
A Natale un bel libro vale
In fondo al cammino
Franz Kafka, La meta e la via, Racconti scelti, a cura di Mimmo Stolfi, Bur, pp. 234, L. 14.000
Soffocamento, ansia di vivere, infelicità ma anche desiderio di vita, incrollabile speranza, percezione di un fine benevolo. Per Kafka raccontare diventa il modo per comunicare e riflettere sulle angosce dell’uomo moderno. In attesa di una salvezza di cui si vuole, comunque, essere degni.
Guardare per leggere
Fabio Pierangeli, Davide Dall’Ombra, Giovanni Testori, Biografia per immagini, introduzione di Giovanni Raboni, Gribaudo, pp. 185.
Con un block notes ai piedi del ponte della Ghisolfa, chinato a raccogliere disegni sparsi sul pavimento, a colloquio col Papa. La vita di un artista non va solo letta ma anche guardata: quella di Testori viene qui raccontata attraverso splendide fotografie in bianco e nero.
Pregare con i salmi
Luigi Giussani, Che cos’è l’uomo perché te ne curi, San Paolo, L. 14,000.
“I Salmi e i brani della Scrittura, sono testimonianza affascinante e profonda di un modo diverso di sentire, di giudicare, di sperare, di attendere”. Con questo spirito don Giussani propone e commenta i Salmi della tradizione ebraica perché “difficilmente può comprendere l’esperienza cristiana chi non sia disposto a rivivere la storia del popolo d’Israele”.
Secoli bui solo per chi è (ideologicamente) cieco
Régine Pernoud, Luce del medioevo, a cura di Marco Respinti, Gribaudi, pp. 270, L. 30.000
“Così, a poco a poco, mi sorse un interrogativo che in tempi troppo difficili per dar spazio alla contestazione osai appena formulare: perché non ci è mai stato lasciato sospettare alcunché di tutto questo? Perché fra il secolo di Augusto e il Rinascimento i programmi scolastici ci fanno intravvedere soltanto un enorme vuoto? Perché si dovrebbe accettare senza dicutere l’opinione espressa da un Boileau sui ‘secoli bui’ e invece non accogliere con un un sorriso indulgente quelle manifestate dai romantici sulle foreste del gotico?” (dalla premessa all’edizione francese del 1981)
C’era una volta il sol dell’avvenire
Giancarlo Lehner, La tragedia dei comunisti italiani, Le Scie-Mondadori, pp. 374, L. 35.000.
Negli anni Venti e Trenta molti comunisti italiani si recarono in Russia per vedere la “terra promessa”. Alcuni non tornarono, altri, rimpatriati, non poterono raccontare. Duro atto d’accusa contro il gruppo dirigente del Pci dell’epoca e contro l’omertà che, tutt’ora, sull’argomento, persiste.
Mangiavano veramente i bambini!
Ettore Cinnella, La tragedia della Rivoluzione Russa, Luni Editrice, pp. 810, L. 65.000.
Dopo anni di ricerche fra i documenti dell’Archivio Centrale del Partito Comunista a Mosca l’autore delinea la storia dell’impero di Mosca. Saggio storico che si prefigge di indagare non solo gli esiti, ma anche le cause della Rivoluzione più rossa (sangue) della storia.
Armenia, storia di un popolo abbandonato
Pietro Kuciukian, Viaggio tra i cristiani d’Oriente, prefazione di Lucio Pinkus, Guerini e Associati, pp. 175, L. 28.000.
Il primo e più brutale genocidio del XX secolo raccontato da un dentista. Pietro Kuciukian torna nella terra abbandonata dal padre durante lo sterminio del 1915 alla ricerca di una civiltà cristiana isolata (e dimenticata) nel cuore del mondo islamico.
TuttoCossiga (vecchie e nuove picconate)
Francesco Cossiga, La passione e la politica, prefazione di Antonio Fazio, Rizzoli, pp. 427, L. 35.000.
In cinquant’anni di militanza politica vissuta tra sedi di partito, comizi nelle piazze ed edifici di potere, il Picconatore ne ha viste di cotte e di crude. In questa autobiografia-intervista il più provocatorio dei politici italiani spiega e racconta fatti e personaggi. Passando, di pagina in pagina, da Moro ad Andreotti, da Gladio al governo D’Alema.
Per addetti ai lavori
Ruben Razzante, Giornalismo e comunicazione pubblica. Normative e organizzazione, Franco Angeli, L. 30.000.
Secondo l’autore (giornalista e docente di Diritto pubblico dell’informazione e della comunicazione all’Università Cattolica di Milano) in Italia non esiste una vera democrazia dell’informazione. Il sistema dei media è imprigionato in una ragnatela di oligarchie, ma l’espansione (regolamentata) della rete e dei nuovi mezzi di comunicazione multimediale potranno allargare gli spazi di democrazia.
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