
Naufragio al largo di Bodrum, dove morì il piccolo Aylan. Annegati diciassette siriani

Articolo tratto dall’Osservatore romano – Nuova tragedia dell’immigrazione nell’Egeo. Diciassette siriani sono annegati a largo della città turca di Bodrum (poco distanze dove morì il piccolo Aylan, ndr) mentre cercavano di raggiungere l’isola greca di Kos. Secondo quanto riferisce l’agenzia stampa turca Dogan, i siriani erano partiti a bordo di una piccola imbarcazione di otto metri che poi nel tragitto si è capovolta. A bordo c’erano almeno 37 persone, venti delle quali sono state tratte in salvo dai soccorsi.
Questa nuova tragedia è solo l’ultimo episodio di un’emergenza che sta assumendo dimensioni sempre più gravi. Sono 795 i migranti soccorsi ieri nel corso di sette operazioni di soccorso coordinate dalla centrale operativa della Guardia costiera italiana. I migranti viaggiavano a bordo di gommoni in difficoltà al largo delle coste libiche; le operazioni di salvataggio hanno visto operare unità della Guardia costiera, della Marina Militare, di Medici senza Frontiere e diverse unità che partecipano al meccanismo europeo di soccorso nel Mediterraneo. La nave italiana Dattilo è intervenuta per soccorrere un gommone, salvando 85 migranti, mentre un’altra unità della Marina Militare ha assistito tre gommoni salvando in totale 380 migranti. Una nave britannica ha tratto in salvo 111 migranti mentre le unità di Medici senza Frontiere, la nave Bourbon Argos e la nave Dignity hanno soccorso rispettivamente 112 e 107 migranti.
L’emergenza resta alta anche nei Balcani e in Europa centrale. In Ungheria sono entrati ieri 6.627 migranti e profughi, dei quali solo 199 attraverso il confine con la Serbia, il resto dalla Croazia. Nel darne notizia, la polizia — citata dai media serbi — ha fatto presente che dall’inizio dell’anno in Ungheria si sono registrati complessivamente 275.407 arrivi di migranti e profughi lungo la rotta balcanica.
Prosegue, nel frattempo, il confronto politico. Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, è intervenuta nuovamente ieri, esortando i suoi concittadini a ritrovare lo spirito che animò la Germania al momento della riunificazione, nel 1990. «La riunificazione tedesca naturalmente è stata qualcosa di molto speciale. Non si può facilmente paragonare alle ondate di rifugiati di oggi» ha affermato il capo del Governo tedesco a una settimana dal venticinquesimo anniversario della riunificazione. La posizione di Merkel, che di recente ha scelto di aprire le frontiere per accogliere migliaia di profughi e di rifugiati provenienti in particolare dalla Siria e dal Nord Africa attraverso i Balcani, sta facendo discutere. Il presidente tedesco, Joachim Gauck, ha messo in dubbio ieri l’opportunità della scelta. Gauck ha detto di trovare «comprensibile la linea di apertura del cancelliere» ma ha anche segnalato che «la nostra capacità di accoglienza è limitata».
Foto Ansa
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