
Nasce il governo Monti, sciolte le ultime riserve sui ministri – RS
La lista ufficiale dei ministri, le prime parole di Monti e le reazioni dei politci
Mario Monti salirà questa mattina al Quirinale per sciogliere la riserva e ufficializzare la nascita del nuovo governo. Sempre in mattinata leggerà la lista dei ministri, che ancora questa notte non era del tutto definita, e già nel pomeriggio il nuovo governo dovrebbe giurare. “Ieri sera l’ex rettore della Bocconi, concluso il giro di consultazioni, ha incontrato i giornalisti a Palazzo Giustiniani per una breve dichiarazione. Nella quale ha fatto capire che, ormai, la strada per la formazione del nuovo governo è spianata: «Sono in grado di assicurarvi che nelle prossime ore metterò a punto con precisione i diversi aspetti di un quadro ben delineato e sarò in grado di rappresentare al capo dello Stato le conclusioni di questo lavoro»” (Avvenire, p. 5).
“In mattinata ha visto i due partiti maggiori (Pd e Pdl), poi è salito al Quirinale per un nuovo giro d’orizzonte con Giorgio Napolitano; nel pomeriggio le parti sociali (sindacati, industriali, artigiani, volontariato, enti locali, ecc.) con la novità dei giovani e delle donne. E ha riferito di aver tratto, e di voler trasmettere agli italiani, una «convinta e motivata fiducia nella solidità delle nostre istituzioni e nella partecipazione costruttiva alla società civile da parte di tutte le forze che la compongono nella pluralità delle sue articolazioni, di cui ho avuto una chiara rappresentazione». Segnali positivi, di una vitalità sociale e di un grande senso di responsabilità unito alla profonda consapevolezza della gravità della crisi in atto, lo fanno ben sperare per il futuro: «Confermo fin d’ora – ha spiegato – la mia assoluta fiducia nella capacità del nostro Paese di superare questa fase così difficile». In particolare, Monti si è detto molto colpito «dal senso di responsabilità di tutti»” (Avvenire, p. 5).
“E, in particolar modo, dalla disponibilità delle forze sociali ad accettare anche misure non del tutto gradite, purché inserite in un piano generale di equità, offrendo «contributi concreti di possibili sacrifici parziali delle parti, in vista di un risultato positivo più generale». Il presidente incaricato ha riferito che il discorso di molti è stato: «Questo eventuale provvedimento non ci entusiasmerebbe ma nel quadro di un contributo complessivo per la soluzione della crisi potremmo essere disposti a considerarlo»” (Avvenire, p. 5).
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