Contenuto riservato agli abbonati
Per risolvere l’impasse in cui si trova il sistema giudiziario e costituzionale polacco dopo l’avvenuta alternanza di governo fra il Pis di Jarosław Kaczyński e la coalizione guidata da Piattaforma civica di Donald Tusk servirebbe una tavola rotonda come quella a cui diedero vita nel 1989 Solidarnosc e il governo comunista polacco per organizzare la transizione alla democrazia, ma la cosa sembra non interessare affatto all’esecutivo entrato in carica nel dicembre 2023. Tusk in persona, il ministro della Giustizia e procuratore generale Adam Bodnar e il ministro degli Interni Tomasz Siemoniak, sostenuti da una maggioranza parlamentare, continuano a martellare l’opposizione con provvedimenti e commissioni d’inchiesta, a non riconoscere le decisioni della Corte costituzionale, a usare la carica di procuratore generale come una clava e ad accettare o rifiutare selettivamente le sentenze della Corte di cassazione, secondo convenienza politica.
Gli avversari nel mirino
L’ultima offensiva in ...
Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno