Mutui, nel 2016 domande in impennata. Ecco chi compra casa, come e a che prezzo

Di Francesco Megna
30 Dicembre 2016
Prezzi degli immobili appetibili e offerta di credito più fluida hanno contribuito a far crescere notevolmente la richiesta di prestiti negli ultimi mesi

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Nei primi 11 mesi del 2016 la domanda di mutui è cresciuta del 53,3 per cento rispetto al medesimo arco temporale dello scorso anno. Più in dettaglio, i dati relativi al periodo gennaio-novembre del 2016 evidenziano la forte ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni.

Nel periodo gennaio-novembre 2016 l’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato circa il doppio rispetto allo stesso periodo del 2015. L’incidenza delle surroghe sul totale dei nuovi finanziamenti è pari, nei primi 11 mesi del 2016, a circa il 32 per cento.

Non si arresta, tuttavia, il calo dell’importo richiesto, che ha raggiunto i 142 mila euro circa, ovvero l’11,3 per cento in meno rispetto ai valori del 2008. La fascia di importo più richiesta è quella tra i 100 e i 150 mila euro (quota pari al 30,2 per cento, +1,6 per cento sul 2014), mentre la durata preferita è tra i 15 e i 20 anni (quota al 24 per cento, +1,5).

A richiedere i mutui sono per di più persone che hanno tra i 35 e i 44 anni, con una quota pari al 37,2 per cento, seguite dalla fascia di età 25-34 anni, con il 24,6 per cento. Trilocali e bilocali gli immobili più acquistati; bene anche le ristrutturazioni.

I mutui a tasso variabile rappresentano, nei primi undici mesi del 2016, il 43,7 per cento delle nuove erogazioni complessive; nei mesi più recenti sono in forte incremento i mutui a tasso fisso che hanno raggiunto a novembre 2016 quasi il 65 per cento delle nuove erogazioni (erano meno del 25 per cento dodici mesi prima).

Il 20 per cento di chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile ha sottoscritto anche un Cap; il mutuo con Cap è un finanziamento a tasso di interesse variabile, indicizzato all’Euribor, con un “tetto” massimo all’applicazione del tasso stesso. In altre parole il mutuo con Cap è un mutuo a tasso variabile “puro” con la possibilità di poter prevedere un limite di apprezzamento nelle condizioni applicate al capitale oggetto del mutuo. Una buona opportunità per poter godere dei vantaggi dei tassi indicizzati senza tuttavia correre il rischio che gli stessi tassi salgano oltre soglie considerate “indesiderabili”.

In aumento anche la sottoscrizione delle polizze Cpi: le polizze Credit Protection Insurance offrono la copertura di subentrare nel pagamento delle rate qualora il debitore, per diversi motivi, si trovi in difficoltà ad onorare il debito. I principali eventi che vengono coperti dalle Cpi sono il decesso, l’invalidità, la perdita di impiego e il ricovero ospedaliero.

Nel corso del 2016 gli indicatori di rischiosità del credito alle famiglie hanno mostrato una ulteriore riduzione rispetto alle precedenti osservazioni, con il tasso di default (ovvero l’indice di rischio di credito di tipo dinamico che misura le nuove sofferenze e i ritardi di 6 o più rate nell’ultimo anno di rilevazione) che per i mutui si è attestato a settembre 2016 all’1,7 per cento, ovvero al livello tra i più bassi osservati negli ultimi anni. Questo ha contribuito a rendere più fluida l’offerta da parte degli istituti di credito.

Per i prossimi mesi si prospetta un ulteriore consolidamento della domanda di mutui, sostenuta dai prezzi degli immobili ancora appetibili.

Foto soldi da Shutterstock

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