Napolitano rilancia: «Anche l’indulto è una via, Parlamento si assuma responsabilità»

Di Chiara Rizzo
04 Dicembre 2013
«l Parlamento è libero di fare le scelte. Il mio messaggio non è un prendere o lasciare ma è un modo per richiamare l'attenzione su un problema drammatico e su un dovere ineludibile»

Il presidente Giorgio Napolitano mette il Parlamento davanti ad un aut aut sulla situazione carceri. «Il Parlamento è assolutamente libero di fare le scelte, ma deve avere il senso di responsabilità necessario per dire che vuole fare anche un provvedimento di indulto, innanzitutto un indulto necessario per ottemperare alla decisione della Corte di Strasburgo, oppure prendersi la responsabilità di considerarlo non necessario sapendo che c’è una scadenza che è quella del maggio 2014 posta appunto dalla Corte dei diritti di Strasburgo». Lo scorso maggio con una sentenza definitiva della Grande Camera (la sentenza Torreggiani) la Corte europea dei diritti dell’uomo ha confermato la sua decisione di I grado di condannare l’Italia per le condizioni disumane delle sue carceri, e di darle un anno di tempo (maggio 2014) per risolvere la situazione. Da allora però nulla è ancora stato fatto.

«L’INDULTO È UN’ALTERNATIVA». Ecco perché, a sei mesi circa dalla scadenza in cui Strasburgo può infliggerci una multa, e soprattutto prima che l’Italia si veda costretta a risarcire le migliaia di ricorsi per ingiusta detenzione ancora pendenti alla Corte europea dei diritti dell’uomo, Napolitano lancia il suo appello, proprio a margine di un convegno sull’amnistia a cui partecipa oggi pomeriggio. Il presidente ha parlato anche riferendosi al messaggio che ha inviato alle Camere ad ottobre, in cui chiedeva di intervenire sull’emergenza carceri ed indicava anche la possibilità di ricorrere ad un’amnistia: oggi Napolitano ha aggiunto una seconda “parola”, che è l’indicazione di una nuova eventuale strada da percorrere dopo le difficoltà riscontrate intorno all’amnistia. Il presidente infatti sottolinea che «il mio messaggio indicava l’esigenza di misure strutturali per evitare un ulteriore nuovo affollamento e anche la possibilità di un indulto seguito anche da un’amnistia». Napolitano ha poi raccontato ai giornalisti: «Stamattina abbiamo ascoltato una relazione molto forte di Zagrebelsky che ha sostenuto essere l’indulto la sola misura capace di ottemperare alle fortissime raccomandazioni, per non dire intimazioni, della Corte di Strasburgo. Il Parlamento è assolutamente libero di fare le scelte. Il mio messaggio non è un prendere o lasciare ma è un modo per richiamare l’attenzione su un problema drammatico e su un dovere ineludibile».

CANCELLIERI: «“PACCHETTO GIUSTIZIA”». A stretto giro ha raccolto le parole di Napolitano il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, che ha anticipato: «In uno dei prossimi Consigli dei ministri, superata questa fase delicata, presenteremo alcuni provvedimenti, un pacchetto di misure, su carceri, processo penale e civile. Amnistia e indulto sono materie che spettano al parlamento, serve un accordo che superi la maggioranza politica contingente. Come ministro posso solo auspicare un’ampia convergenza tra le forze politiche».

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