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Mostra – La Barcellona di fuoco dei primi del Novecento

Nel 1888, l’Esposizione Universale ha siglato l’ascesa della rosa di fuoco: così era chiamata Barcellona negli ambienti anarchici dei primi del Novecento. La città era in fermento, piena di sé grazie al vertiginoso sviluppo economico e urbanistico in corso, desiderosa di rinnovamenti nella vita politica, sociale e culturale. Ma la città spagnola fu anche ferita dalla cosiddetta “settimana tragica”: nel luglio 1909 le tensioni sociali sfociarono in un conflitto tra popolazione civile e militari e in una dura repressione che decretò la fine di questa stagione in fiore. Se Vienna ha avuto la Secessione, Parigi l’Art Nouveau, ciò che ha avuto Barcellona è il modernismo catalano, un movimento animato dalla sete di sperimentazione. E proprio a questa stagione è dedicata la mostra La rosa di fuoco. La Barcellona di Picasso e Gaudì, aperta presso il palazzo dei Diamanti di Ferrara fino al 19 luglio 2015 e organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.

I protagonisti della retrospettiva sono Ramon Casa, Santiago Rusiñol, autore di Le Grand bal, Hermen Anglada Camarasa, Isidre Nonell, Julio Gonzales e i futuri grandi miti spagnoli Pablo Picasso e Antoni Gaudì. Il primo da dimostrazione del suo talento precoce con l’Autoritratto e il Ritratto di Gustave Coquiot, il secondo con il progetto per la chiesa della Colònia Güell. Nel percorso si ammira l’atmosfera equivoca dei caffè e dei ritrovi notturni, l’avvenenza delle femmes fatales, per finire con una sala dedicata al blu, il colore del dolore e della solitudine che ha caratterizzato un periodo ben preciso della carriera di Picasso, qui presente con la bella Ragazza in camicia.
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