stata così sporca. Prima c’era l’emergenza per uno o due mesi e poi però si tornava alla normalità. Ora per esempio ci sono zone come Ponticelli con metri e metri di rifiuti, per il resto la città è lercia e lurida perché nessuno spazza. Si raccolgono solo i rifiuti con i camion: lo spazzino da noi ormai pare estinto».
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1 commento
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Certo che ci vuole un bel coraggio ad andare in giro quel sindaco di una citta’ bellissima
ma come fa a lasciarla cosi , ma a casa sua sara’ cosi? O vive dal presidente del napoli
calcio? E i napoletani invece di borbottare
prendessero la ramazza e dessero l’esempio
al loro sindaco non sarebbe meglio?
Buon lavoro amici ,siete in un posto meraviglioso ma come mi disse un napoletano quando
ero li in vacanza :napoli e’accussi con la munnezza per strada e da avveni chi la togliera’.
Era il1992.