Mose, Cantone: «È peggio di Expo»

Di Chiara Rizzo
05 Giugno 2014
Il presidente dell'Authority anticorruzione: «Un sistema molto più inquietante di quello venuto alla luce a Milano. È un tema delicato, revocare un appalto in caso di reati rischia di compromettere tutti i lavori per una manifestazione»

Domani si svolgeranno i primi interrogatori di garanzia, dopo gli arresti per il Mose: a Venezia il gip Scaramuzza ascolterà il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni nell’aula bunker di Mestre, e dopo di lui altri 4 indagati. Intanto il Gip di Roma interrogherà Vittorio Giuseppone, il magistrato della Corte dei conti accusato di essere stato corroto per ammorbidire i controlli. Nel carcere di Pisa sarà invece interrogato l’assessore regionale a Infrastrutture e mobilità Renato Chisso (che intanto ha presentato le proprie dimissioni). Dopo Matteo Renzi, intanto, anche il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (e commissario di Expo) Raffaele Cantone interviene.

«SISTEMA INQUIETANTE». Per Cantone «quello che sta emergendo in questa vicenda è un sistema molto inquietante, ancora più di quello già grave venuto alla luce per Expo». Il commissario ha aggiunto: «È innegabile che il sistema degli appalti deve essere ripensato» e in questo senso non serve tanto cambiare le regole ma dare «discontinuità politica e culturale. Revocare un appalto laddove si individuino reati rischia di compromettere tutto il lavoro svolto per quella particolare manifestazione. Ma da privato cittadino e da studioso del diritto mi pare giusto affermare una cosa: nessuno deve poter ottenere vantaggio dalla propria attività delittuosa. È un tema delicato, ma voglio dire che la legge anticorruzione del 2012 prevede che possano essere inserite nei contratti clausole tipo patti di integrità, che consentono la revoca del contratto laddove si ravvisino fatti di corruzione».

FORMIGONI: «TROPPE OPERE IN DEROGA». Per il senatore Roberto Formigoni (Ncd) invece «Vanno cambiate le regole di realizzazione di queste opere, come Expo e Mose. È chiaro che così non può funzionare: un magistrato, seppur con una squadra dietro, non può agire se le opere sono affidate in deroga. Ad oggi in Expo quattro quinti delle opere sono affidate in deroga. Così non può funzionare, Cantone come fa ad agire?».

 

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