Dentro la tragedia del mondo è accaduto qualcosa di nuovo. Cristo è risorto, siate lieti

Di Luigi Negri
02 Aprile 2015
«In questa tragedia, che coinvolge l’intera umanità e non solo la cristianità, noi portiamo la novità di Cristo». Gli auguri di Pasqua dell'arcivescovo di Ferrara

Presentazione libro 'Il sangue di Abele'Pubblichiamo il messaggio inviato ai fedeli da monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e abate di Pomposa

Carissimi fratelli e sorelle dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, devo confessarvi, aprendo questo messaggio per la Pasqua di Risurrezione, il forte disagio che provo nel pensare che le grandi parole e le grandi certezze della Risurrezione di Cristo – e in lui della risurrezione dell’uomo e del mondo – rischiano di non colpire più nessuno, nemmeno noi che le diciamo. Infatti queste parole non trovano, o trovano con più difficoltà, le vie del nostro cuore ma spesso trovano le vie di un’emozione immediata, che purtroppo ci soddisfa.

Non trovano però le vie della ragione e invece, purtroppo o per fortuna, l’uomo vive soprattutto di ragioni. Che cosa è costretta a comprendere la nostra ragione in questi mesi e giorni terribili? Una violenza inarrestabile, che caratterizza tutti gli ambiti della nostra vita personale, sociale, nazionale, mondiale. Stiamo mangiando i frutti amari della ribellione a Dio e dell’apostasia da Cristo che comporta inesorabilmente l’apostasia dell’uomo da se stesso. Un odio e un nulla che sembrano respingere le grandi certezze della fede sullo sfondo della nostra coscienza fino a lasciarla totalmente occupata da una quotidianità che non comprende e non corrisponde alle esigenze della vita autentica.

Tuttavia in questa tragedia, che coinvolge l’intera umanità e non solo la cristianità, noi portiamo la novità di Cristo. Infatti con grande umiltà ma con grande realismo – perché la virtù tipica del cristianesimo è il realismo, il realismo nel percepire l’esistenza e nel percepire che la novità è Cristo – noi cristiani sappiamo che solo Cristo ha portato e porta dentro l’esperienza umana un seme buono di verità, di libertà e di giustizia, sovvertendo le radici di male e di violenza presenti nel cuore della società.

Questa, fratelli e sorelle, è la Pasqua: Cristo ha vinto la morte ed è risuscitato, e la morte è il segno vergognoso del male e della violenza. La morte ci ricorda che l’uomo non può realizzarsi con le sue mani, con la sua intelligenza, con la sua volontà.

Cristo è risorto! Con Lui risorgono l’uomo ed il mondo, e questa certezza totale che ha riempito da sempre la mia vita di verità, di letizia, di capacità di sacrificio, di dedizione agli uomini, di bontà e di compagnia per ogni uomo che ho incontrato e incontro – e che sono chiamato a riconoscere per la totalità con cui investe la mia vita – è una certezza che intendo comunicare e trasmettere a voi in questi giorni, da cuore a cuore, affinché ciò che riempie la mia vita, nonostante i miei limiti e le mie fatiche, possa essere sperimentato anche da voi.
Da questa esperienza di vita nuova, proclamata e comunicata, nasca in voi – nelle vostre famiglie, nei rapporti quotidiani, nelle circostanze entro cui fate l’esperienza, molte volte così dura, di una vita quotidiana gravemente segnata dalla povertà – la letizia che è il segno della presenza di Cristo, riconosciuta dalla nostra libertà e corrisposta dal nostro cuore.

Per questo siate lieti, fratelli e sorelle, come ha ricordato spesso San Paolo ai primi cristiani. Abbandonatevi a questa letizia, investite su di essa la totalità dell’intelligenza e del cuore perché Dio possa mantenere, in voi e attraverso voi, la grande promessa che ha fatto a tutta l’umanità attraverso Cristo: «Le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove» (2 Cor 5,17).

Buona Pasqua a tutti, dai più piccoli ai più grandi, da quelli la cui vita è sufficientemente tranquilla a quelli che faticano ad arrivare alla fine del mese, ai malati, agli anziani, perché nella varietà di condizioni e di situazioni Cristo si inserisca nella vostra esistenza come principio nuovo e di vittoria, perché Cristo è la vittoria che vince il mondo.

Buona Pasqua a tutti!

+ Luigi Negri

Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e Abate di Pomposa

Foto Ansa

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5 commenti

  1. maria rosa

    Grazie!!!

  2. Alessandro2

    Cristo è veramente risorto, alleluia. Per tutti, anche i Saint-Juste: che per una volta farebbe bene a starsene zitto e meditare questa avvenimento, appropriatamente definibile come cruciale.

  3. saint-juste

    Se lui pensa di rappresentare il segno della vittoria di Cristo o la lietizia siamo messi male..

    1. saras

      Perchè tu lo conosci?

  4. Lady

    Buona Pasqua, sei simpatico!

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