
In mutande ma vivi, Ferrara: «Basta con i puritani di Sputtanopoli, vogliamo il Berlusconi del ’94» – VIDEO
Ieri al teatro Dal Verme a Milano si è svolta la manifestazione “In mutande ma vivi – Contro il neopuritanesimo ipocrita” organizzata dal direttore del Foglio Giuliano Ferrara. Sul palco, ornato di fili con appesi mutande e mutandoni di ogni tipo, oltre a lui, anche Iva Zanicchi, parlamentare Pdl, Piero Ostellino, edtorialistadel Corriere della Sera, Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, lo scrittore e giornalista Camillo Langone, la scrittrice Assuntina Morresi e Pietrangelo Buttafuoco.
«Noi non siamo ipocriti» ha detto Ferrara a un teatro stracolmo di 1500 persone, «chi di noi non ha mai pensato che il presidente Berlusconi poteva essere più sobrio? Chi non ha mai pensato che la telefonata in questura è stata una follia? Ma chi sono io per giudicare moralmente Silvio Berlusconi? Sono forse un procuratore della Repubblica? E’ ora di dire basta a Sputtanopoli».
Ferrara si scaglia contro i neopuritani che cercano di instaurare un nuovo Stato etico e fa una richiesta a Silvio Berlusconi: «Presidente, sono qui anche per difendere lei, la nostra amicizia e collaborazione. Sono qui su questo terreno delle libertà, non mollerò mai, però lei deve ascoltarci: non deve fare ai suoi avversari, che la vogliono trasformare in nemico assoluto, il favore di ridurre le sue giornate a fare l’imputato, lei deve fare il presidente del Consiglio, il leader di una maggioranza che l’ha votata per realizzare la crescita economica del Paese, per togliere le tasse».
«Vogliamo il vero Berlusconi – ha concluso Ferrara – quello del ’94, quello capace di rilanciare questo Paese nel segno della libertà. E vogliamo vederlo impegnato nel contraddittorio in televisione sulle riforme e sul rilancio dell’economia, perché Berlusconi non è Breznev!».
Durante la manifestazione ha parlato anche Piero Ostellino, ricordando che «il mio principio è che ciascuno di noi ha il diritto di perseguire il proprio ideale di felicità come crede, senza rispondere ad altro che alla propria coscienza e alla sola condizione di non arrecare danno ad altri. Allo stesso modo mio la pensava Immanuel Kant».
Lo stesso che, a inizio manifestazione, ha letto Giuliano Ferrara, «non quello di Eco, che forse legge Eva Kant prima di andare a letto», dopo aver mostrato il video del ragazzino di 13 anni che arringa il Palasharp contro Berlusconi, «segno di un odio politico cui si viene educati ormai fin da piccoli, spesso dalla scuola pubblica», ricordando che per il filosofo tedesco «il legno storto dell’umanità»non può mai essere completamente raddrizzato. «E questo i puritani moraleggianti giacobini non l’hanno mai capito, per questo hanno fatto rotolare molte teste».
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